Capitolo 21-e tu, chi sei?

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La campanella suonò, e cominciarono le lezioni.
Il professore spiegò, ma non ricevette la mia attenzione.
Pensavo a theo.
Io, al suo posto, non sarei mai riuscito a camminare in quel corridoio, in mezzo agli sguardi della gente.
Eppure sentivo che qualcosa non andava.
Alzai la mano.
-posso andare in bagno?-
-si ma sbrigati che perdi la spiegazione-
Come se in quel momento fosse la mia priorità.
Aprii la porta del bagno.

Lo sapevo.

Theo era lì, appoggiato alla finestra, mentre fumava una sigaretta.
Non mi aveva visto.
-tu fumi?-
Chiesi, interrompendo la sua quiete.
Lui si spaventò e rise.
-in realtà solo a volte..-
Mi avvicinai a lui.
-e quando?-
-quando ho voglia di stare da solo..non volevo stare in classe con loro..-
-loro chi?-
Guardava fuori dalla finestra.
Facendo finta di non sentirmi, non voleva rispondermi.
Rimase in silenzio per un po', terminando la sigaretta che teneva tra le mani.
Sembrava ansioso, la sua gamba tremava e sbatteva ripetutamente sul termosifone.
Che rumore fastidioso.
Era come se stesse pensando a come dirmi qualcosa.
Butto la sigaretta dalla finestra,
poi si girò verso di me.

Mi guardò serio.
-sai.. è?-
Chiese quasi imbarazzato.
Era così fragile.
La sua gamba continuava a tremare.
Io lo guardai negli occhi, ma lui distolse lo sguardo.
-cosa?.-
Sapevo a cosa si riferiva, ma non avevo idea di cos'altro dire in quel momento.
La mia mente era totalmente vuota, tanto da non poter dire nulla.
Non so il motivo.
-che ora sanno..-
Si girò verso di me.
I nostri sguardi si incrociarono.
Non risposi immediatamente aspettai qualche secondo.
-si..-
Mi guardò fece un cenno con la testa e si rigirò dalla parte della finestra.
La sua espressione cambiò, da ansiosa a triste.
-è che dovevo dirlo.. non ce la facevo più..-si fermò un secondo, prese fiato-ero solo stanco di prenderla in giro.. credo mi piacesse davvero, ma solo come amica.. non volevo che lei si illudesse-
Sembrava così dispiaciuto.
Il suo viso, i suoi occhi, facevano trasparire i suoi sentimenti.
-non mi devi nessuna spiegazione.. sei stato coraggioso-
-coraggioso? Sono stato un codardo, trattare una ragazza nel modo in cui l'ho trattata.. solo per nascondere tutto.. per te.. capisci? Tutto per te..-
Per me..pensai.
-solo per non ammettere che ti amo, tutto qui..-
Mi ama..
-e lo sai? Lo sai perché sono qui? Perché in fondo è cominciato tutto qui.
Tu su questo pavimento del cazzo..
con i tuoi soliti problemi del cazzo e la tua hayden del cazzo... sai lo sapevo che ci sarebbe stata sempre di mezzo hayden.
Ma anche se lo so tuttora, speravo che tu entrassi da quella porta, che stupido..-
..speravo che tu entrassi da quella porta.. quella frase risuonò nella mia testa.
-da..davvero?-
Quasi sorrise, ma si ricompose subito.
-strano.. ma ora che sei qui non è cambiato niente... ora sei tu quello che si sta nascondendo.. e sai che ti dico? Fai bene.
La gente fa schifo.
Vuole sapere la tua vita solo per avere argomenti su cui spettegolare.. hai visto oggi? Hai visto come mi guardavano?
Come se fossi chissà quale mostro.. cazzo che cosa c'è di sbagliato!
Cosa c'è di tanto scandaloso nell'amare una persona?.. perché quei bisbigli? Solo perché non sono "normale"? È questo?
Il mondo fa schifo..-

Le sue urla in quel piccolo bagno erano ancora più forti, le sue lacrime ancora più dolorose.
Avrei dovuto abbracciarlo?
Avrei dovuto dirgli che sarebbe andato tutto bene?
Forse si, probabilmente si.. ma non lo feci, il suo volto sconvolto mi ricordava che in fondo era colpa mia.. io lo avevo lasciato andare, io lo avevo costretto a comportarsi così.
O forse no?
E se anche fosse.. come si fa a consolare qualcuno, sapendo che ora la sua vita è cambiata e non si può più tornare indietro.
Beh ci si limita a stare in silenzio, sperando che la persona stia meglio, anche se si sa che in fondo, è difficile.

Mi avvicinai, gli miei una mano sulla spalla, lui la scansò.
Sembrava così forte, avevo dato per scontato lo fosse, in realtà era come me.. impaurito da ciò che era, ma allo stesso tempo desideroso di mostrarsi al mondo.
E lui c'è l'aveva fatta.
L'aveva fatto davvero.

-vedrai che andrà meglio..-
Dissi.
-lo sai che non è così.. sai cosa mi servirebbe ora? Qualcuno che mi stesse accanto, ma per qualsiasi cosa.. qualsiasi, qualcuno che ami solo me.. qualcuno come te.. ma che non pensi a nessun'altra..-
Nessun'altra.
Perché era così così convinto che amassi hayden.
-io..-
-ma non sei te.. o almeno lo eri una volta.. ora non più-
Venne verso di me, sembrava volesse dirmi qualcos'altro, poi scosse la testa e si fermò.
-sai che c'è, ho bisogno di qualcuno che non abbia paura di essere se stesso... anche se fa male... perché io lo so chi sono.. e tu, tu lo sai chi sei?-
Uscì dal bagno senza girarsi.
Quanto avrei voluto essere io quella persona.
Volevo girarmi e andargli incontro.
Volevo essere quella persona.
Ma avrei potuto esserlo?
Avevo le palle di dire al mondo chi ero?
Ma soprattutto..
ero sicuro di chi ero?

A White Blanket~thiamWhere stories live. Discover now