Los Angeles

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E

«no, okay? Non lo so che cazzo mi succede e non voglio neanche saperlo!» sbottai chiudendomi la porta alle spalle.

«apri questa cazzo di porta o la sfondo!»

«Ida, calmati, non serve a niente urlare»

«aurò ma pure te eh!»

«state calme, vado io»

«ecco giada, vai tu che altrimenti la prendo per i capelli.»

Dopo il battibecco che sentii fuori dalla porta dalle mie amiche, sentii giada che aprì lentamente la porta di camera mia.
Mi affrettai ad asciugare le macchie di mascara colato dal mio viso e mi voltai verso di lei, la quale sforzò un sorriso e si avvicinò.
Fino a quel mento avevamo parlato normalmente, mi avevano chiesto di Niccolò, una cosa tira l'altra e scoppiai letteralmente.

«non chiedermi che mi prende.. Non lo so neanche io..» balbettai abbassando la testa.

La bionda allargò le braccia e mi ci tuffai dentro come una bambina.
Non sapevo neanche perché stavo singhiozzando tra le braccia della mia migliore amica, io non sono così.
Io non piango per un ragazzo, non l'ho mai fatto e non ho intenzione di farlo proprio adesso.
Giada mi accarezzò delicatamente i capelli e mi disse di stare tranquilla, dovevo tanto sia a lei che a tutte le altre.
Lei era la più piccola di tutte noi, ma anche la più coccolosa e la più sensibile, proprio per questo era spesso lei a mettere pace nei litigi.

«Em è inutile piangere, adesso proviamo a parlare un po', okay?» mi disse sedendosi al mio fianco sul letto.

Io annuii indecisa e sospirai, speravo di capire anche io che casino avevo per la testa.

«allora, tu non sai cosa vuol dire amare una persona del sesso opposto, non sai come ci si sente ad essere innamorati, no?» disse gesticolando, io mi limitai a fare di sì con la testa.

«ecco, in questo periodo stai provando emozioni diverse da quelle tue abitudinarie, ciò vuol dire che magari ti stai innamorando»

«no, no no.
Non è vero, io? Innamorata? Giada ma stai fuori?»

Scossi nervosamente la testa e mi rifiutai di pensarla come lei, non è possibile.

«Emma, ascoltami ti prego.
Invece di pensare a negare con la testa, dammi ascolto e prova a considerare questa opzione.» mi spiegò con tranquillità, facendomi segno di risedermi.

Mi sedetti di nuovo un po' titubante, non sapevo cosa pensare.
Mi fece segno di prendere dei bei respiri per calmarmi, e io seguii le sue indicazioni.

«tesoro non è anormale innamorarsi, anzi, penso che sia anche ora!
Capisco che sei abituata a badare a te stessa da sola, ma ogni persona ha bisogno di una presenza al suo fianco che si prenda cura di lei.
Non che sia obbligato, ma come ti sentiresti con Niccolò insieme a te?
Svegliarti con le coccole ogni mattina, bisticciare su cosa mangiare a ristorante, chiedergli di asciugarti i capelli, poterlo baciare ogni volta che vuoi..
Ovviamente l'amore non è solo questo, è anche fatto di litigi, pianti, notti in bianco per la paura di perdersi, la costante ansia di essere sostituita.. L'amore è tanto bello quanto brutto.
Però ne vale la pena, e sai perché?
Perché ogni volta che potrai baciare quelle labbra, ogni momento brutto si sgretolerà come se fosse sabbia, e non sentirai più niente.
Credici nell'amore, Emma.»

Rimasi letteralmente a bocca aperta dopo quelle sue parole, forse neanche immaginavo fosse così.
Mentre parlava, io immaginavo ogni scena davanti ai miei occhi.
Si alzò e mi lasciò un bacio volante, lasciando poi la camera.
Subito dopo di lei vidi entrare Ida che era probabilmente sulle furie, odiava quando le rispondevo di merda.

«vaffanculo cretina, non piangere più..» balbettò tuffandosi tra le mie braccia.

Io sorrisi e la strinsi forte, se riuscivo a farla incazzare in tre secondi, in due ritornava come prima se non meglio.

-

«allora, dimmi tutto» dissi a Edoardo sedendomi alla scrivania.

Edoardo era il mio manager dagli inizi ormai e mi aveva chiamato dieci minuti prima dicendomi che aveva da darmi una notizia favolosa, o almeno così credevo.

«ascoltami Em, ho già parlato con Mike e abbiamo chiarito, non ti ho detto nulla perché ero sicura che avresti accettato, adesso però ne parliamo.
Ti hanno chiamata a Los Angeles per fare da coprotagonista in un film molto importante che uscirà a breve, me l'hanno detto proprio ieri.
Ovviamente è un film che vale infinite volte di più del musical, ma visto che Mike non ha voluto rinunciare alle riprese, ha già trovato un altra comprarsa.
Allora? Che dici?»

«stai scherzando, vero!?» risposi alzando il tono della voce, non potevo crederci.

Proprio in quel momento che i miei sentimenti erano del tutto in pappa, dovevo mollare tutto ed andarmene a Los Angeles.

«ti pare che scherzo? Non è neanche molto, cinque mesi di riprese»

«cinque!? Edo, cinque mesi di riprese e non mi dici nulla? Porca troia ma non avevi pensato di chiamarmi prima?
Io quindi ho perso il posto nel musical e tu hai accettato un contratto senza che sapessi nulla»

«Emma ti prego, non mi dirai che resti qui per quel cantante!
Tesoro, la vita sentimentale è la tua e fai ciò che vuoi, ma lascia che ti dia una dritta.
Sei una ragazza che parla tre lingue, talentuosa, piena di successo e con una bellezza naturale che non ha confini.
Hai una carriera da scolpire davanti a te e tutto ciò che devi fare e lasciarti andare, senza pensare all'amore e queste smancerie.
Ad ogni modo, vedi di parlarci tu, pensavo avresti accettato quindi l'ho fatto io per te.»

«quando.. quando partiamo?» balbettai cacciando indietro le lacrime.

«una settimana e siamo in America, ci penso io a farti portare dei vestiti nuovi lì, senza che fai le valigie»

Dopo avermi lasciato un bacio veloce in guancia, lasciò casa mia.
Portai le mani sul viso e cercai di trattenere le lacrime, non ci voleva.
Aveva praticamente fatto tutto lui, non avrei mai accettato di andare in America ora come ora.
La me di un mese prima gli avrebbe dato ascolto, una ragazza dalle mille doti che prova qualcosa per Niccolò? Perché mai?
Ma in quel momento credevo che non ci fosse cosa più bella.
Le mie amiche poi, le avrei dovute lasciare ancora una volta qui,e partirmene per cinque lunghissimi mesi.
Dovevo fare solo una cosa, vedere Niccolò.

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