cap.21

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Tony's pov
Sono passate alcune settimane ma ancora nessun miglioramento da parte di Peter, per lui eravamo ancora estranei, seguivamo i consigli della dottoressa, lo portavamo nei luoghi in cui andavamo spesso da bambino, come il Seatheater, ma nulla ogni sera continuava a svegliarsi nel sonno, certe volte urlava altre semplicemente vagava per la casa e in alcune ci faceva spaventare così tanto che dovevamo restare svegli tutta la notte a controllare che stesse bene.
Poi un giorno sembrò succede un miracolo.
Era mattina e come consuetudine eravamo dalla dottoressa nel suo studio per una normale seduta di routine, e durante il suo colloquio personale con Peter uscì fuori qualcosa di diverso.
"Dottoressa posso tornare dalla mia mamma?"
Disse Petey.
"Non vuoi più giocare?"
"No, voglio abbracciare la mia mamma"
"Va bene allora dopo la troviamo"
"No io voglio andarci adesso, so già dove si trova"
"Ah si!? E dov'è?"
"Lì"
Rispose Peter indicando il falso specchio dove dietro c'eravamo io e Pepper, era stato messo lì apposta e veniva usato in molti casi, così il bambino si poteva sentire libero di fare come voleva e i genitori potevano osservare da lontano.
"Peter ma quello è solo uno specchio"
Cercò di continuare il loro colloquio la dottoressa, non sapendo di quanto può essere testardo Peter.
"Io so che è finito, e dietro c'è la mia mamma"
"Dici che è finto?"
"Si, è come quello che usano negli interrogatori nei film che vedevo con il mio papà"
Rispose incrociando le braccia, mentre Pepper mi guardò arrabbiata.
"Giuro non gli ho mai fatto vedere quei film"
Dissi sarcastico a bassa voce, ma  potevamo anche urlare tanto Peter non ci avrebbe sentiti.
"Ti ricordi i film che vedevi con il tuo papà?"
Chiese la dottoressa a Peter e lui annuii.
"Bene, mi sai disegnare la mamma e papà?"
"Si"
Rispose Peter che poco dopo prese in mano i pastelli e fece un disegno. Riuscì a disegnare bene Pepper, capelli biondi e gli occhi azzurri, noi quasi eravamo peni di gioia come ragazzine ad un concerto, stava finalmente ricordando ma quando fu il turno di disegnare me si bloccò.
"Che c'è Peter?"
Chiese lei.
"Non posso disegnarlo."
"Perché non puoi?"
Peter alzò lo sguardo guardando dritto a se, io e Pepper sapevamo dove questo andava a finire.
"Mio fratello è ancora..."
Disse respirando a fatica. La dottoressa subito stoppò ogni cosa, e fece calmare Peter. Quando si tranquillizzò del tutto lo lasciò a giocare con un inserviente poi uscì a parlarci.
"Come avete visto ha fatto passi da gigante, ma ancora non è arrivato al 100%.."
Ci disse mentre io guardai verso il basso, è colpa mia è logico che c'è l'abbia con me, ho ucciso suo fratello no!? Ero io a tenerlo tra le braccia mentre non riuscii ad afferrare Mark, è normale, anche un bambino sa chi è il cattivo in questa storia.
"Signor Stark"
Mi chiamò la dottoressa costringendomi a guardarla.
"Suo figlio non c'è l'ha con lei. Non è per questo motivo che non riesce a ricordare è solo che lei è l'ultima persona che ha visto con suo fratello, prima che lui morisse. Questo è l'unico motivo, ogni volta che cerca di ricordarsi di suo padre c'è come un fulmine che lo colpisce con quella scena che lo terrorizza al tal punto dal non voler continuare la ricerca per trovare il volto di suo padre. E sono quasi certa che è questo il motivo per cui la notte ha quei suoi incubi, lui cerca di ricordarla è solo che non ci riesce."
Spiegò la psicologa.
"E come possiamo farlo per aiutarlo?"
Chiese Pepper.
"Per ora continuiamo su questa linea. Peter ormai a livello degli altri bambini ha recuperato quasi tutto, anche la sua vena straordinaria. Ha solo bisogno di tempo per chiudere con il suo passato. Come sempre direi di rivederci tra cinque giorni e ci aggiorniamo su come comportarsi."
Salutiamo la dottoressa e dopo prendiamo Peter, che appena ci vide corse da noi.
"Mamma"
Urlò correndo tra le sue braccia, Pepper lo prese in braccio e per poco non esplose in una cascata di lacrime di gioia. Io sorrisi a vedere il mio bambino quasi normale. Si poiché in questi giorni era tutt'altro che un normale bambino, stava spesso da solo in silenzio e molte volte non parlare per ore, ora invece era felice e sorrideva, cosa che nei giorni passati succedeva di rado.
Lui poi corse saltellando verso l'uscita.
"Non preoccuparti tornerà Peter al 100% e tu lo detesterai perché di opprimerà lui e il giro su Ironman."
Disse dandomi un bacio e io le sorrisi. Certo non avevo vinto ma il vedere che Peter, il mio Peter sorride di nuovo è una vittoria più che sufficiente per me.
"Signor Stark possiamo fare un volo con Ironman?"
Mi chiese tornando indietro da me, e quasi mi cadde addosso per come andava veloce.
"Ma certo. Aspetta cosa? Signorino che vuoi fare?"
"Uhm un gelato"
"Vada bene per il gelato"
"Evviva!"
Urlò correndo di nuovo fuori mentre io non potevo fare a meno di sorridere.
"A quanto pare non serve il papà per il volare con l'armatura"
Dissi scherzando a Pepper.
"Sì ma comunque non lo farà"
"Questo non è detto, prova a dirlo al papà di Peter...Oh aspetta sono io!"
Dissi mentre mi indicai con un indice e con l'atra mano mi infilavano gli occhiali con il vetro arancio mentre uscivo dall' edificio in retromarcia guardando con un sorriso Pepper.
"Idiota"
Mi disse lei ridendo.
Ero felice, al diavolo che il mio bambino ancora non si ricordi di me a me basta che lui sia felice, che  possa di nuovo mangiare il gelato correndo nel parco senza pensare a niente come i suoi coetanei. E certo faceva male essere chiamati con il nome sbagliato ma almeno potevo ancora godere di vedere la gioia nei suoi occhi e in quelli di Pepper e questo basta a illuminare anche i miei.
Sarò un papà in incognito, tipo James Bond in missione speciale, sarà divertente.




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Ci vediamo mercoledì.
~Leo.

Before Peter ParkerWhere stories live. Discover now