5.

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Sun-Hee's pov

Ero uscita dal bagno ed ero passata dal corridoio per arrivare al salotto in cui c'era Jimin, che mi stava aspettando.

Una volta arrivata lì, lo avevo visto guardare lo schermo del mio cellulare.

Io confusa gli avevo chiesto: "Chim..?"

Lui aveva alzato lo sguardo per vedermi.

Aveva una faccia strana, non capivo se era triste o arrabbiato.

Erano passati alcuni minuti di totale silenzio, nessuno dei due aveva fiatato.

Dopo il silenzio, lui mi aveva chiesto: "Sun-Hee... mi hai nascosto tutto questo..?"

In quel momento mi si era gelato il sangue. Ero rimasta immobile, avevo paura che lui scoprisse tutto.

Io balbettando, e con tanta paura, gli avevo chiesto: "C-cosa?"

Lui era diventato molro serio, e mi aveva detto: "Dimmi la verità Sun-Hee. Fai la puttana?"

A quel punto avevo sbarrato gli occhi, mi ero sentita perdere un battito. Ormai sapeva tutto, ne ero certa.

Io ero ancora rimasta immobile in quel punto e non gli avevo risposto.

Jimin aveva aspettato qualche minuto per sentire la mia risposta, ma io non avevo aperto bocca.

Lui si era stancato di aspettare e mi aveva detto con una voce fredda: "Rispondimi."

Io avevo deglutito e gli avevo risposto continuando a balbettare: "S-s-sì..."

A quel punto avevo notato la rabbia nei suoi occhi.

Jimin mi aveva chiesto: "Perché?? Perché Sun-Hee? Quante volte ti ho ripetuto che se hai bisogno di qualcosa me lo puoi semplicemente chiedere!?"

Io non avevo detto niente.

Lui aveva alzato ancora di più la voce e mi aveva detto: "Come cazzo puoi fare la puttana solo per dei soldi??! Ti fai toccare solo per soldi! Ti rendi conto?? Dove cazzo è finita la tua dignità??"

Io avevo continuato a non rispondergli. Non sapevo cosa dire.

Jimin aveva continuato ad urlarmi contro e a chiedermi tantissime volte perché io stavo facendo quel lavoro, quando c'era lui che mi poteva aiutare.

Dopo un bel po', che ero rimasta immobile e senza fiatare, mi ero stancata di sentirlo. Doveva sapere il vero motivo per cui io lo facevo. Non poteva urlare senza sapere la verità.

Così gli avevo detto: "Jimin, ascoltami. Io non ti ho chiesto niente, perché stai facendo già troppo per me! Non voglio aumentarti i problemi! Io sarò per sempre in debito con te! Poi i lavori che trovavo non mi pagavano abbastanza, e l'unico è questo! Questo mi paga bene, e con i soldi che guadagno posso anche aiuta-"

Non ero riuscita a finire l'ultima parola che Jimin mi aveva interrotta dicendomi: "Non credere che io tocchi i tuoi sporchi soldi"

Quella frase... detta in quel modo.. faceva male.

I miei occhi avevano iniziato a diventare lucidi, ma comunque avevo continuato a dire: "Io voglio davvero tanto continuare gli studi e aiutarti. Poi è normale che per qualcosa che si tiene tanto bisogna fare anche qualche sacrificio. Jimin capiscilo."

Lui mi aveva risposto: "Quindi mi stai dicendo che per i soldi, lasceresti me e la nostra amicizia?"

Io, stupita dalla sua domanda, avevo cercato di dirgli: "No Jimin! Non intend-"

Jimin se n'era andato via, senza ascoltarmi.

Dai miei occhi avevano iniziato a scendere lacrime e singhiozzando avevo chiesto: "P-perché Jimin q-quando s-sei arrabbiato n-non capisci nulla??!"

Dopo un po' ero andata in camera mia.

Mi ero seduta sul letto e avevo iniziato a piangere. Dentro di me sentivo tantissimi sentimenti negativi che mi facevano male. Sentivo dolore, tristezza, rabbia e sensi di colpa.

Mi facevano tanto male le parole di Jimin, anche se la colpa era mia. Glielo avrei dovuto dire prima, così in quel momento non avrei sofferto così tanto e non mi sarei sentita così male.

Our Mistakes ~ jjkWhere stories live. Discover now