Capitolo 8: LANCE

170 20 10
                                    

Guardai i vari schemi e provai a capire quello che mi stava spiegando Keith, ma si rivelò un compito molto arduo:
1) non mi guardava mai negli occhi;
2) arrossiva di continuo e mi stavo chiedendo se avesse la febbre, almeno.. Quando mi ammalo, le mie guance diventano rossissime;
3) ero talmente arrabbiato con lui che non riuscivo ad impegnarmi quanto volevo.
Però...vederlo così disponibile e gentile mi confuse. A cosa serviva essere infastidito con lui? Non sembrava agire con cattive intenzioni e, forse, dovevo rivalutarlo.

«Ehm...» Keith controllò l'orario dal telefono e mi guardò quasi dispiaciuto.
«Dovrei andare..» ed eccolo lì: ancora con lo sguardo basso e le gote arrossate.
«Okay, grazie mille per l'aiuto e per.. Beh.. Questi» presi in mano i vari schemi facendoli svolazzare
«Allora..» si alzò dalla sedia e sistemò i vari libri nello zaino «A domani...» fece per uscire, ma lo fermai afferrandolo per un braccio «Ehi, sei sicuro di stare bene? Ti vedo un po' accaldato..» lo guardai aggrottando la fronte e mi stupii della sua reazione
«N-no.. S-sto b-bene.. Sì!» probabilmente in quel momento era diventato ancora più rosso in viso.
«Vuoi che ti acc-»
«Nonono! Assolutamente! Riposati pure, io.. Io vado da solo» uscì dalla camera e scese le scale di fretta.

"Che strano soggetto... Bah"

**

Al suono della campanella aspettai fuori dalla scuola Pidge e Hunk per poter andare in classe insieme, le lezioni stavano per iniziare, ma Keith ancora non si vedeva.

«Forse sta male, no?» Pidge mi guardò in viso sorridendo maliziosamente
«Cosa è successo al LanceodiaKeith di qualche giorno fa?»
Sbuffai irritato anche se sapevo che non aveva tutti i torti: non sentivo più il bisogno di prendermela con lui, forse perché era stato gentile con me? Non ne avevo idea.
Dovevo comunque stare attento: quel ragazzo doveva mantenere il mio segreto.

Keith non si presentò in classe, inizialmente mi preoccupai (poco, sia chiaro) perché di solito avvertiva almeno un amico del gruppo, ma oggi non avevamo avuto sue notizie.
Le lezioni finirono abbastanza in fretta, volarono. Per il giorno dopo non c'era nessun compito o interrogazione, quindi potevo dedicarmi in tutta tranquillità al mio lavoro pomeridiano e magari scrivere a Keith verso sera, dopo cena.

**

Allura, come sempre, era disponibile e accoglieva con un grande sorriso i vari clienti che entravano nel locale.
A volte mi soffermavo a guardarla: era veramente una bellissima ragazza e ovviamente non sarei mai riuscito a conquistarla.
Forse sarà stato per gli anni di differenza o per il rapporto solo, ed esclusivamente, lavorativo che  mi bloccarono.
Tutto ciò era abbastanza strano, io ero molto bravo ad abbordare le persone e avevo molte tecniche di flirt, ma lei la vedevo troppo lontana... un po' come Beatrice per Dante.

Ciò che mi stupì quella sera però fu che lei aveva qualcuno ad aspettarla fuori dal bar. Un ragazzo alto, capelli lunghi e biondo platino, quasi bianchi.

"Forse è il suo ragazzo"

Scossai la testa al pensiero e uscii salutando entrambi per poi dirigermi verso casa.
Cercai di non pensare a quel ragazzo misterioso e provai a concentrarmi su quello che stavano raccontando i miei fratelli.
La serata, come tutte del resto, infatti  non fu affatto silenziosa, anzi. Ogni mio parente iniziava a parlare interrottamente e ogni volta mi sorprendevo da quante notizie nuove una persona può comunicare, ogni giorno, per giunta.
La cena, le chiacchiere e la stanchezza per il lavoro però mi distrussero e non riuscii più a rimanere sveglio, inoltre sbadigliavo ininterrottamente e quindi non fu difficile spiegare a mia madre che stavo bene.
Avevo bisogno solo di riposare così mi congedai e me ne tornai in camera per poi sdraiarmi sul letto ed addormentarmi profondamente.


KLANCE - Fanfiction [Voltron Legendary Defender] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora