Capitolo 16

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Mentre cammino da sola continuando a sentire la musica sento qualcuno che mi prende dallo zaino, sgrano gli occhi e mi giro.

"Ehi bellezza." dice Debbie mettendomi due dita sotto il mento, subito mi allontano guardandola male.

"Cosa vuoi da me? Oppure cosa vuoi da me e da Roger?" le chiedo arrabbiata.

"Oh Crystal, io da te non voglio nulla." sorride emettendo un ghigno.

"Cosa avete fatto tu e Roger in mensa..." la guardo con occhi decisi.

"Abbiamo solo parlato...di te." sorride, ma è un sorriso malefico.

"Di me?" chiedo io aggrottando le sopracciglia.

"Si certo mi ha detto un sacco di cose..." sorride Debbie accarezzandomi la guancia, le prendo il polso con la mano destra e la spingo.

"Smettila di fare la stupida! Sei solo invidiosa che io ho una vita sentimentale e tu no! Senti non rompermi le scatole, vai a studiare biologia come ti ha detto il tuo maestro!" urlo per poi girarmi e cominciare a camminare. Debbie mi rigira e mi guarda.

"Mi ha detto che non ti sopporta più, che sei troppo appicciata a lui e che non vede l'ora di liberarsi di te." sorride ridendo.

La guardo incazzata, cerco di nascondere le lacrime e gli occhi lucidi ma non ce la faccio, spero sia un cazzo di scherzo, mi libero da lei e corro verso casa, una volta raggiunta apro la porta e una volta richiusa mi ci poggio con la schiena prendendo fiato continuando a far scendere le mie lacrime che rigano la mia faccia.

"Ma cosa succede?" mi chiede Annie uscendo dal bagno.

"Nulla..." asciugo le mie lacrime e metto il mio zaino sul divano.

"Mm a me non nascondi nulla spara dai." mi accarezza una spalla.

"Mentre tornavo, ho incontrato Debbie mi ha detto che Roger le ha parlato di me, le ha detto che vuole liberarsi di me, che sono troppo appiccicata a lui e che non mi sopporta più." dico piangendo silenziosamente.

"E tu credi a quella troia?" mi guarda sorridendo.

"Annie però oggi Roger non si è fatto sentire! Non è uscito dall'università! Non mi ha chiamata, mandato messaggi nulla Annie." dico io sedendomi a tavola e accendo il cellulare per vedere se c'è qualche notifica. Nel mentre il telefono stava per spegnersi si riaccende velocemente: un messaggio di Roger.

Roger:
Ehi piccola, scusa se non sono uscito dall'università con te ma se non correvo alla stazione perdevo il pullman. Sei a casa bambola?.

Guardo il messaggio e decido di rispondergli, non riesco ad ignorarlo.

Crystal:
Si sono a casa Roggie.

Invio il messaggio che subito legge e dopo 20 minuti suona il campanello. Vado ad aprire e mi ritrovo il biondino davanti la soglia tutto sorridente.

"Ehi Roggie." mi limito a sorridere.

"Ehi bambola." sorride baciandomi a stampo cacciandosi gli occhiali da sole e poggiandoli sul tavolo in cucina.

"Che hai fatto con Debbie?" chiedo appoggiandomi alla cucina e guardandolo negli occhi.

"Ma nulla abbiamo studiato." sorride lui guardandomi.

Spalanco gli occhi alzando le sopracciglia ed esclamo "No perché lei mi ha raccontato tutt'altra versione!" incrocio le braccia sotto al seno. Roger aggrotta le sopracciglia come per dire "Ma cosa stai dicendo?".

"E cosa ti ha detto scusa?" ride nervosamente.

"Mi ha detto che tu vuoi lasciarmi, liberarti di me perché sono troppo appiccicata a te, pesante e che non mi sopporti più." gli urlo contro. Roger viene verso di me e mi mette le mani sui fianchi.

"Tu credi veramente a lei Crystal?" mi chiede guardandomi negli occhi. Mi perdo nei suoi occhi color oceano. È la mia vita.

"Io non voglio crederci Roger." lo guardo negli occhi e poggio una mano sul suo collo.

"Comincia a farlo." sorride e mi bacia. Lo bacio e facciamo subito incontrare le nostre lingue, gli metto le mani nei capelli e lui mi stringe la vita, sollevandomi piano e mettendomi sulla cucina.

"Mmm c'è Annie." sussurro

"Recuperiamo dopo bambola tu intanto limonami." sorride mordendomi le labbra e io faccio lo stesso con le sue, sono così morbide.

"Ti amo." sorride lasciandomi dei baci umidi sul collo e dei segni violacei.

"Anche io biondino." sorrido e gli mordo le labbra tenendogli le guance.

Somebody To Love. -Roger Taylor & Brian MayWhere stories live. Discover now