Capitolo 09.

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Uno strano signore

Il giorno seguente tutto era tornato alla normalità.

Nonostante l'effrazione e le nostre incomprensioni, Cam ed io eravamo tornati ad essere gli stessi di sempre.

Quella mattina ci ritrovammo seduti in cucina. La tensione che si era creata fino al giorno prima, era come svanita ed io ne ero infinitamente contenta.

"Sai, mi chiedevo..." iniziò a dire lui, dopo un momento di silenzio.

"Cosa?" dissi, per incitarlo a continuare.

"Hai più fatto quei sogni?" mi chiese, quasi timoroso che la conversazione possa trasformarsi in un ennesimo litigio.

"No, a dire il vero, dalla scorsa settimana, non ne ho più avuti" gli confessai.

"Strano, si sono interrotti così all'improvviso?" mi chiese, stupito dalla mia risposta.

"Sì e ancora non capisco cosa volessero dirmi" confermai, ripensando soprattutto agli ultimi.

"Non hai modo, come avevi già fatto, di tornare in quel sogno?" mi chiese, riferendosi alla volta in cui, nella vasca da bagno, avevo riprovato a tornarci.

"Posso provarci, ma ho bisogno di tranquillità e silenzio" gli dissi, ricordandomi come c'ero riuscita quella volta.

La differenza da quella volta era che, in quel momento, non volevo tornare nel sogno: l'ultimo che avevo fatto mi aveva lasciata perplessa e con uno strano presentimento.

Sentendomi lo sguardo di Cam addosso, alzai lo sguardo per guardarlo e vidi i suoi occhi che mi studiavano, come a voler catturare qualsiasi movimento involontario del mio volto.

"Non mi sembri molto convinta, cosa ti ha fatto cambiare idea?" mi chiese, difatti, poco dopo.

Beccata!

"Non so, l'ultima volta non è stato molto piacevole. Ho una brutta sensazione" gli rivelo, senza girarci troppo attorno, mantenendo la mia silenziosa promessa di non mentirgli più.

"Quanto brutta?" mi chiese lui.

"Tanto brutta" rispondo sinceramente, ammettendo di aver avuto persino paura quella volta.

"Cambiando argomento, quando contavi di partire?" continuò lui, cercando di distrarmi, con poco successo.

"Non lo so, volevo vedere quanto erano affidabili questi sogni e vedere se mi avrebbero dato qualche indizio in più, ma non è più accaduto nulla" gli dissi.

"Nulla fino a ieri sera" continuò lui per me.

"Credi che non sia una coincidenza, vero?" chiesi, provando a scherzarci su.

"Non credo molto alle coincidenze, lo sai bene"disse lui, serio.

Dopo quell'affermazione da parte sua, mi feci improvvisamente seria anch'io e ripensai alle parole di Cam della sera precedente, dopo la scoperta dei miei gioielli tutti sparsi nella mia camera e che, guarda caso, si era messo a cercare qualcosa proprio nella mia stanza.

Chiunque avesse fatto irruzione non aveva toccato nient'altro.

Mi chiedo se...

Mi chiesi se fosse di questo che mi sarei dovuta preoccupare, ma dato che non aveva trovato quello che cercava forse avrebbe rinunciato.

"Un ladro qualunque avrebbe portato via qualsiasi cosa potesse ritenere di valore, eppure non ha toccato nulla" continuò Cam, insistendo con la sua teoria.

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