🧬 13. La morte di Marat

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Finirà mai questa tortura?

Mi sembra di ripetere questa domanda nella mia testa per secondi, e poi minuti, tanti minuti, troppi minuti...

Quanto ci sta mettendo per una stupida sega?

Decido di non disturbarlo per non rischiare di spezzare la sua concentrazione, ma a un certo punto è lui a parlare e con una voce che, più che arrapata, sembra disperata come il giorno in cui Blu l'aveva morso.

"Olli..."

"Che c'è?"

"Non ci riesco."

"Oh santo Dio" sbrocco, perdendo ogni contegno e vagando come un Gremlin per l'area del bagno. "Come cazzo fai a non riuscirci?!"

"Non vengo! Ci sto provando da mezz'ora, ma non vengo!"

"E vai più veloce!"

"Non è questo il problema. È che è... è troppo carico. Sai... tipo, instancabile. Mi ci vorrebbe qualcosa in più di una misera sega."

"Ti chiamo una prostituta?"

"Ma no..."

"E allora che facciamo? Vuoi il mio culo? Ti do il mio culo?"

"Che schifo, Olli!"

Il suo che schifo mi urta anche più del dovuto, forse perché sono già stressato di mio, e quindi mi incazzo come una iena: "Sei capace di usare quel mezzo neurone che hai nella scatola cranica? Che ti serve per immaginare una tettona che ti fa una spagnola con la sua quinta abbondante, eh? Non dovrebbe essere troppo complicato dato che te ne scopi una vagonata al giorno!"

Lui mi lancia uno sguardo offuscato, forse offeso: "Non è così semplice".

"Toglimi una curiosità, allora. Quando ti seghi, come fai?"

"Di solito non mi sego, mi segano."

Roteo gli occhi: che fastidio!

"Hai chiesto tu" si giustifica. "E almeno ora sai perché non riesco a soddisfarmi con una sega quando sono sotto l'effetto di due pasticconi blu. Voglio almeno una mano... che non sia la mia!"

A questo punto io e lui non possiamo che fissarci in un attimo di panico generale. In che senso vuole una mano non sua?

"Mi stai chiedendo di farti una sega?"

Raffa rimane per qualche secondo immobile nel limbo della stranezza, ma poi si ridesta: "No!"

"Ah, no? Perché sembrava proprio di sì."

"No, ti assicuro che non ti ho chiesto una cosa del genere e non te la chiederei mai!"

"Non so se esserne sollevato o prenderlo come un insulto."

"E che cazzo, Olli, che razza di discorsi stai facendo?! Non vedi in che condizioni mi trovo?" rigira la frittata a suo vantaggio e fa ancora di più la vittima. "Non sono in grado di intendere e di volere."

Incrocio le braccia: "Sì, lo sto vedendo. Quindi lo faccio io al posto tuo?"

"Che cosa? La sega?"

"L'intendere e il volere, idiota!" non ce la possiamo fare.

"Ok. Scegli tu per me. Scegli ciò che è più giusto."

Beh, per me ora sarebbe cosa buona e giusta non solo fargli una sega, ma approfittare di tutto questo suo stordimento e del suo cazzo gigante per un'ottima, se non epica, scopata in vasca da bagno, ma: a) siamo cugini e non sponsorizziamo l'incesto e b) ho troppi, ma maledettamente troppi, valori morali a cui tenere.

DNA - Dovrei Non AmartiWhere stories live. Discover now