Capitolo 33.

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L'ingresso per l'Aldilà

Il sole era finalmente scomparso all'orizzonte ed io potei finalmente togliermi il velo dalla testa per appoggiarlo sulle spalle.

Di notte nel deserto faceva sempre più freddo.

Era sera quando finalmente giunsi alla grande frattura della falesia tra le montagne.

Era come una stretta stradina che si insinuava tra le montagne.

Per gli antichi egiziani, quella era come una sorta di porta che conduceva verso il mondo dei morti. Per questo Abido era una città tanto importante quanto sacra.

Decisi di proseguire ed inoltrarmi in quella strada sovrastata dalle montagne. Mi sarei potuta riposare più tardi. Grazie al cammello non ero poi così stanca ma prima o poi mi sarei dovuta fermare per far riposare entrambi, senza contare che non avevo ancora toccato cibo.

Il cammello proseguì con passo lento e rilassato ed io mi feci dondolare dalla sua andatura mentre guardavo le rocce attorno a me.

Le pareti erano alte e accompagnavano quel sentiero, come a volerlo proteggere. Era come se un tempo fosse stato il letto di un fiume ormai prosciugato completamente dall'aridità.

Diressi il cammello ad una delle pareti rocciose per toccarne la superficie in cerca di qualcosa di strano, come incisioni o particolari fenditure nella parete rocciosa, ma era troppo buio ed io iniziavo a sentire la stanchezza della fuga dai miei compagni di viaggio.

Fermai il cammello, lo istigai a chinarsi per farmi scendere dalla sua groppa e presi il mio borsone.

Presi dell'acqua e qualche provvista che mi ero portata appresso, legai le redini del cammello ad una sporgenza rocciosa vicina, gli tolsi parte dell'imbracatura che lo adornava e presi una delle varie coperte sotto alla sella.

"La prendo in prestito" gli dissi e a lui non parve dispiacere.

Non avevo pensato, nella fretta, di portarmi dietro delle coperte per una sosta notturna nel deserto concentrata com'ero a non farmi scoprire e trovare da Cam ed Alex.

Appoggiai la coperta sulla sabbia accanto al cammello e mi ci sedetti sopra con le mie provviste.

Iniziai a rifocillarmi con tranquillità. Volsi lo sguardo verso il cielo e scorsi le prime stelle fare capolino: oramai stava diventando sempre più scuro.

"Per fortuna, durante il viaggio, non mi sono mai imbattuta in una tempesta; sarebbe stato problematico" pensai ad alta voce.

Il cammello si limitò ad osservarmi con sguardo curioso per poi tornare ad osservare il resto del paesaggio.

"Sei un grande ascoltatore" gli rivelai, continuando a rifocillarmi.

Mi chiesi poi come avesse preso Cam la mia improvvisa partenza in solitaria.

"Ma chi voglio prendere in giro! Ovvio si sarà infuriato! Anche se infuriato è un eufemismo!" esclamai.

Chissà se sarà già partito per il deserto alla mia ricerca oppure se avesse deciso di lasciarmi qui abbandonandomi al mio destino.

Sapevo che prima o poi mi avrebbe lasciata sola, ma lo avrebbe davvero fatto in una circostanza simile?

"Davvero mi lascerebbe qui da sola, sapendo che sono mortale e che potrei morire in questo deserto?" mi chiesi sconfortata.

Sospirai profondamente ed improvvisamente mi era passata anche la fame.

"Sai prima o poi lo avrebbe fatto comunque, ho solo accelerato le cose" conclusi sospirando pesantemente.

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