Capitolo 42

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Un Ritorno Inaspettato

Alle mie spalle, Cam stava tenendo saldamente le mie mani, sorreggendo i pugnali e respingendo l'attacco, rompendo la mia difesa con tale violenza che Ravic indietreggio impietrito.

Non si aspettava che i suoi piani venissero sconvolti così.

Ed io non mi aspettavo di certo che venisse a cercarmi e che mi trovasse all'interno della tomba.

"Perdonami, ci ho messo una vita per arrivare fin qui" mi sussurrò dolcemente. Le sue labbra erano così vicine che sfioravano il lobo del mio orecchio.

"So che vuoi dire" gli risposi, comprendendo il vero significato delle sue parole.

"Cosa? Ma che significa?" chiese Ravic, chiaramente confuso dalla situazione.

La frustrazione e la consapevolezza del fallimento presero il posto della rabbia cieca di poco prima.

Con estrema lentezza e supportata da Cam, notando che anche Alex si stava posizionando a lato di Ravic, mi rialzai e rivolsi tutta la mia attenzione al mio nemico.

Stavolta ero io a mostrargli un ghigno divertito.

"Ti sei talmente concentrato sul mio passato in Egitto che non hai pensato di studiare tutta la mia storia" feci una pausa per riprendermi dallo sforzo compiuto poco prima.

"Tu non saresti dovuto essere qui!" sentenziò con rabbia, rivolgendosi a Cam.

"Ho avuto un momento di debolezza ed esitazione, lo ammetto" gli rispose Cam, spostandomi da me senza nascondere un sorriso divertito.

Si posizionò dall'altro lato di Ravic, così facendo si ritrovò bloccato tra i due immortali.

I suoi abiti neri erano appena sporchi di sabbia e le maniche della sua maglietta erano leggermente strappate. Notai che anche l'abbigliamento di Alex era ridotto allo stesso modo, come se avessero attraversato il deserto in tutta fretta, senza preoccupazioni.

Lo sguardo di Ravic altalenava tra Cam e Alex e, in quel momento, notai il bagliore color cremisi di entrambi come se fossero nella piena euforia della caccia.

"Come siete arrivati fino a qui?" chiesi, stordita ancora dalla loro presenza.

"Semplice, abbiamo seguito questo qui" mi confessò Alex, indicando con il braccio Ravic chiaramente disgustato dai modi di fare di Alex.

Il mio sguardo confuso tornò a Cam che non aveva tolto gli occhi di dosso da Ravic nemmeno per momento.

Lo guardava come se stesse guardando la sua prossima preda.

"Come ti ho visto, non ci ho pensato su due volte. Ma, sinceramente, non credevo saremmo finiti qui" confessò lui, "l'unica cosa a cui pensavo era farti fuori".

Non sapevo se esserne felice oppure delusa. Non era qui perchè mi stava cercando, era giunto in mio aiuto solo perchè aveva seguito la scia lasciata da Ravic.

"Solo una volta entrati nella montagna ho avvertito chiaramente la tua presenza" continuò Cam, stavolta rivolgendosi direttamente a me, senza guardarmi.

Se non fosse stato per il loro tempismo, probabilmente mi avrebbero trovata già morta.

Cam sapeva sempre arrivare quando avevo più bisogno di lui, in qualsiasi circostanza, in qualsiasi luogo mi trovassi. Era sempre stato così, ma mentre lo guardavo dentro di me avvertivo di nuovo quel senso di malinconia ed inquietudine.

La battaglia con Ravic non era ancora finita e con Cam ed Alex al mio fianco sapevo che non avrei avuto problemi.

In quel momento, Ravic tornò a fissarmi: nella sua espressione lessi l'indignazione e la collera sempre più forte, ma poi vidi qualcos'altro. Come se si fosse reso conto che poteva ancora avere una possibilità di vittoria.

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