detention

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Il corso di teatro si teneva nell'auditorium della scuola. A differenza degli altri corsi i ragazzi non avevano bisogno di un'aula, ma di un intero palco e dietro-quinte per la loro attività.

I costumi, la scena e i particolari erano tutti creati da loro che, oltre a recitare, cantare e ballare, si davano anche da fare affinché lo spettacolo di fine anno fosse al cento per cento originale.

Non erano in tanti a frequentare quel corso, in totale dodici e con l'arrivo di Taehyung sarebbero diventati tredici. Pochi ma determinati e bravi.

Jimin, tra loro, era quello che ci metteva più passione.

Adorava recitare, lo aiutava a combattere la sua timidezza e ballo e canto gli facevano completamene dimenticare dove fosse, cosa stesse facendo e tutte le conseguenze.

Quando c'era lo spettacolo e lui doveva ballare davanti a tutta la scuola, poco gli importava se appena chiuso il sipario si sarebbe ritrovato a terra accerchiato da Seunghyeon e i suoi amici, pronti a deriderlo e fargliela pagare.

Non aveva amici al corso, avevano tutti paura delle conseguenze nel rivolgergli la parola in modo amichevole, ma almeno lì - lontano dalle possibili aggressioni da parte del suo bullo, che si rifiutava schifato di far parte di una cosa tanto sfigata - poteva ridere e scherzare durante le lezioni, parlare con qualcuno ma solo in quell'ora.

-Vieni, dobbiamo sederci in cerchio finché non arriva il professore, non ci metterà comunque molto.- disse Jimin a Taehyung, indicando il centro del palco dove già la maggior parte dei ragazzi si era seduta, parlottando tra di loro.

Molti, nel vederli entrare insieme, smisero di parlare, osservandoli a lungo, un paio con la bocca schiusa dalla sorpresa.

In effetti era raro vedere Jimin entrare con qualcuno.

-Mi stanno fissando tutti, ho qualcosa in faccia?- domandò Tae, guardandosi attorno, fissando i compagni a sua volta, giarandosi poi con aria interrogativa verso Jimin.

Lui arrossì, scuotendo la testa, abbassando appena lo sguardo, sapendo perché tutti li stessero guardando.

-No, ti guardano perché sei con me, dubito mi abbiano mai visto fare amicizia con qualcuno...- borbottò salendo i tre scalini per arrivare sul palco, stando attento a non inciampare.

-Amicizia? Quindi ammetti che siamo amici eh?- ridacchiò furbo il ragazzo, dandogli una leggera spallata e ammiccando.

-N-non ho detto questo! Ci stiamo conoscendo, non mi fido ancora completamente di te.- chinò la testa nel dire quella frase, sapeva fosse brutto e probabilmente Taehyung ci sarebbe rimasto male, ma era la pura e semplice verità.

Col passare degli anni Jimin era diventato veramente scettico, e faceva fatica a fidarsi delle persone, lui non era sicuramente un'eccezione.

-Ti prometto che non ne rimarrai deluso.- rispose invece Taehyung, che non si era offeso alle sue parole ma aveva apprezzato la sua sincerità e capito la situazione.

Non sarebbe stato facile ottenere la sua completa fiducia.

Si sedettero nel cerchio, ancora sotto gli occhi di tutti, rimanendo in silenzio come gli altri, aspettando il professore che sicuramente non sarebbe tardato ad arrivare.

Infatti, neanche due minuti dopo, le grandi porte dell'auditorium si spalancarono, rivelando un pimpante uomo sulla cinquantina, dai capelli argento-bianchi tutti sparati in aria.

A primo impatto sarebbe sembrato uno di quegli scienziati pazzi dei film.

Un perfetto mix asiatico tra il dottor Frankenstein e Einstein.

Taehyung e Jimin trattenerono il fiato.

Il primo per il birzzarro aspetto di quello che sarebbe stato il suo futuro maestro, il secondo invece, perché l'uomo non era entrato da solo e Jimin aveva immediatamente riconosciuto l'altra sagoma.

Yoongi camminava con le mani nelle tasche subito dietro al professore, guardandosi attorno e passando poi lo sguardo su ogni studente in cerchio, fermandosi su Jimin e rimanendo con gli occhi su di lui fino a salire sul palco.

-Ragazzi!- il professore sbattè le mani con un grosso sorriso sulla faccia -Da oggi avremo un compagno in più! Sono veramente lieto di accogliere Yoongi nel nostro corso.- concluse indicandolo e facendo spalancare gli occhi a quasi tutti i presenti nella stanza nel sentire il suo nome.

Tutti, a partire da Jimin che non si aspettavano di certo di trovarselo al corso di teatro.

Yoongi venne fatto accomodare nel cerchio e, naturalmente, si sedette al fianco di Jimin, ancora paralizzato sul posto e con lo sguardo di Taehyung su di loro, cercando di capirci qualcosa.

Si era creata una strana tensione nell'aria.

-Dunque, visto che abbiamo un nuovo membr... E tu chi sei?- si bloccò iniziando a fissare Taehyung, che prima non aveva notato.

-S-sono Kim Taehyung, mi sono trasferito da poco ho fatto ieri la richiesta per entrare. - spiegò immediatamente facendo un leggero inchino, un po' messo in soggezione dalla figura dell'adulto.

-Oh ma è magnifico!- esclamò l'uomo, ancora più euforico, se possibile - Due nuovi ragazzi nel mio corso, che giornata fantastica, non trovate?- chiese retoricamente, non aspettando nemmeno una risposta da parte del gruppo, battendo nuovamente le mani e girando per il palco.

-Forza Forza, non abbiamo tempo da perdere, presentatevi che poi dobbiamo iniziare con i preparativi per lo spettacolo!-

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-Esattamente, per che cosa stiamo dipingendo un enorme cazzo?- chiese Yoongi, avvicinandosi a Jimin, intento a finire le foglie di un albero.

Il ragazzo sobbalzò nel sentire la sua voce, girandosi e arrossendo, guardando poi la sagoma di cartone che teneva in mano.

-È-è un elefante! Q-quella è la proboscide e quelli sono gli occhi!- esclamò indicando le parti, letteralmente rosso in viso e imbarazzato dal suo commento.

-Oh certo, un elefante... Immaginavo che nella giungla non girassero membri di queste dimensioni...- borbottò il blu fingendosi dubbioso.

Jimin si tappò le orecchie con i palmi delle mani, facendo scoppiare a ridere l'altro.

-Sto scherzando sto scherzando ma... Posso farti una domanda?- chiese e, ricevendo un accenno da parte di Jimin continuò -A me e a Taehyung, quello nuovo, avete assegnato ruoli piuttosto importanti nella storia, senza noi come avreste fatto?- inclinò la testa di lato, inarcando un sopracciglio.

-Beh... Il libro della giungla non è molto difficile da interpretare, diciamo che qualcuno avrebbe fatto il doppio ruolo, è già successo gli scorsi anni... Ma con voi non c'è più bisogno!- concluse la frase con un grande sorriso, felice che le cose si fossero agevolate.

-Posso c-chiederti una cosa io invece?- domandò cautamente, non aspettandosi di certo quella risposta affermativa accompagnata da un caldo sorriso.

Doveva ancora abituarsi al fatto di star parlando con Yoongi.

-Perché sei qui? Non mi sembravi tipo da teatro.- osservò piuttosto ovvio, dopotutto faceva parte del gruppo di Seunghyeon.

-Sono in punizione, ho imbrattato un muro della scuola.- alzò le spalle con disinvoltura, mantenendo il sorriso genivale.

-Tu? Imbrattato u-un muro? Non mi sembravi il tipo...- si imbronciò appena Jimin, leggermente deluso dalla sua azione.

Non se lo aspettava da Yoongi.

-Infatti non sono stato io, però mi serviva una scusa per passare del tempo con te.-

a.a.
Questo capitolo fa schifo, chiedo venia ma wattpad me lo ha cancellato quattro volte e sono s t u f a  di riscriverlo.

Me, you and hope -Yoonmin !!HIATUS!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora