🧬 1. A Spunte Blu Production

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A volte, per non odiarla del tutto, immagino la mia vita come un film; uno di quelli che nonostante i drammi, finisce così bene da permettere al regista di inserire i bloopers nei titoli di coda. Il regista in questo caso sono io, Olli Ferrari, e il mio film inizia sempre così:

Spunte Blu Production presenta

un film di Olli Ferrari

"DNA"

Inquadratura su un album di foto, modello carta da parati della seconda guerra mondiale. Il titolo compare come per magia nell'intestazione vuota, descrivendo il tutto in sole tre lettere: DNA.

Acido desossiribonucleico? Mh, non solo.

La copertina si apre, parte Mmbop degli Hanson. Una freccia si disegna al lato della prima foto e poi la didascalia: 1997. Due donne somiglianti reggono due bebè ciccioni, nati da qualche mese: siamo io e mio cugino Raffa, rispettivamente sorretti dalle nostre mamme Antonella e Rossella, che sono sorelle. Trenta secondi di intro e già troppe elle.

L'inquadratura zooma sui nostri visetti: abbiamo tre mesi di differenza e la parte più pesante del nostro corpo sono le guance. Più tardi cresceremo e la mia diventerà il cervello, mentre quella di Raffa i capelli. Ops, ho fatto già troppi spoiler!

Si cambia pagina e ci sono altre due istantanee: la prima, 1998, io al mio battesimo che piango in braccio a papà Giancarlo. Lui è bianco come un cencio e sta recitando mentalmente il Confiteor perché pensa che io, in quel momento, sia la sua punizione divina per aver fumato troppe canne in adolescenza. Si vede appena zia Rossella nei primi banchi ridere.

Foto numero due, 1999, io e Raffa, a due anni, stiamo tirando i rami dell'albero di Natale. Lui è già un bebè ribelle con la pettinatura da biker e la smorfia da criminale. In quella foto sta pensando a come ingannare nonna Primulina per sbafare un'altra fetta di panettone.

Pagina successiva, transizione pixelata con variazione di filtro: una foto del 2000 con una bella riunione di famiglia. Raffa sta soffiando tre candeline di compleanno, io ho l'indice, il medio e l'anulare in una lesione di quattro centimetri nella guarnizione della sua torta e guardo in camera con occhi colpevoli. Mamma Antonella dietro di me si è appena accorta del danno e ha una faccia a metà tra il divertito e la segregazione punitiva nel sottoscala. Zia Rossella, ignara delle mie malefatte, è girata verso zio Max, suo marito. Papà Gianco, che odia le family reunion, crede ancora che recitare mentalmente l'Actus Contritionis possa salvarlo dalla condanna eterna. E nonna Primulina è commossa come ad ogni singolo evento che coinvolge i suoi nipotini.

Tutto chiaro con i personaggi, no? No, lo so, ma ci sto lavorando: ogni sponsor a cui sottopongo i miei lavori mi rimprovera sempre per la info dump iniziale... che palle la critica.

Nell'istantanea successiva, datata 2001, ci sono due new entry in famiglia che rendono il tutto ancora più caotico.

La prima è Caterina Costa, ovvero la secondogenita di zia Ross e zio Max, la sorella di Raffa.

La seconda è Blu, il cane che i miei hanno regalato a me al posto di una sorellina. L'ho odiato perché non era umano come avrei voluto e l'ho chiamato Blu, perché all'asilo ci avevano appena insegnato che le note più tristi della scala musicale si chiamano note blu.

Mi dispiace per quest'inizio di relazione turbolenta tra me e Blu, ma ero così geloso di Raffa, non è giusto che lui abbia una sorella e io no! È quello che sto urlando nella foto in cui sono venuto con la bocca aperta e le guance arrossate dalla rabbia. Allora non sapevo che mamma Anto fosse già malata e che più di un cagnolino non avrebbe potuto darmi.

DNA - Dovrei Non AmartiWhere stories live. Discover now