❤️ 30 Capitolo❤️

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Aurora 

<Siediti piccola mia, dobbiamo parlare.> dice mio padre 
<Dimmi papà, è successo qualcosa? >chiedo preoccupata, ho una strana sensazione 
<Questa situazione non mi piace affatto: tu sei incinta e tra te e Thomas non capisco cosa stia succedendo. >
<Lo so papà che ti ho delusa. > dico con il cuore che mi sta scoppiando dal dolore, sono giorni che non faccio altro che piangere, vedere Thomas fa male, credevo sarebbe stato facile ma mi sbagliavo. I miei amici mi stanno vicino ma accanto a me non c'è la persona che vorrei. E  purtroppo non riesco a dimenticarlo. 
<Aurora devi cercare di andare d'accordo con Thomas, è il padre di tuo figlio.> spalanco gli occhi 
<Papà cosa stai cercando di dirmi?> chiedo incredula

<Domani Thomas verrà a prenderti, andrai a vivere con lui e farete in modo di risolvere i vostri problemi, ad ogni costo.> sentenzia. Ma non può dirlo davvero, ancora una volta vuole decidere della mia vita 
<Io non voglio farlo papà, chi l’ha detto?> grido 
<L’ ho deciso io! > e non ammette repliche. Non posso crederci
<Perché mi stai facendo questo?> piango nervosamente
<È per il tuo bene figlia mia, tu stai mentendo a tutti in questo momento, anche a te stessa. Dimentica il passato e il dolore e apri di nuovo il tuo cuore.> guardo mia madre che non dice una parola, sono tutti contro di me. 

Il giorno dopo 

Eccomi qui nella mia nuova casa 
<Hai preso tutto? > mi chiede Thomas ma non ho intenzione di rispondergli, in questo momento lo detesto con tutta l'anima. Dopo aver preparato le valigie non ho voluto nemmeno salutare i miei, ero troppo arrabbiata con loro, hanno deciso per me senza considerare quello che volevo io. 
<Dimmi Thomas come ci si sente a decidere della vita degli altri? > 
<In realtà non ho deciso nulla, lascio a te questa libertà. > dice 
<Allora ti sei fatto manipolare da mio padre. Bene, al pari di un cagnolino. > serra i denti 
<Smettila di fare la bambina, se tuo padre ci ha imposto la convivenza è stato per risolvere i nostri problemi, ma se non vuoi sei libera di andartene da questa casa.> non mi lascia il tempo di rispondere che sbatte la porta e se ne va, lasciandomi da sola. Guardo la stanza da letto, è molto grande e moderna, quindi dovrò dormire qui con lui. E va bene Thomas, non avrai vita facile con me: vuoi la guerra? È guerra sia. Faccio una doccia veloce, decido di indossare un vestito nero e decido di scendere al piano di sotto, di certo non morirò di fame a causa sua. Mi incammino ma non sento nessun rumore, che strano. Arrivo in cucina ma non trovo nessuno, forse sarà andato in negozio. Al diavolo lui, io intenzione di  mangiare. Dopo aver gustato il mio pranzo preferito mi preparo un caffè macchiato e vado in terrazza, mi distendo sulla sdraio, stasera non fa troppo freddo. Accarezzo la mia pancia: "non preoccuparti piccolo, mi vendicherò del tuo paparino", e mi scappa un sorriso. 
<Sei più bella quando sorridi.> sobbalzo di colpo, maledetto lui e il suo modo di spaventarmi, si avvicina e devo alzare gli occhi visto che è molto più alto di me. 

<Ti ho spaventata vero?> ovvio che sì, ma non gli darò questa soddisfazione 
<No affatto, ormai riconosco i tuoi passi. > sogghigna 
<Perché non ti credo? >
<Cazzi tuoi. > cerco di alzarmi ma subito lui allunga un braccio verso di me
<Faccio da sola.> lo scanso, mi alzo per voltarmi ma lui è più veloce di me, prende la mia mano e mi attira a lui, adesso siamo faccia a faccia. 

<Ti va di parlare un pò?> chiede <Non abbiamo nulla da dirci

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<Ti va di parlare un pò?> chiede 
<Non abbiamo nulla da dirci.>affermo
<Penso che parlare farebbe bene ad entrambi, lo so che sei arrabbiata con me e con tuo padre. Credimi, non voglio costringerti a stare in questa casa, se non ti va sei libera di andare via, ma diamoci almeno la possibilità di affrontare la nostra situazione.> chiede serafico. Vorrei tanto ma non posso 
<È tardi.>
<Ti amo ancora Aurora. > e il mio cuore batte forte, chiudo gli occhi, sto cercando di rimanere stoica
<Te l’ ho detto Thomas, è tardi. > ripeto ancora una volta, poi torno in camera mia. 

Alcuni mesi dopo 

Sono trascorsi alcuni mesi da quella sera e Thomas ha rispettato il mio volere. Non ci siamo rivolti la parola tranne quando mi parlava di David, tante volte gli ho chiesto di portarlo a casa ma non mi ha mai risposto. Forse non vuole che mi avvicini a lui, eppure sta per nascere sua sorella. In questi mesi i suoi genitori sono venuti spesso a trovarci, il papà di Thomas è sempre stato cordiale nei miei confronti. Anche i miei amici sono stati qui tante volte. Quando all'improvviso sono venuta a vivere con Thomas ho dovuto spiegare a Chiara che era stato mio padre a insistere, anche lei come me è rimasta sorpresa mentre Lorenzo mi è sembrato calmo, addirittura contento della notizia. Al contrario con i miei genitori non va tanto bene, mio padre non è mai venuto a trovarmi, con mia madre ci siamo sentite per telefono e ogni giorno mi ripete che tutto quello che hanno fatto è stato per il mio bene. Sarà ma io non ci credo. Manca poco al parto e io ho tanta paura, ma sono sicura che andrà tutto bene. 

Sono sdraiata sul divano e indosso una vestaglia di seta azzurra. Il caro Thomas ha voluto tenermi a casa sua? Bene, allora lo farò morire di desiderio, con la certezza di non potermi avere. Sento la serratura della porta aprirsi, è tornato dal negozio, mi posiziono  in modo seducente e prendo il libro che stavo leggendo, cercando di essere seria e tranquilla. 
<Aurora… ecco io sono…. > eccolo imbambolato, beccati questa caro  
<Ti sei incantato? > dico vittoriosa 
<Ehm, no...sto bene. Cosa fai qui da sola? >
<Sto leggendo non lo vedi? > rispondo disinvolta 
<Certo, ti sto vedendo eccome! Senti, mi faccio una doccia e vado a letto, sono stanco. > dice 
<Ok, notte Thomas. >
<Hai bisogno di qualcosa? > mi chiede, ma so benissimo che vorrebbe dirmi altro, io mi alzo e mi avvicino
<Non ho bisogno di nulla, io! Ma tu invece hai bisogno di una doccia fredda. > sorrido maliziosa e inizio a salire le scale 
<Aurora quando vuoi sai essere una vera stronza, ma so di meritarlo quindi non me la prendo. > sorrido 
<Thomas questo non è niente, hai voluto tenermi in casa tua senza rispettare il mio benestare? Bene, adesso ne paghi le conseguenze, soffrirai come ho sofferto io. Buonanotte caro. > gli lancio uno sguardo cattivo e pieno di rancore 

Mi dispiace, non avrei voluto arrivare a tanto ma meriti tutto il mio disprezzo Thomas. Ti farà male ma solo allora forse capirai il dolore che mi hai causato. 

Buongiorno amici

Adesso cosa succederà?

Vi piace la nuova Aurora?

Morena? È davvero fuori dai giochi?

Tutto questo lo scopriremo nei prossimi capitoli

Mi raccomando non mancare 😉

My Destiny is youWhere stories live. Discover now