Capitolo 25-se mi ami, dimostramelo

189 14 2
                                    

Finiti i due giorni nella casa di mason,  tornai alla triste realtà, la scuola.

Durante quelle brevi vacanze cambiò tutto, di nuovo.
Theo era più popolare di prima, ora non solo le ragazze lo guardavano, ma anche i ragazzi.
E lui, come sempre, camminava con il suo fare arrogante tra i corridoi, fingendo di non notare quegli sguardi di stima e rispetto.
Perché era così, stranamente quei bisbigli si erano trasformati in pura ammirazione.
C'erano ragazze che tentavano invano di provarci, altre volevano avere il prezioso "amico gay", e i ragazzi erano divisi in due fazioni, quelli che se ne fregavano altamente, e chi, invece, era un gay represso, segretamente innamorato di lui.
Insomma, lo adoravano tutti.
E lui invece li odiava.
Tutti, nessuno escluso.
Come era strano, che in così poco tempo il  comportamento di tutti fosse cambiato così tanto.
Ero felice per theo ma allo stesso tempo, odiavo tutti quei poveri ragazzi che per cercare un briciolo di popolarità si avvicinavano a lui.
Ma lui, sempre con quella smorfia di schifo stampata in volto, si allontanava da tutti.
Era triste pensare che probabilmente ero l'unica persona che aveva.
In realtà non ci avevo mai pensato.
Lui non aveva una compagnia di amici, non aveva nessuno con cui confidarsi, neanche i suoi genitori, che beh, erano quasi inesistenti.
Io invece avevo mason, avevo scott, malia, Lydia, corey, stiles, mia madre, e perfino hayden.
Non avevo mai pensato fino a quel momento, rientrato dalle vacanze, quanto theo potesse sentirsi solo.
Ho sempre notato quel suo sorriso carico di dolore ogni volta che mi parlava dei suoi genitori.
Ma ora che io non ero più al suo fianco, con chi poteva parlare dei suoi problemi, con chi poteva piangere senza essere giudicato, chi poteva abbracciare quando si sentiva impotente di fronte al mondo, e chi poteva stringere, in modo da sentirsi più forte?
Quel pomeriggio lo incrociai a scuola, seduto in biblioteca, con un libro in mano, poco tempo fa mi aveva confidato di adorare la biologia, passava ore sui libri.
A scuola non si applicava molto, ma in scienze sembrava un'altra persona.
Lo vidi immerso nei suoi libri.
Mi avvicinai.
-ciao..-
Alzò la testa e sorrise.
-ciao..-
Non ci vedevamo da più di una settimana, ma sentivo che le cose non andavano bene tra noi.
-come stai?-
Chiesi.
Non mi rispose, rimase in silenzio per un po'.

-c'è un pesce chiamato Angelo dei Caraibi, fa parte della famiglia dei Pomacanthidae, è bellissimo nero con delle strisce giallo oro..-
Si fermò e sorrise.
Sospirò.
-vive in coppia, il legame che instaura con il compagno è per la vita, e se il compagno dovesse morire, il pesce rimasto in vita continua a vivere in solitudine..-
-e non può stare con qualcun altro?-
Chiesi.
Strinse il suo libro fa le mani, e sorrise malinconico.
-niente può essere paragonabile all'amore che provava, è difficile rimpiazzarlo.. ci si prova in ogni modo, ma è meglio stare da soli, che vivere nella consapevolezza di stare con qualcuno, ma comunque di sentirsi ancora più soli-
Rimasi colpito da come attraverso un pesce spiegò la sua vita, la differenza era che io non ero morto, io ero lì, se si fosse sentito solo, io sarei stato comunque lì.
-e se il compagno di quell'angelo avesse fatto un casino?
L'angelo preferirebbe stare solo, piuttosto di stare con lui?-
Sorrise.
-l'angelo vorrebbe stare con il suo compagno, vorrebbe stare con lui per tutta la vita, ma teme che sia indeciso-
-il compagno è più deciso che mai..-
-che me lo dimostri..-
Prese il suo libro e si alzò, mi sorrise dolcemente e se ne andò.
Poi si girò verso di me, si avvicinò al mio viso, per poi parlarmi a bassa voce.
-se mi ami, dimostramelo-

Sfida accettata.

A White Blanket~thiamWhere stories live. Discover now