Capitolo 11.

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Il Significato dei Sogni

"Finalmente ti sei svegliata, sono ore che dormi ormai" disse con tono beffardo, accennando anche un debole sorriso.

Era evidente che fosse sollevato dal fatto che mi fossi risvegliata. Mi alzai a sedere non appena mi ripresi da quello strano tuffo nel passato.

"Quanto ho dormito?" chiesi avendo perso completamente la nozione del tempo.

"Non saprei dirtelo con precisione, quando sono arrivato eri già qui che dormivi. Però un paio d'ore sicuramente. Sono rimasto qui tutto il tempo, eri abbastanza agitata nel sonno" mi informò.

"Oh, davvero? In effetti, è stato completamente diverso dagli altri" gli confidai.

"La tua gemma brillava come sempre, nonostante la stessi stringendo tra le mani, potevo vedere chiaramente un leggero bagliore provenire da essa" mi riferì, immaginando che glielo avrei potuto chiedere.

"In effetti, prima di addormentarmi, ho sentito un leggero calore provenire da essa" dissi, mentre aprivo la mano in cui tenevo ancora saldamente la gemma.

Nulla.

Nessun bagliore.

Nessun calore.

La lasciai andare di modo che riprendesse il suo posto, al centro del mio petto. Poi iniziai a raccontare brevemente a Cam il mio sogno, anche se non avrei saputo spiegare al meglio il legame tra me ed Isis, ma non gli avevo mai detto nemmeno di Athem, almeno quello che c'era stato tra noi.

Non fu semplice fare in modo che non facesse domande alla quale non ero ancora in grado di rispondere. Non sapevo nemmeno io perchè ci tenessi così tanto a non far scoprire a Cam di Athem.

Forse è per via dei miei sentimenti per lui.

Tuttavia, Cam ascoltò il mio sogno, senza mai fare domande, pensando che non gli importasse o semplicemente, come me, non voleva più portare avanti un'altra inutile discussione.

"Forse la ragazza del tuo sogno, Isis, ha ragione" disse Cam, giungendo alla mia stessa conclusione.

"Ma in che modo? Che cosa mi devo aspettare?" chiesi, frustrata dal fatto che non era stato un sogno così rivelatore.

L'unica cosa che avevo capito era che Isis aveva cercato, in più modi, di avvisarmi di un imminente pericolo che avrebbe cambiato tutto.

Peccato che non era stata più chiara di così.

Stavo letteralmente impazzendo per colpa di quei sogni che erano tornati a perseguitarmi.

Mi ero stupita, tuttavia, del cambiamento che avevano subito in breve tempo.

Forse era perchè ne ero più consapevole, ma si erano fatti più lunghi e, soprattutto, ora riuscivo ad avere una conversazione con una persona morta millenni fa, tornando perfino indietro nel tempo.

"Mi dispiace dirtelo ma, arrivati a questo punto, ho un brutto presentimento" disse lui, improvvisamente, incupendosi.

Si era fatto improvvisamente serio e mi guardava con occhi preoccupati.

Lo fissai a mia volta sorpresa da quella sua affermazione. Mai mi sarei aspettata un commento così drastico da lui.

Che sia  soltanto preoccupato per me?

"Non ti nascondo che anch'io non mi sento per niente tranquilla" gli rivelai alla fine, tanto era inutile nasconderlo: era più che evidente che c'era qualcosa di strano ed inquietante in quei sogni, iniziati dall'esatto arrivo di Cam in questa città.

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