Capitolo 24

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-Non credi che dovresti parlargliene?-

-E dirgli cosa? Ehi senti so che un'altra ragazza stava per morire prima di me, perché non me l'hai detto? No, è fuori discussione-

Maya alza gli occhi al cielo -Prima o poi dovrete parlarne. Non importa quando, ma credo che prima lo farai meglio sarà, non è che tu abbia appena scoperto che mette prima i cereali e poi il latte- sbuffa -Sei venuta a sapere che una ragazza prima di te c'è quasi rimasta secca per colpa di qualche cretina- dice.

Ha ragione e lo so benissimo ma allo stesso tempo non voglio forzarlo a dirmi qualcosa che probabilmente non vuole nemmeno ricordare.

-Vorrei che fosse lui a dirmelo, non me la sento di tirare fuori quest'argomento di nuovo, capisci? Io non..-

Il campanello suona, interrompendo il mio patetico discorso da stupida.

-Vado io- dico, alzandomi e andando ad aprire.

Quando vedo chi mi trovo davanti la mandibola tocca il pavimento e la lingua lo sta pulendo come un mocho Vileda.

-Che ci fate qui?-

-Ciao Valentine- la voce di mia madre suona quasi sconosciuta alle mie orecchie, il che mi sembra talmente strano e destabilizzante che non so nemmeno come rispondere.

-Chi è?- Maya mi affianca ma quando si accorge dei miei genitori il suo sguardo si assottiglia talmente tanto che sembra abbia gli occhi chiusi.

-Ciao Maya-

-Ciao Elén, ciao Richard. Cosa vi porta fino a qui?-

-Ci fate entrare o dobbiamo intrattenere una discussione sulla tromba delle scale?-

-Fosse per me potremmo anche non intrattenerla questa discussione- risponde la mia amica, acida.

-Va bene Maya, tranquilla- le dico, gentile -Entrate, ma giusto qualche minuto, poi devo andare a lavoro- dico, tornando ad essere un po' più fredda.

Perché sono qui? Che cosa vogliono da me?

Quando ci accomodiamo in cucina, il mio cervello è gremito di domande e non so se avranno mai una risposta.

-Perché siete qui? Credevo mi aveste già rimosso dal testamento almeno due anni fa-

-Val, per favore, non essere così cattiva, lo sai che non avremmo mai fatto una cosa simile-

Ma davvero? Ora vogliono giocare a fare i genitori pentiti?

-Io ricordavo altre parole quando mi avete sbattuto fuori di casa, perché ricordate anche voi che lo avete fatto, vero?-

-Speravamo solo di farti aprire gli occhi! E così è stato, altrimenti non avresti pagato la tassa d'iscrizione tre giorni fa, o sbaglio?- mio padre non è mai stato un uomo dai modi gentili o dai mezzi termini.

Un po' come me, odio i giri di parole, ma almeno so quando è il caso di contenermi o meno.

-Errato, io ho pagato la tassa d'iscrizione perché ho deciso che voglio finire ciò che ho iniziato, non di certo per fare un piacere a voi. Noi tre in comune abbiamo solo il DNA, nulla di più-

-Non ti permettere mai più di dire una cosa simile. Noi ti abbiamo cresciuta, ti abbiamo mantenuta e abbiamo assecondato ogni tuo capriccio-

-Voi mi avete voluta, la responsabilità era vostra, non ho scelto io di venire al mondo, come non ho scelto io di andarmene di casa dal momento in cui voi mi avete sbattuta fuori-

-Valentine, Richard, per favore. Non siamo venuti qui con l'intento di litigare, vogliamo solo parlare- mia madre interviene.

Quando le rivolgo un'occhiata un po' più approfondita mi rendo conto che il tempo è stato, come sempre, molto gentile con lei. Ha solo un paio di rughe in più attorno agli occhi dall'ultima volta in cui ci siamo viste; l'unica cosa che spero di aver ereditato da lei, l'eterna giovinezza. In ogni caso, nonostante tutto, noto la stanchezza nel suo volto, forse perché ha dovuto vincere qualche caso difficile.

Un matrimonio inaspettato || Shawn Mendes  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora