Capitolo 7: KEITH

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"Okay, Lance è nell'altra squadra. Devo dare il meglio di me così magari..."
«KOGANE! TIRI QUELLA MALEDETTISSIMA PALLA!»
Alle urla del professore, iniziai la partita cercando di distrarmi il meno possibile.
Feci qualche canestro, passai la palla ai miei compagni e, quando mi ritrovai davanti Lance, fu difficile non guardarlo.
A causa del caldo la sua maglia era fradicia e, di conseguenza, aderì al petto del ragazzo evidenziando il suo bel fisico.

"Ha un bellissimo corpo..."

«KOGANE, FACCIA CANESTRO! MALEDIZIONE!»
Fu di nuovo il professore a risvegliarmi e, con più determinazione, riuscii a fare un bellissimo canestro che determinò la fine della partita e la vincita della mia squadra.
In spogliatoio provai a sorridere al ragazzo, volevo congratularmi con lui, ma mi evitava e mi lanciava brutte occhiatacce.

"Perché mi odia...? Faccio di tutto per attirare la sua attenzione, ma nulla..."

Sospirai esausto sia per la partita sia per la situazione.
Dopo essermi cambiato, mi diressi in aula sedendomi poi al mio posto.
Per distrarmi decisi di iniziare a disegnare anziché prestare attenzione alla lezione, tanto si trattava di storia, andavo abbastanza bene e quindi avrei fatto gli schemi una volta tornato a casa.

Nella mia mente si creò l'immagine dei pettorali di Lance e, come se fossi ipnotizzato, iniziai a disegnarlo.
Ero troppo perso per lui:
alto;
bel fisico;
occhi di un blu che ricordavano l'oceano;
un sorriso smagliante e contagioso...
Ai miei occhi era perfetto sia per i miei disegni, ma anche per i miei sentimenti. Il mio cuore iniziava a battere velocemente, iniziavo a balbettare e mi focalizzavo solo ed esclusivamente a guardare i suoi occhi mentre mi parlava.
Però lui mi dimostrava tutt'altro...
Alla fine delle partite, quando rispondevo correttamente alle domande dei professori e anche quando le ragazze mi rivolgevano la parola, lui era lì a lamentarsi, sbuffare e assumere un atteggiamento strafottente nei miei confronti.

"Cosa gli ho fatto di male per meritarmi tutto ciò?"

«Kogane. Mi duole dirlo, ma... Accetto il tuo fottutissimo aiuto.»
Alzai lo sguardo dal disegno e arrossii violentemente. Chiusi con violenza il quadernino degli schizzi e guardai il ragazzo negli occhi.
«Oh... S-sono contento che.. Che.. Tu abbia accettato»
«Bene, tieni questo biglietto» lo posò sopra il mio sketch-book per poi riprendere a parlare.
«È il posto in cui studieremo, ricorda di non farne parola con nessuno. Se cambiano i programmi, mandami un messaggio»
«Okay.. Perfetto» abbassai lo sguardo e infilai il bigliettino tra la cover del telefono e il cellulare così da non perderlo.
«A dop- » Non feci in tempo a rispondere che ormai era uscito dall'aula.
"Riuscirò mai ad avere una conversazione normale con lui?"

**

Ormai era già arrivata la sera così, dopo cena, iniziai a prepararmi.
«Jasmine.. Ora esco, va bene?» chiesi infilandomi la giacca.
«Non fare tardi, mi raccomando» mi sorrise soddisfatta, probabilmente era felice che aiutassi qualcuno e che passassi del tempo con altre persone all'infuori della "famiglia".
«Okay, okaaay» le sorrisi per poi uscire ed avviarmi verso la zona indicata dal biglietto.

Seguii le indicazioni che mi diede Lance che mi portarono davanti ad una casa.

"Probabilmente abita qui..."

Bussai timidamente alla porta e attesi, con agitazione, che mi venissero ad aprire.
«Hola!»  una donna mi aprì sorridendo «Tu sei Keith, giusto?»
«Oh.. Sì, sono io..» mi strinsi nelle spalle cominciando a sentirmi un po' a disagio. Non mi aspettavo che in casa ci fossero altre persone, credevo che Lance fosse da solo.
«Entra pure!» mi sorrise nuovamente e mi accompagnò all'interno. Quel clima mi ricordava molto casa mia: giochi sparsi in giro, numerose persone che girovagavano per le stanze e la madre di Lance che mi ricordava molto Jasmine per la sua solarità.

"In fondo... Non viviamo in ambienti così diversi"

Lance scese le scale e si avvicinò a me sorridendo cordialmente. Quasi non lo riconoscevo, sembrava un'altra persona.
«Oh, finalmente! Mamà lui è il ragazzo a cui farò ripetizioni»
Lo guardai spalancando gli occhi e scossai la testa cercando di scacciare il pensiero precedente: era inutile sperare in un suo cambiamento.
«Molto piacere! Però...Ora andate, su.» la donna ci sorrise e, a testa bassa, seguii Lance in camera. Ci sedemmo alla scrivania e alla ristretta vicinanza mi venne naturale arrossire.

«Ti.. Ti ho fotocopiato i miei schemi..» presi dallo zaino un blocco di fogli ben ordinati per poi porgergli sul piano.
«Magari.. Possono esserti utili per la prossima interrogazione..»
Lui guardò prima i vari schemi sfogliandoli e poi posò lo sguardo su di me
«Grazie mille...Non dovevi disturbarti così tanto»
«F-figurati..» abbassai lo sguardo arrossendo ancora di più.
«Ehm.. Iniziamo allora, okay?»
Feci un lungo sospiro e mi passai una mano sul viso.
«Iniziamo...»

KLANCE - Fanfiction [Voltron Legendary Defender] Where stories live. Discover now