Capitolo 4: LANCE

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La professoressa iniziò a passare tra i banchi per consegnare le verifiche. Iniziai a provare una forte sensazione che mi premette sul petto e ad ogni passo della donna provai ad escogitare qualche modo per recuperare il voto. Per quel compito, purtroppo, non ero riuscito a copiare da Pidge. 
«Lance...purtroppo dovrai trovare un modo per raggiungere la sufficienza. Chiedi aiuto a qualche tuo compagno magari» disse la professoressa  dopo aver consegnato il compito, utilizzò un tono amichevole forse per farmi pesare meno quel risultato...
Quando vidi la verifica mi sentii vuoto. Era solo uno stupido voto, ma quando avrei recuperato? Con il lavoro potevo studiare solo di sera e non volevo disturbare i miei migliori amici, poi abitavano un po' distanti da me e a quell'ora era scomodo trovarsi.
"E adesso come faccio?"
Al suono della campanella Pidge si avvicinò scrutandomi come al suo solito e si sistemò gli occhiali che le ricadevano sempre sul naso.
«Ti è andata male eh...Mi spieghi che ti sta succedendo? In questo ultimo periodo non sei così presente.. Hai inteso, no?» mi chiese posizionandosi davanti al mio banco.
«Io.. Sono molto stanco, tutto qui.. I nipotini sono iperattivi e badarli è un'impresa»
La ragazza mi guardò poco convinta
«Puoi chiedere a me ad Hunk qualche aiuto se vuoi..»
Non avevo mai visto questa versione di Pidge, solitamente nascondeva il suo lato sensibile cercando di mascherarlo con una forte indifferenza.
«Tranquilla» ammiccai sorridendo
«Troverò un modo e se non ci riuscirò, chiederò a voi. Oggi però pensiamo al progetto di chimica»
«Dopo scuola da Hunk»
«Da Hunk» le sorrisi e mi alzai per andare a prendere dall'armadietto il quaderno di storia.
Sentii una mano posarsi sulla mia spalla e, proprio come pensavo, era Hunk.
«Ehi amico...mi dispiace per il compito, sai che ci sono, no?»
«Sì, tranquillo... Lo so» gli sorrisi guardandolo in viso. Penso che Hunk sia la persona più buona che esista.

**

Le ore erano passate in fretta, sinceramente non avevo prestato molta attenzione alle lezioni. Pensavo spesso al lavoro, alla famiglia...
«Lance.. Ci.. Ci sei?» Keith mi guardò stringendosi nelle spalle, scossi la testa riprendendomi e non mi resi conto che eravamo già a casa del mio amico.
«Sì, certo!» sorrisi e diedi un'occhiata ai vari fogli sul tavolo.
«Bene, i compiti sono già divisi, le parti sono chiare... Facciamo il power point e abbiamo finito!» disse Pidge stravaccandosi sulla sedia.
Il lavoro venì abbastanza bene, le cose essenziali erano ben descritte e fui soddisfatto. Keith mi sorprese molto: anche se era taciturno e abbastanza solitario, lavorò molto bene.
«Beh... Io vado, ci vediamo lunedì» sorrisi per poi salutare tutti e avviarmi verso il luogo di lavoro. Allura mi stava già aspettando e, visto l'orario, dovetti sbrigarmi a prepararmi. Nei fine settimana il locale era sempre pieno  soprattutto con il fatto che restava aperto anche di sera per delle serate a tema.
«Se sei stanco puoi andare via prima...okay?» la ragazza mi guardò leggermente preoccupata. Probabilmente a fine giornata sul mio viso si mostrava tutta la stanchezza arretrata.
«No, tranquilla... Resterò ad aiutarti» le sorrisi mostrando i denti. Si meritava dei sorrisi così sinceri.
"È davvero bella...
Era sempre stata gentile con me e mi sarebbe piaciuto molto conoscerla fuori dal contesto lavorativo.

**

Finalmente toccai il mio morbidissimo letto, già non ce la facevo più e, senza neanche svestirmi, mi sdraiai. Ai miei bastò la scusa che avevo finito tardi con il gruppo, quindi non mi feci molte paranoie.

Bzz bzz

Presi il telefono e guardai le notifiche

Sono dispiaciuto per il brutto voto che hai preso, scusa se ti ho scritto a quest'ora, ma... L'ho saputo solo poco fa. In letteratura vado molto bene, se hai dei problemi non esitare a contattarmi

Era un messaggio di Keith. Keith? Non me lo sarei mai aspettato.
Inizialmente mi diede fastidio che anche lui, una persona praticamente sconosciuta, sapesse come andassi a scuola. Inoltre.. Perché farne un affare di stato? Potevo benissimo recuperare. Forse, però, mi irritò ancora di più il fatto che lui andasse meglio di me. Cosa potevo mai temere da lui?

Oh grazie, tranquillo

Mi ero anche scordato che lui avesse il mio numero. Maledetti gruppi WhatsApp.

Okay... Allora.. Ci vediamo poi a scuola :)

"La faccina, veramente? Non è in grado di guardarmi negli occhi mentre gli parlo e poi mi mette la faccina."

Posai il telefono sul comodino e misi un braccio sopra gli occhi ormai stanchi.

Sei per caso stanco?

"Che palle!"

Ripresi il telefono: era di nuovo lui.

Senti, ora vorrei cercare di riposare. Grazie.

"I punti potevo risparmiarmeli, ma va beh...spero capisca. Poi che cavolo! Non è obbligatorio rispondere.. A cosa sarebbe servito scrivergli "notte", lo avrebbe tranquillizzato? Ma perché sto pensando a queste cose?!"

Misi il telefono sulla scrivania togliendo la suoneria e dopo aver tirato un lungo sospiro, mi gettai di pancia sul letto per poi addormentarmi profondamente.

KLANCE - Fanfiction [Voltron Legendary Defender] Where stories live. Discover now