Capitolo Undici

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Ormai io e Camila siamo in macchina da quasi mezz'ora e la strada mi sembra così dannatamente familiare.

-Manca poco- mi sorride gentilmente la donna.

Una strana ansia m'invade e non capisco perché.
La macchina comincia a sembrare così piccola e stretta.
L'aria non vuole entrare nei miei polmoni e la testa incomincia a farmi male.
Che cosa sta succedendo?

-Vieni Luke, siamo arrivati-
Mi volto verso Camila con lentezza e il sorriso gentile che le avevo visto fino a qualche minuto fa è scomparso e un ghigno increspa le sue labbra sottili.

Mi volto di scatto per cercare di capire dove mi trovo e quando, finalmente, realizzo il respiro mi muore in gola.
Non può essere.
È il bosco dove si è suicidata Allison.
Ma questo Camila non lo può sapere, giusto?

-Io... non voglio scendere- sussurro come impaurito. Non da Camila sia chiaro, ma dal bosco.

-Vuoi delle risposte sulla morte di Allison? Allora seguimi - mi dice con tranquillità e scende dall'auto.

La guardo incerto e subito dopo la seguo. Dopo qualche minuto di cammino arriviamo esattamente davanti alla roccia in cui giaceva il corpo di Allison ormai morta e le lacrime non possono fare altro che scendere inesorabili.

-Il nostro caro amico Hemmings non crede alla lettera e a tutte quelle stronzate e così vuole delle risposte, possibilmente la verità. E chi siamo noi per negargliele ?- chiede Camila con un ghigno cattivo in volto.

La guardo confuso –Con chi stai parlando?-.

Un rumore metallico dietro di me mi fa sussultare e non ho neanche il tempo di muovermi che qualcosa fatto d'acciaio mi viene pressato sulla nuca.

M'immobilizzo incapace di respirare.

Che cosa sta succedendo?

-Con me- dice una voce roca maschile dietro di me.

-Chi...chi sei?- mormoro spaventato come mai in vita mia.

-Ma come ti sei già dimenticato di me? Forse il nome Detective Hood ti dice qualcosa?- il tutto è detto in modo derisorio e intravedo, con la coda dell'occhio, la sua pistola premuta contro la mia nuca.

Punto il mio sguardo su Camila che mi guarda sadica –Cal, perché non gli raccontiamo come sono andati veramente i fatti? Sai è così dannatamente curioso-

L'uomo dietro di me ride, con una risata cattiva –Perché non incominci a raccontargli da quando stavi con Shawn Mendes?-

Camila s'illumina quasi alla menzione di quel nome –Oh, la mia parte preferita-.

Il Detective allontana la pistola dalla mia testa, però tenendomi sempre sottotiro –Voglio proprio vedere la sua faccia quando lo scoprirà-.

-Ci sarà da divertirsi- sogghigna Camila e si avvicina a me lentamente, ma per niente timorosa.

-Che cosa c'entri tu con il ragazzo morto?- finalmente ho il coraggio di chiedere.

Sul volto della ragazza si forma un cipiglio –Ma come Lukey. Non l'hai letta la lettera?- la sua faccia si fa finta dispiaciuta –Io sono la ragazza per cui Shawn ha lasciato la tua amata Allison. Beh, almeno questo è quello scritto sulla lettera, la realtà è un'altra- ride con una cattiveria mai sentita in vita mia e non posso non pensare che non ne uscirò vivo.

-Sai in realtà la lettera non l'ha scritta Allison, ma io- dice sorridendo soddisfatta quando vede la mia faccia sbalordita.

-Come tu? Che cosa c'entri in questa storia?- un senso di sollievo mi fa sospirare.
Io lo sapevo che non l'aveva scritta lei.
Lo sapevo.

-Non è ovvio? Ho invertito i nostri nomi, quello che ha fatto Allison nella lettera in realtà l'ho fatto io. Lei era solo un inutile troietta che mi aveva rubato Shawn!- grida improvvisamente facendomi sussultare.

-Se non fosse stato per lei io e Shawn saremmo ancora insieme felici, ma è arrivata lei e ha rovinato tutto. TUTTO!-

-Io ero Michael- sorride tutto soddisfatto il Detective.

La testa mi fa male e non riesco ancora a collegare tutti i pezzi.

-Se lei non ha veramente ucciso Shawn, allora perché si è suicidata?- chiedo tremante. Una brutta sensazione mi attanaglia lo stomaco quando il ghigno di Camila si allarga.

-L'ho uccisa io. Quella lurida stronza mi ha rubato l'amore della mia vita e non meritava di vivere-.

I miei occhi si spalancano –Ma lo hai ucciso tu! Allison non c'entrava niente!- urlo con le lacrime agli occhi e mi avvicino di qualche passo a lei preso dalla rabbia, o almeno finché un colpo di proiettile mi sfiora facendomi bloccare.

-Non avvicinarti biondino, la storia non è finita- il Detective Hood mi guarda come se niente fosse ed io non posso far altro che aspettare.

-Dicevo, un mese fa l'ho incontrata al supermarket alla fine del parco in cui ti ho portato e l'ho riconosciuta subito. La sua aria da zoccola non è cambiata- e un'espressione schifata compare sul suo viso.

Stringo forte le mani e dirigo i denti cercando di trattenermi dal fare qualsiasi cosa di avventato.

-in quel momento mi è venuta un'idea, vendicarmi di lei e far trovare il corpo di Shawn e, con l'aiuto di Calum, abbiamo escogitato questo piano fantastico e tutti ci sono cascati. Tutti tranne te. Ho cercato di farti confidare con me per cercare di capire se potevamo lascarti andare, sai non eri proprio previsto nei nostri piani, purtroppo te la sei cercata.- mi guarda con i suoi occhi scuri vuoti –E pensare che eri simpatico- poi mi sorride in modo meschino e mi saluta con la mano in modo innocente –Salutami Allison e Shawn nell'aldilà-

La guardo dritto negli occhi e le sorrido, sono così sollevato di aver scoperto la verità e sono consapevole che morirò, ma almeno so la verità.
E mi basta questo.
Camila nota il mio sorriso e mi guarda interrogativa, apre la bocca come a volermi chiedere qualcosa. Peccato che un forte rumore sovrasti le sue parole.
Un rumore metallico spezza il silenzio del bosco e improvvisamente il viso di Camila è sostituito dal cielo azzurro e dagli alberi colorati dei tipici colori autunnali.
La testa mi fa male, come se pulsasse.
Sento le voci sempre più lontane e la mia vita scivola lentamente via dal mio corpo.
L'unica cosa che m'importa in questo momento è che potrò rivedere la mia adorata Allison.

Fine.

If I Can't Have You|| Shawn MendesWhere stories live. Discover now