7. Lasciami!// Charles LeClerc

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Piccola sorpresina per voi❤️

📍Montecarlo, Monaco

Ripesco con mani tremanti la scatolina che ho nascosto nell'armadio per evitare che Charles la vedesse.
Oggi è il 16 ottobre ed il ragazzo, che è in bagno intento a prepararsi per la serata che lo attende, compie 22 anni.
Sono così felice dei traguardi che ha raggiunto finora ed io non potevo desiderare persona migliore al mio fianco.
Fin dal primo momento in cui gli ho parlato, ho capito che era un uomo dai mille valori e mi ha conquistata con la sua gentilezza ed umiltà.
Mi ha sempre trattata come se fossi la persona più importante della sua vita e per questo gliene sarò sempre grata.

La maniglia si abbassa distogliendomi dai pensieri ed un Charles vestito e pettinato alla perfezione esce dal bagno in tutta la sua bellezza impeccabile.
Sono senza parole.
Nascondo la scatolina dietro la schiena mentre mi godo da cima a fondo il monegasco di fronte a me in tutta la sua maestosità.
"Come sto?" Mi chiede lui sistemandosi la giacca.
"Benissimo"
Tossisco leggermente per attirare la sua attenzione quando il suo sguardo si incontra con il mio.
Sebbene conosca a memoria il colore dei suoi occhi, non mi abituerò mai al loro fascino irresistibile.
"Ehm... I-io avrei un piccolo pensiero per te."
"Oh, Leyla non dovevi."
"Certo che dovevo, con tutto quello che fai per me, un regalo per il tuo compleanno era il minimo che potessi fare." Dico con le guance leggermente arrossate.
"Adoro quando arrossisci."
Porgo a Charles la scatolina rossa sperando con tutta me stessa che il regalo sia di suo gradimento.
Pensieri contrastanti iniziano a crearsi nella mia mente quando il ragazzo di fronte a me inizia ad aprirlo.
Charles è senza parole ed io non riesco a decifrare il suo sguardo impassibile.
Il cuore mi batte all'impazzata contro le costole ed la paura prende il sopravvento.
"Non ti piace vero?" Chiedo con voce tremante.
Non riesco a ragionare, il panico si impossessa di me ed io inizio a camminare nervosamente nella stanza cercando di scusarmi con Charles.
"Cavolo, lo sapevo che no..."
"Leyla"
"Mi disp..."
"Leyla!"
Riposo lo sguardo sul pilota della Ferrari che ha gli occhi lucidi.
"È meraviglioso mon amour, davvero"
Il tempo riprende a scorrere ed io mi accorgo solo ora di aver trattenuto il fiato per paura di averlo ferito.
"Non potevo desiderare regalo migliore, sei fantastica."
Sorrido alle sue parole mentre si avvicina verso di me prendendomi il viso tra le mani e posandomi un leggero bacio sulle labbra.
"Ti amo."
"Ti amo."
"Ora potresti aiutarmi a metterli?"
"Certo."
Prendo dalla scatolina i due gemelli con le iniziali di Jules ed Hervé e li poso sulle maniche bianche della camicia che fuoriesce leggermente dalla giacca blu.
Prendo la borsa con tutto il necessario ed esco con Charles dalla stanza del nostro appartamento, che condividiamo da qualche mese, per dirigerci verso il locale dove è prevista la festa.

Arrivati a destinazione, il mio accompagnatore mi apre la portiera e mi porge la sua mano che io prendo volentieri.
All'interno, il team della Ferrari e gli amici di Charles lo acclamano con applausi e grida accogliendolo calorosamente.
Io mi dirigo verso Caterina che mi saluta con un abbraccio dolce ed un bacio sulla guancia.
"Allora, il regalo è stato di suo gradimento?"
"Decisamente, grazie per i tuoi consigli. Davvero"
"Oh di niente cara, le amiche servono a questo no?"
"Già."

La serata trascorre tranquillamente tra risate e brindisi finché Cate non mi chiede di accompagnarla ai servizi urgentemente.
Accetto volentieri la proposta percependo la necessità di liberarmi la mente da tutto questo frastuono e velocemente raggiungiamo la toilette al piano inferiore.
Mi appoggio al lavandino iniziando a scorrere i vari post di Instagram finché un numero sconosciuto compare sul display.
"Cate, ti dispiace se esco un attimo per rispondere al telefono?"
"No, vai pure Leyla."
Esco in pochi secondi dal locale e pigio il bottone verde sullo schermo portando il cellulare all'orecchio.
"Pronto?"
Nulla
"Pronto?!"
Ancora nulla
"Mah"
Attacco la chiamata leggermente innervosita da questo scherzo di poco gusto posando il telefono nella borsetta che mi sono portata per sicurezza.
Mi volto verso l'entrata per rientrare nel locale quando qualcuno mi prende per un braccio spingendomi contro il muro.
"Dove credevi di andare piccola?"
Un uomo sulla cinquantina e l'alito intriso di alcol mi trattiene con forza contro la parete.
"Lasciami!"
Cerco di liberarmi dalla sua presa ma la mia figura minuta non mi permette di fuggire.
"Non così in fretta."
Il panico si impossessa di me e la mia mente si offusca impedendomi di pensare a qualche soluzione.
Sono in trappola.
"Aiuto!"
L'uomo mi tappa la bocca con la sua mano sudicia iniziando a sollevarmi il vestito con l'altra.
"Faremo in fretta piccola."
Le lacrime mi rigano le guance scendendo verso il basso ed io non riesco a pensare ad altro se non la paura che scorre nelle mie vene paralizzandomi completamente.
Qualcuno mi aiuti.
Sento le sue mani schifose inoltrarsi al di sotto del vestito quando un pugno ben assestato sul volto dell'uomo lo spinge a terra dolorante.
"Lurido bastardo!"
Seb si mette a cavalcioni sull'aggressione tenendolo fermo per evitare che fugga mentre due braccia, che conosco fin troppo bene, mi avvolgono dolcemente tra di loro.
"È tutto a posto, mon amour. Va tutto bene, ci sono qui io ora."
Il suo profumo mi inonda le narici mandandomi al settimo cielo.
È finita.
Charles mi prende il volto tra le mani lasciandomi infiniti baci sulla fronte senza lasciarmi un attimo.
Lo stringo a me con tutte le forze che ho desiderando di rimanere tra le sue braccia per tutta la vita.
"Sono qui mon amour, non ti lascio. Promesso."

Formula uno // one shot (Richieste aperte)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt