Capitolo 12: LANCE

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Quei disegni erano rappresentati veramente bene, la muscolatura impeccabile, il profilo molto dettagliato e.. Gli occhi.
Gli aveva colorati divinamente.
Si poteva notare l'impegno e il fatto che gli piacesse veramente cosa stava rappresentando, ma.. Perché non me lo ha mai detto?
Potevo posare per lui, non so.
Non capisco l'azione di James.
Perché fargli del male?

«Allora, non hai nulla da dire?»
James mi guardò dritto negli occhi, la sua voce era insopportabile da ascoltare.
«Cosa dovrei dire scusa? Sei uno stronzo. Questo quaderno è suo, tu non avevi il diritto di prenderlo» la mia voce era ferma, le spalle dritte e gli occhi come due piccole fessure
«Wow...lo tratti ancora da amico, complimenti» ridacchiò «Non hai neanche capito il perché ti nascondesse quei disegni.. Bah.. Sei proprio un idiota»
Pidge, in quel momento, divenne rossa dalla rabbia. Si avvicinò al ragazzo puntandogli un dito contro il petto.
«Tu non osare mai più insultare i miei amici, quello che prova Keith verrà a galla solo quando se la sentirà lui di parlarne, okay? Per il resto.. Fatti i cazzi tuoi.»

Le parole di Pidge si ripetevano nella mia testa come in loop continuo.
Quello che prova Keith?
Quando se la sentirà?
Posai lo sguardo sui disegni, poi su James.

"Non è possibile"

**

Dopo la sfuriata di Pidge, tornammo tutti in classe, tranne Keith.
Hunk aveva un'espressione delusa sul volto, la testa china e le spalle curve in avanti.
Non era andata bene con Keith, affatto.

Alla fine delle lezioni decisi di recarmi a casa di Keith, gli avrei consegnato io stesso il quaderno, in accordo con gli altri, e magari poteva essere l'occasione giusta per parlare di ciò che era successo quella mattina.
Avvertii mia madre con una chiamata veloce e, con lo zaino in spalla, proseguii verso la direzione stabilita.
Nessuna traccia di Keith.

"Ci sarà una scorciatoia forse?"

Suonai il campanello e, con sorpresa, nessuno mi rispose.
Probabilmente Shiro e il suo compagno erano al lavoro.
Presi dal mio astuccio una matita e, nell'ultima pagina dello sketchbook iniziai a scrivere un messaggio per il corvino:
Keith, non preoccuparti di ciò che ha detto James, a me non importa. Domani se vuoi possiamo andare a prendere un caffè per parlare.
-Lance

Infilai, con un po' di fatica, il quadernino nella buchetta e tornai a casa, presi dalla tasca dei pantaloni il mio telefono, almeno potevo avvertirlo.

Ehiii
Sono passato da casa tua per lasciarti il quaderno... L'ho messo in buchetta, a domani!

Nessuna risposta...
Va beh.. Mai dire mai.

"Gli piaccio? A me non sembra. Prima erano continui battibecchi o, almeno... Io ero competitivo, lui forse..oddio. Mi sono comportato come un idiota."

Scossai la testa.

"Okay, basta..."

L'unico modo per risolvere il tutto era parlarne con il diretto interessato.
Anche se... Risolvere cosa?

Per me era ancora mio amico e non sapevo cosa significassero quei disegni, forse ero solo un bel soggetto, no?
Poi, aldilà di tutto, se fossi piaciuto a Keith, io... Ci sarei rimasto amico.
Amico..
Sì.

"Che strana sensazione al petto..."

KLANCE - Fanfiction [Voltron Legendary Defender] Where stories live. Discover now