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Aveva continuato a parlare: "Se diventi la mia puttana dovrai però rispettare alcune mie regole, ad esempio devi abitare con me. Le altre te le dirò dopo che avrai firmato il contratto"

Io ero rimasta ad ascoltarlo, senza dargli alcuna risposta.

Lui da un'altra tasca aveva tirato fuori un bigliettino per poi porgermelo.

Dopo che io lo avevo preso, lui mi aveva detto, alzandosi dal letto: "Pensaci"

Si era diretto verso la porta, l'aveva aperta ed era uscito, lasciandomi lì seduta a pensare.

Cosa avrei dovuto fare?

Ero confusa, se n'era andato lasciandomi mille pensieri divorarmi. Non capivo nulla.

Dopo un po' ero uscita dalla stanza e quella stessa mia collega si era avvicinata a me per poi chiedermi curiosa: "Avete già finito? Così veloce?"

Io sinceramente non l'avevo ascoltata e avevo iniziato a cercarlo con gli occhi, ma non lo trovavo.

La collega mi aveva sventolato la sua mano davanti alla mia faccia e mi aveva detto: "Hey! Ci sei??"

Io avevo smesso di cercare e gli aveva risposto: "Sì, che cosa c'è?"

Lei aveva sospirato e mi aveva risposto: "Niente, lascia perdere"

Poi se n'era andata.

Avevo finito ed ero ritornata a casa.

Probabilmente Jimin stava dormendo, siccome non lo avevo visto in giro per la casa.

Avevo deciso di fare una doccia, mettermi il pigiama e andare a letto.

Mi ero messa sotto le coperte prendendo il bigliettino che lui mi aveva dato.

Lì sopra c'era scritto un numero di telefono, probabilmente il suo.

Io non sapevo cosa fare, dentro la mia testa c'era tanta confusione.

Se mi prostituivo per lui, mi avrebbe pagato tantissimo, ma il problema è che dovevo abitare con lui.

Dovevo dirlo a Jimin, però lui di sicuro avrebbe detto di no.

Avevo messo via il bigliettino e avevo cercato di mandare via dalla testa quei pensieri, per poi dormire.

La mattina dopo mi ero svegliata e avevo preso il cellulare per vedere che ora era. Erano le 8:20.

Era domenica, quindi non dovevo né andare a scuola né andare a lavoro. Potevo oziare quanto volevo.

Avevo deciso di rimanere ancora un po' a letto e stare col cellulare.

Dopo un quarto d'ora mi ero alzata ed ero scesa giù per preparare la colazione per me e Jimin.

Nel mentre stavo scendendo avevo sentito un buon profumo venire.

Ero entrata nella cucina e avevo visto Jimin cucinare.

Lui vedendomi mi aveva sorriso e mi aveva detto: "Buongiorno Sun, dormito bene?"

Anch'io gli avevo sorriso e gli avevo risposto: "Sì e tu?"

Lui: "Sì dai bene"

Jimin stava preparando dei pancake e io gli avevo chiesto: "Ti posso aiutare?"

Lui mi aveva risposto: "Va bene"

Insieme avevamo preparato i pancake e ci eravamo messi a tavola.

Avevamo finito di mangiare e ci eravamo messi nel divano.

Jimin mi aveva detto: "Ti va di passare la giornata insieme? Ho preparato tutto. Praticamente tra un po' usciamo e facciamo shopping, poi pranziamo fuori, passeggiamo per un po' e infine andiamo al luna park!!"

Io sentendo il suo programma per la giornata, gli avevo detto: "Sììì!! Che belloo!!"

Jimin mi aveva sorriso per poi dirmi: "Allora vai subito a prepararti!"

Io avevo annuito ed ero salita in camera mia.

Mi ero vestita con un paio di jeans neri semplici, una maglietta bianca e sopra una giacca di jeans.

Avevo tenuto i capelli sciolti, me li ero semplicemente pettinati.

Non mi ero truccata, ero una persona che preferiva rimanere acqua e sapone, al posto di mettersi chili e chili di trucco, come facevano spesso le ragazze della mia età.

Ero scesa di nuovo e avevo visto Jimin aspettarmi. Quando mi aveva vista, mi aveva detto: "Un anno dopo eh"

Io non gli avevo detto niente e avevo fatto un piccolo broncio.

Lui si era messo a ridere e mi aveva detto: "Hahahah quanto sei cutee!"

Io avevo continuato a non rispondergli e a tenere il broncio.

Lui, vedendomi, mi aveva detto: "Ok, la smetto, scusami.."

Io gli avevo sorriso e gli avevo detto: "Va bene, sei perdonato! Ora andiamo"

Jimin aveva annuito ed eravamo usciti.

Our Mistakes ~ jjkWhere stories live. Discover now