Capitolo 6-l'inizio della fine

930 91 1
                                    

Quella mattina mi svegliai prima del previsto, probabilmente per quello che era successo poche ore prima.

Mi girai nel letto e lo vidi, ancora addormentato al mio fianco, mentre la luce entrava dalla finestra socchiusa e gli illuminava il viso.
Non era successo niente la sera prima, niente sesso sfrenato. Solo un semplice bacio. Un meraviglioso bacio.
Avevamo solo parlato, di quello che volevamo fare in futuro, di quello che facevamo nel presente, le nostre aspettative e i nostri sogni.
Avevamo parlato tutta la notte.
Continuavo a fissarlo, i suoi capelli gli coprivano delicatamente una parte del viso.
Rimasi per un po' a osservarlo, guardando ogni suo piccolo particolare, era così maledettamente perfetto.
Mi avvicinai e gli spostai lentamente i capelli, per guardarlo meglio.
-che fai, stavo dormendo-
Disse assonnato.
Poi aprii gli occhi lentamente.
-sono davvero rimasto a dormire?-
Disse ridacchiando e sfregandosi il viso.
Si avvicinò a me.
-liam, devi smettere di essere così adorabile.. finirò per innamorarmi di te-
Mi baciò.

Sentii un urlo provenire dallo stipite della porta.
Quanto avrei voluto che quel grido fosse di Mason.
Ma era mia madre, appena tornata dalla sua "vacanza", con mio padre dietro di lei.
Urlò. Prese theo e lo scaraventò a terra. Si buttò su di me e mi prese a pugni sul petto mentre piangeva disperata.
Sapevo che mia madre non avrebbe preso bene il fatto che ero gay, ma speravo che almeno mi accettasse. Invece non faceva altro che urlare.
Mio padre le prese le mani e lei cadde a terra piangendo.
Theo era ancora a terra, si vedeva che non sapeva che fare.
Io mi alzai dal letto e andai verso mia madre.
-mamma io..-
Lei si alzò e se ne andò sconvolta.
Mio padre rimase in silenzio a guardarmi, forse era deluso o forse schifato.
-hayden?-
-cosa?-
Chiesi.
-lo sa?-
-si..-
Mi guardò. Fece un mezzo sorriso e se ne andò.
Mi girai e vidi theo ancora a terra.
-stai ben..-
Non riuscii a finire che lui mi interruppe.
-hayden.. hayden lo sa? Cosa gli hai detto? Gli hai detto di me?-
-no.. no io non ho parlato di te-
Si alzò piano e venne verso di me.
-liam.....liam scusami, è solo che non voglio ancora che si sappia di noi..-
Non stavamo ancora insieme che già parlava di noi.
-neanch'io voglio.. -
Esitai un secondo.
-mi dispiace per quello che è successo con i miei..-
-n..non preoccuparti-
Non era nettamente sicuro di ciò che stata dicendo, e questo mi innervosì.
Mi salutò e se ne andò percorrendo le scale velocemente.

La cosa che mi preoccupava di più in quel momento era il fatto che avrei dovuto parlare con i miei.
Scesi le scale e andai in cucina.
Mia madre preparava la colazione ignorandomi.
Mentre mio padre leggeva il giornale.
Non sapevo se parlargli di theo.
-mamma, papà ..-
-liam sto cucinando non mi distrarre-
Disse mia madre. Mio padre invece si limitava a far finta di niente.
-mamma..-
-liam.. devo preparare..-
-mamma..-
-liam basta!-
Urlò forte e disperata.
La pentola cadde a terra insieme alla colazione.
Mio padre finalmente alzò lo sguardo da quello stupido giornale.
Mentre mia madre si chinò per prendere la pentola.
-ti aiuto-
Dissi avvicinandomi.
-liam, perché ci hai fatto questo.-
Disse sottovoce,guardando la pentola.
-io non ho fatto niente. Theo mi piace, mi piace davvero.-
-l'hai fatto per ripicca? Ti abbiamo fatto qualcosa?-
-mamma io lo amo.-
Mia madre alzò la padella che teneva tra le mani.
Mio padre la vide e la fermò.
-tu parli di amore?-
Lei stessa notò che stava perdendo il controllo, così, dicendo ciò si sedette sulla poltrona.
-non preoccuparti. È solo una fase.. vedrai che si risolverà tutto.. andrai da qualcuno che saprà aiutarti, così da superare questa fase.-
Si avvicinò a me e mi accarezzò il viso.
La guardai sconvolto.
-Credi che uno strizza cervelli mi possa aiutare? Mi credi pazzo?-
-figliolo ne usciremo insieme-
Intervenne mio padre.
-non c'è niente da curare in me-
Mia madre si alterò.
-noi siamo i tuoi genitori, sappiamo cosa è meglio per te-
-io so cosa è meglio per me-
Presa dall'ira mi diede uno schiaffo in faccia.
Sì irrigidii.
-li..liam scusa..-
-non è una fase-
Presi lo zaino e uscii di casa sbattendo la porta.

Andai a casa di Mason.
-Mason sono io-
Dissi sbattendo la mano sulla porta ripetutamente.
-arrivo, arrivo, calma.-
Mason si affrettò e mi aprii la porta.
-liam.. stai bene?-
Mi vide scosso.
-i miei lo sanno, hanno visto tutto e mi odiano..-
-liam ma di cosa parli?-
-ci siamo baciati e ci hanno visti-
Mentre parlavo camminavo verso la sala.
-liam stai- lo interruppi
-mia madre mi ha dato del pazzo-
-liam-
Mason cercava di zittirmi.
-io non posso..-

-ciao liam-
Malia era seduta sulla poltrona.
C'era anche scott e corey.
-ciao..-
-cosa hai combinato?-
Chiese malia seria.
-niente..-
-chi hai baciato?-
Chiese malia ancora.
-sei tornato con hayden?-
Chiese scott.
-no.-
Dissi aspramente.
-allora? Cosa c'è?-
Chiese scott.
-niente.. niente a dopo-
Uscii dalla porta e camminai per il viale.
Mentre gli altri si guardavano senza capire.
-liam..-
Mason mi seguii.
-cos'è successo?-
-io e theo ci siamo baciati, mia madre è entrata in camera in quel momento e ora mi odia e dice che sono pazzo e..-
Dissi a bassa voce.
-aspetta.. tu è theo vi siete baciati? Cos'é successo l'altra notte che dovrei sapere.?-
-Mason sono serio..-
Gli diedi uno colpo sulla spalla e continuai a camminare.
-liam.. fermo.. anche i miei l'anno presa male all'inizio.. guardaci ora.. mia madre adora corey.. è mio padre riesce perfino a parlarmi-
-Non è solo per i miei.. theo probabilmente non mi parlerà più e io..cazzo-
Urlai.
-liam calmati..-
Continuai a camminare.
Mason mi prese per un braccio.
-liam, tutto si risolve ok?!-
Mi abbracciò.

-ora vai da theo.-
Mi disse toccandomi una spalla.
-da theo.. ora?-
-muoviti..-
Mi spinse.
Sorrisi e cominciai a correre.

Arrivai davanti a casa sua.
Le mie gambe tremavano, mi mancava il respiro. Non so il motivo, io stesso me lo chiesi.
Ero così preoccupato che theo mi odiasse che non avevo neanche la forza di fare qualche passo e suonare il campanello.

Alzai lentamente la mano per arrivare fino al campanello.
Mi irrigidii.
Non avevo la forza, per sopportare un rifiuto da parte di theo.
Non sapevo che reazione aveva avuto alle urla di mia madre e avevo bisogno di qualche altro secondo per pensare alla sera precedente, per pensare alle sue labbra sulle mie, per pensare che probabilmente gli piacevo.
Avevo bisogno di tempo prima di rovinare tutto.

Alzai la mano lentamente, sospirai, e suonai il campanello.
Dopo qualche secondo la porta si aprì.
Alla porta non c'era chi mi aspettavo, c'era una ragazza dalla pelle bianca e i capelli corvini e con una smorfia di disprezzo stampata sul volto.
-che vuoi?-
Dalla domanda capii subito che era la sorella di theo.
-c'è theo?-
-theeoo-
La ragazza urlò e chiamò suo fratello.
-arrivo, arrivo-
Si sentii una voce dal piano di sopra.
Theo corse giù per le scale, appena mi vide si fermò un secondo e mi guardò serio, avevo così paura che mi odiasse, poi sorrise.
Il suo sorriso parlava al suo posto, non mi odiava.
Gli sorrisi anch'io.
Mentre la sorella ci guardava confusa, fino a che se ne andò scocciata.
-theo, mi dispiace, davvero, scusa...non-
Corse verso di me e mi baciò.
-scuse accettate..-

A White Blanket~thiamWhere stories live. Discover now