Ciak, si gira!

2.5K 70 64
                                    

N

«devi solo lasciarti andare, la musica non è un opzione»

Un musical, esatto, ma fino ad un mese prima non ero per gli stadi italiani a cantare fino a perdere la voce?
Forse aveva ragione Adriano, mi sarebbe servito a svuotare la testa da tutti i miei pensieri e ad appassionarmi a cose diverse, anche se bene o male la musica ci sarebbe stata sempre.
Okay lo ammetto, recitare davanti ad uno specchio del mio camerino mi sembra un po' da rincoglionito, ma queste battute prima o poi dovrò impararle e tra soli dieci minuti arriverà la protagonista, lì inizia il bello.
Sembrare il più reale possibile davanti ad una ragazza che neanche conoscevo e che avrei dovuto anche baciare nelle puntate successive.
Mi resi conto di non amare più da mesi la mia vecchia fiamma, Emily, e baciare altre labbra non sapevo come sarebbe stato.
Dare un bacio per recitazione era meglio che ubriacarsi fino a star male e andare con la prima che passava, ma sarebbero pur sempre state altre labbra.
Ricordavo vagamente il nome della ragazza che mi accennò Gabriele, si sarebbe dovuta chiamare Emma, un nome davvero bello.
Speravo solo che non fosse anche lei presa da Ultimo, ma che avrebbe apprezzato anche Niccolò.

«Niccolò sei da mezz ora qui dentro, ci esci da questo camerino o la sfondo questa porta?» mi chiamò cocco, sempre Gabriele ma col suo soprannome, dall'esterno, ma non dovevano passare dieci minuti?

Guardai l'orario dal telefono e notai che ne erano passati quindici in effetti, ma mi perdo davvero così tanto nei miei pensieri?

«ora arrivo» dissi alzando il tono della voce per farmi sentire.

Chiusi gli occhi il tempo di realizzare, sto davvero per recitare un musical.
La prima scena sarebbe stata ambientata ad una festa per la notte di capodanno, lì avrei incontrato la protagonista e avremmo cantato insieme.
Non so come sarà tutto questo, ma spero vada bene.

-

«eccola, sta arrivando»

Sentii qualcuno pronunciare quella frase, e tutti girarsi dalla parte opposta.
Eravamo sul set da qualche minuto e la protagonista non si era fatta ancora viva, ma al quanto pare era appena arrivata.

Salutò tutti con una stretta di mano o un bacio sulla guancia, oppure con un sorriso smagliante, che se devo dir la verità ha incantato anche me

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Salutò tutti con una stretta di mano o un bacio sulla guancia, oppure con un sorriso smagliante, che se devo dir la verità ha incantato anche me.
Scambiò qualche parola col regista posando lo sguardo su di me, per poi avvicinarsi.

«ciao, sei tu Niccolò?» mi chiese spostando una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio.

Mi guardò con quegli occhi verde intenso senza vergogna, senza alcun timore e decisione, come se conoscesse già qualsiasi mia mossa o reazione.
Non so se l'aveva previsto, ma ero rimasto probabilmente imbambolato.
Mi ripresi e annuii frettolosamente, ma dov'è Adriano quando mi serve a ricompormi?

«io sono Emma, Emma Irrea, piacere» disse porgendomi la mano.

«Niccolò Moriconi, piacere mio» ricambiai io il saluto stringendole la mano.

«allora, tra un po' iniziamo quindi, interpreterai la parte di Joe, no?» disse aprendo discorso.

Io confermai e continuammo a conversare, sicuramente non mi dispiaceva e al quanto pare neanche a lei.

«ragazzi dobbiamo iniziare, mettetevi ai vostri posti e aspettate il nostro segnale» urlò quasi il regista, e come d'istinto tutti scattarono ai propri posti.

Io mi sedetti su una delle poltrone della finta discoteca del set, speravo di non incepparmi con le parole.
Qualcuno disse la famosa frase "ciak, si gira, azione!", ed ecco quel piccolo momento di ansia.
Tutte le comparse continuarono a muoversi e a ballare naturalmente, mentre Emma se ne stava al cosiddetto bar sorseggiando un drink.
Il mio compito per quel momento era smanettare sul telefono, la storia si sarebbe basata prima sulla protagonista e per i primi dieci minuti non avrei avuto voce in capitolo.

-

«forza gente, salite sul palco e prendete quel maledetto microfono, altrimenti vi pescherò io dalla folla!» disse il dj alzando il volume della musica.

Si sentiva solo un casino assurdo, ma nessuno saliva su quel palco.
Due luci dei riflettori si fermarono su di me e su Emma, che interpretava Ella.
Lei salì sul palco senza problemi, come doveva appunto fare il suo personaggio, mentre io rimasi qui fermo.
Lei scese dal palco, porgendomi la mano con sicurezza.
Era abbastanza brilla e forse non le importava molto se ero uno sconosciuto, ma infondo era la sera di capodanno e bisognava svagarsi.

«ragazzi, sapete cantare?» ci chiese il dj porgendoci due microfoni.

Noi acconsentimmo e iniziammo a recitare nuovamente, facendo però anche la coreografia, che poi coreografia è un parolone, ho mosso a stento un braccio dato che nel ballo faccio pietà.
Ovviamente sarebbe stata montata poi la canzone dopo, ma in quel momento avremmo cantato a voce libera.
Aveva davvero una voce pazzesca, non l'avevo mai sentita prima e ne rimasi seriamente colpito..
Lasciai fare a lei l'acuto finalmente, non staccandole gli occhi di dosso neanche un secondo come diceva il copione.

«stop!»

La musica si fermò, tutti smisero di fare ciò che stavano facendo ed uscirono dal set.
Emma si guardò per un istante intorno con un sorriso soddisfatto, per poi guardare me.

«sei stato bravo» mi disse dandomi una leggera pacca sulla spalla.

Io sorrisi come segno di ringraziamento e la guardai scendere dal palco, per poi andar via.
Quel suo tocco delicato mi fece uno strano effetto, eppure era successo solo pochi attimi fa.

*

A.A(angolo autrice):
Hey!
Troverete una "N" o una "E" all'inizio di ogni capitolo, è per stabilire se a narrare è Emma o Niccolò, in questo caso nic, oppure dove non vedrete alcuna lettera, vuol dire che il narratore sarà esterno.
Spero vi piaccia❤️

Love me on setWhere stories live. Discover now