cap.24

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Peter's pov
Ormai sono anni che non vedo mio padre, o meglio credo di non averlo mai conosciuto.
Ma ora basta, voglio sapere di più su di lui.
Mi alzo dal letto e mi trascinò verso la cucina, mia zia May è già uscita perciò trovai solo mia madre a fare colazione.
"Peter che ci fai in piedi così presto? Oggi è sabato non c'è scuola"
Io avanzai in silenzio fino a sedermi a tavola.
"Sì lo so, solo che c'è una cosa che mi dà il tormento"
Dissi appoggiando le braccia sul tavolo e dopo ci appoggiai la testa, effettivamente non ho dormito un granché, ho passato tutta la notte a sforzarmi di ricordare mio padre, ma l'unico risultato è stato un gran mal di testa e degli strani incubi.
"Oh che cosa tormenta il mio genietto?"
Mi disse avvicinandosi e accarezzandomi i capelli.
"Niente"
Risposi senza smuovermi.
"Pete se c'è qualcosa che ti preoccupa devi dirmelo"
Insistette sedendosi al mio fianco, così alzai la testa e mi decisi a parlare.
"Come mai papà non è qui?"
Le chiedo.
"Oh Petey"
Disse portando una mano sulla mia guancia.
"Voglio la verità mamma, no quella favoletta che mi racconti da quindici anni. Ti prego. Voglio sapere, anche solo un nome, una fotografia va bene."
Ma dal suo sguardo sapevo che non avrei avuto ciò che volevo. Speravo che questa volta avrebbe accettato.
"Peter io tra un po' vado alle Stark industries, vuoi venire con me?"
Mi propose. In effetti è da molto che non vado lì, mi ricordo che quando ero più piccolo ci passavo i pomeriggi interi  a giocare, e quasi quasi mi sarebbe piaciuto andare ma oggi ho di meglio da fare.
"No grazie non mi va, forse più tardi esco con Ned."
Risposi, poi la nostra attenzione fu attratta dalle notizie al telegiornale, parlavano di cosa era successo a Sokovia con gli Avengers, mia madre sembrava preoccupata mentre mostravano le immagini del caos di quelle ultime 24 ore, beh forse è normale visto che il suo capo era lì. Wow deve essere forte essere un Avengers, o anche solo avere dei superpoteri e fare quelle cose eccezionali.
E invece sono solo un ragazzino che ha appena iniziato il liceo e il nuovo bullo del primo anno mi ha già scelto come sua vittima.
"Va bene Pete, io ora vado se hai bisogno di me sai dove trovarmi"
Disse dandomi un bacio tra i capelli e dopo uscì.
Perfetto ora è arrivato il momento, oggi è il grande giorno riuscirò a scoprire la verità.
Finii in fretta la colazione che nel frattempo mia madre mi aveva servito mi vestii e dopo come un giocattolo a molla scattai fuori.
Ovviamente l'ascensore di questo palazzo è sempre occupato, dovrò scendere a piedi, non posso perdere tempo.

Arrivai in strada e salii sul primo autobus per andare da Ned, mi metto comodo su uno dei sedili, per fortuna di sabato mattina non c'è tutta quella gente che incontro ogni giorno, scrissi un messaggio a Ned e ascoltando della musica aspetto la mia fermata.
"Hey Pete"
Disse Ned appena mi vide e dopo ci salutiamo con la nostra mossa segreta.
"Dovresti essere onorato di avere un amico come me, dai dico nessuno si sveglierebbe di sabato mattina per andare in biblioteca"
Mi disse facendomi ridere e dopo ci incamminiamo verso la biblioteca che non era molto lontana da casa di Ned.
"Almeno mi dici perché stiamo andando lì?"
"Ti ho detto, per delle ricerche"
"Si ricerche, ricerche per cosa? C'è ne sono di diverse"
"Okay okay, te lo dico ma non devi dirlo a nessuno"
"Pete lo sai che non sono molto bravo co.."
"Dobbiamo cercare mio padre"
"Coosa?"
"Mia madre e May non mi dicono nulla, io devo sapere, ho 15 anni vorrei avere un qualche ricordo di lui."
"Bene, ma come credi di riuscirci? Sai che quelli sono dati riservati non li trovi di certo in biblioteca"
"Vero ma, la biblioteca ha dei computer a disposizione di tutti, quindi totalmente anonimi, basterà hackerare qualche file e riusciremo ad avere dei risultati, insomma non è intervenuto mica la CIA l' FBI o lo S.H.I.E.L.D. per nascondere i miei dati, dovremmo trovarli"
Gli risposi e dopo entriamo nel possente edificio vecchio di almeno 1000 anni ma dentro moderno come uno costruito qualche giorno fa poi ci dirigiamo verso la sala computer e iniziamo a vedere da dove partire.
"Peter stavo pensando e se tuo padre fosse uno famoso e importante.."
Bisbigliò Ned.
"Cosa! Amico è impossibile"
"Si ma pensa che figata! Forse è per questo che non può stare con te. Immagina tipo un spia super segreta o uno come gli Avengers tipo Thor o Capitan América"
"Nah Ned la probabilità è inferiore all'uno percento, poi ragiona Thor è un dio e il Capitano dovrebbe avere almeno 100 anni."
"Sì ma non escluderei una spia. Dai tua madre lavora per Ironman..."
"Che centra?"
"Peter.."
Disse girandomi la sedia visto che ignoravo il contatto visivo con lui, poi continuò a parlare.
"Eri a tanto così dal trovarti nella torre degli Avengers quando Loki è venuto qui con il suo esercito"
"Si ma poi sono andato con mia madre"
"Su.."
"Su un jet privato"
"Che era di..."
"Oh dai smettila, scommetto che mio padre se n'è andato e non vuole sapere nulla di me, forse è meglio che io non abbia ricordi di lui e così sarebbe anche logico che mia madre non ne vuole parlare. Lei continua a dirmi che è via per proteggermi e lo dipinge come un eroe ma secondo me è l'esatto opposto"
"Peter i genitori non mentono mai ai figli"
Mi disse Ned per consolarmi.
"I genitori ti fanno credere che esiste un uomo grasso e paffuto che porta i regali in una notte a tutti i bambini"
Gli risposi e dopo mi girai ritornando su quei computer, non so nulla di mio padre e voglio scoprire come comportarmi se mai un giorno lo incontrerò, se dovrò abbracciarlo o disprezzarlo perché ci ha abbandonato.
"Vedrai che ho ragione io, e tuo padre sarà un tipo fantastico. Poi voglio le tue scuse.."
Mi rincuorò il mio migliore amico prima di tornare anche lui a lavoro. Alzai lo sguardo verso una finestra e guardai fuori.
Ah vorrei davvero sapere ma allo stesso tempo ho paura di scoprire che il volto che mi ero disegnato di mio padre sia falso e ritrovarmi di fronte uno stronzo patentato.
Il tempo passò e dato che in biblioteca regna il silenzio dovetti silenziare il telefono e persi le chiamate di mia madre. Dopo delle ore non riuscivamo ad ottenere nulla, come se quei file fossero protetti e nascosti, come se non fosse nato nessun Peter Parker il 10 agosto 2001. Provammo a cercare i file di Ned per vedere se almeno il metodo era giusto e subito riuscimmo ad ottenere tutto, era bastato solo oltrepassare i vari livelli di sicurezza.
"Credo che ora dobbiamo andare. È passato troppo tempo e i nostri genitori sicuramente saranno arrabbiati dobbiamo tornare."
Gli dissi con uno sguardo deluso da questo fallimento.
"Amico ti prometto che lo troveremo, sai l'estate prossima andrò in una specie di campo informatico per una settimana, potrei imparare a fare qualche programma di hackeraggio così l'anno prossimo riusciremo sicuramente a trovarlo. Allora ci stai!?"
Disse Ned cercando di tirarmi su, annui per poi uscire di lì.
Passammo per casa di Ned e ci salutiamo, anche io dovevo tornare a casa ma non avevo voglia, sono troppo triste per tornare così andai a central park, dove ci sono sempre persone e famiglie felici. Mi siedo su una panchina a guardarmi in giro ascoltando la musica, ero così giù da dimenticarmi di chiamare mia madre.
Perché non ho trovato nulla..

Before Peter ParkerWhere stories live. Discover now