❤️35 Capitolo ❤️

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Thomas 

Mi sveglio di colpo e sento Bianca piangere, mi volto e Aurora dorme come un angelo, finalmente riesce a riposare. Per giorni Bianca non è riuscita a dormire bene,  ogni ora voleva la sua mamma, così decido che ora tocca a me badare alla mia piccola principessa. Mi alzo dal letto, passo per la camera di David che dorme beato, poi vado da Bianca, che si dimena nella sua culla. 
<Principessa di papà. > accarezzo la sua manina paffuta, al mio tocco mi riconosce subito, ha imparato anche la mia voce;  la prendo in braccio e mi siedo sulla poltrona che ho fatto portare appositamente da Lorenzo, così Aurora quando dovrà allattarla starà più comoda. 
<Adesso ci sono io con te, la mamma ha bisogno di riposare.> guardo i suoi bellissimi occhi resi lucidi dai lacrimoni versati. 
<Che dici, mi lascerai per un po’ di tempo la mamma? Sai, è da tanto tempo che deve coccolarmi e un po’ mi manca. > 
<Quanto sei cretino.>

ed eccola che entra la donna che mi ha fatto completamente impazzire, mi scappa un sorriso

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ed eccola che entra la donna che mi ha fatto completamente impazzire, mi scappa un sorriso. Si avvicina in modo sensuale, e la cosa assurda è che non se ne rende conto. 
<Ti abbiamo svegliata? > dico 
<Non ti ho visto più accanto a me e ho pensato che fossi venuto qui.> mi sorride, era da tanto che non la vedevo così serena.
<Ho sentito Bianca piangere, sono giorni che non riposi e ho preferito non svegliarti.> nel frattempo Bianca si è addormentata in braccio a me, così la depongo nella culla. Aurora rimani lì a guardarmi 
<Ti sei incantata? > mi scappa un sorriso e lei arrossisce 
<Ma cosa dici… > si volta per l'imbarazzo, con le mani sfioro le sue braccia nude, sussulta. So che lo desidera quanto me ma sono anche consapevole che ancora non è pronta. 
<Ti amo Aurora e non immagini quanto ti desideri, ma saprò essere paziente con te e aspettare. > 
<Thomas la prossima volta mettiti qualcosa addosso > scoppio a ridere. 

Oggi è il primo giorno di asilo per David. Anche se Aurora non era d'accordo di mandarlo, infatti abbiamo discusso, lei si è arrabbiata ma poi abbiamo fatto pace. David è già pronto, il mio ometto è felice di poter giocare con altri bambini. 
<Ometto hai salutato la mamma?>
<No  papà. > gli sorrido. E’ da un pò che non la vedo in giro per casa ma so perfettamente dove cercarla. 
<Aspettami qui va bene? > annuisce diligente

 <Aspettami qui va bene? > annuisce diligente

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