21. Se non ci sei tu

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"Torna da me, Baekhyunnie."

Quando ero piccolo e mio padre era via per lavoro tenevo compagnia a mia madre guardando film romantici con lei. Guardavo i personaggi innamorarsi, litigare e dirsi addio, li vedevo tradire, li vedevo divorziare. Non li vedevo mai allontanarsi piano ed in maniera tanto cruda quanto stesse accadendo a me. Forse era un segno? Forse non ero destinato a vivere il mio film romantico con Chanyeol. Forse non lo meritavo.

Aprii lentamente gli occhi, ritrovandovi davanti un soffitto di un bianco improbabile.
Cercai al mio meglio di ignorare il dolore pungente alla fronte e di mettere assieme i pezzi del puzzle: ero nel bosco, no? Poi?
Mi girai lentamente, riconoscendo la camera di un ospedale: le pareti di un nauseante verde sbiadito e la sensazione di ruvido che davano le lenzuola sulla pelle.
Sentii un groppo formarsi in gola non appena mi accorsi della figura addormentata che occupava una sedia accanto al letto sul quale mi trovavo.
I capelli rosso fuoco e mossi sulla fronte, gli occhi chiusi e le ciglia lunghe e scompigliate a riposo sulle guance, una delle quali presentava un grosso segno violaceo.
Chanyeol.
Mi diedi un forte pizzico sul braccio per assicurarmi che lui fosse davvero lì, accanto a me.
Mi sporsi appena verso di lui, le lacrime già agli angoli degli occhi stanchi per chissà quale medicinale, e gli sfiorai appena la mano poggiata sul bordo della coperta rosa pallido.
Era proprio lì, il mio Chanyeol. Potevo ancora chiamarlo così? Era mai stato mio?
Sospirai prima di avvicinarmi di poco a lui, mormorando con voce tremante e tenendo lo sguardo fisso sulle nostre mani che finalmente si ritrovavano.
"Chanyeol ah, devi perdonarmi. Ti ho costretto a credere di amarmi ed è stato imperdonabile da parte mia," sfiorai le sue dita con le mie, "ma posso rimediare. Va bene se non mi ami però non andare via da me, ti prego. Farò finta di non provare nulla, sarò invisibile, te lo giuro p-puoi anche presentarmi la tua r-ragazza se ti va... Ti prego, Chanyeollie non so più vivere se non ci sei tu."
Soffocai un singhiozzo, sfilando la mano via dalla sua e venendo bloccato dalla sua presa.
Spalancai gli occhi, voltandomi di scatto verso di lui.
Mi guardava con le labbra dischiuse, la fronte corrugata e gli occhi lucidi?
O forse erano i miei che mi prendevano in giro?
"Baek-"
La sua voce era soffice, in contrasto con il rumore della porta che si apriva con un cigolio sinistro.
Ci girammo entrambi, vedendo un'infermiera sulla cinquantina portare un termometro ed un blister di pasticche.
"L'orario di visite è finito da un pezzo, è il caso che vada via ora. Può tornare domani mattina."
"Ma si è appena svegliato." ribatté Chanyeol, illudendomi che volesse davvero stare con me per qualche minuto. In fin dei conti era tutto quello che volevo, no? Passare qualche momento con lui e la dolce illusione che nulla fosse cambiato.
"Non posso farci niente purtroppo. Non mi faccia chiamare la sicurezza, per favore. Domattina può venire appena vuole."
Sentii il calore della mano di Chanyeol abbandonare la mia e mi lanciò uno sguardo indecifrabile prima di uscire dalla camera senza guardarsi indietro.
Presi senza storie il termometro tra le labbra, tenendo lo sguardo fisso sul punto in cui era scomparso Chanyeol. Cosa voleva dire? Che aveva bisogno di tempo? Che non voleva più vedermi? Che non avremmo più potuto essere amici? Bella mossa, darmi il colpo di grazia in ospedale. Sarei stato soccorso non appena mi si fosse fermato il cuore.
L'infermiera si riprese il termometro, sospirando.
"38, ma scenderà presto. Prenda."
Mi porse una pillola ed un bicchiere pieno d'acqua e mi aggiustò appena le coperte.
"Mi dispiace aver dovuto cacciare quel giovanotto ma le regole vanno seguite. Gli altri ragazzi che sono venuti a trovarla sono andati via ore fa."
Scossi la testa, rivolgendole un piccolo sorriso.
"Non fa nulla, stavamo probabilmente per litigare. Preferisco aspettare domani."
Mi scrutò con aria interrogativa prima di parlare con un'espressione poco convinta.
"L'ha portata per qualche chilometro in braccio fino a qui e non ha lasciato il suo fianco per un secondo. Forse si sbaglia."
Mi sorrise dolcemente prima di andarsene, lasciandomi in uno stato di profonda confusione.
Chanyeol mi aveva portato lì?
Sentii le gote andare a fuoco all'immagine di Chanyeol che mi teneva tra le braccia come se quello fosse il mio posto nel mondo. Chanyeol mi mancava come l'aria. Mi mancava la sua anima nuda accanto alla mia. Davvero era rimasto con me tutto il tempo? Aveva tanta fretta di rifiutarmi?
Fissai la luce di un lampione filtrata dal vetro della mia finestra, provando un'immensa invidia per il vasetto di ciclamini screziati accarezzati dal raggio biancastro. Mi mancava essere toccato con la gentilezza che nascondevano le mani grandi e maldestre di Chanyeol. Mi mancavano le sue labbra carnose sulle mie, il suo petto contro il mio, il momento in cui mi stringeva prima di addormentarsi, come se si stesse assicurando che sarei rimasto lì, tra le sue braccia che profumavano di me, il suo volto affondato nell'incavo del mio collo che profumava di lui.
Poche ore e sarebbe finito tutto. Poche ore e sarebbe crollato il mio mondo.
Ti amo così tanto, Chanyeol. Ti amo così tanto che sono disposto a negarlo pur di tenerti accanto.




La luce mattutina mi stuzzicava le palpebre sensibili e riaprii gli occhi, realizzando che di lì a poco sarebbe arrivato Chanyeol a spezzarmi il cuore. Come ci si prepara per una cosa del genere?
Sussultai quando, dopo una trentina di minuti, l'infermiera della sera precedente aprì la porta brandendo il termometro.
"L'orario di visite inizia tra pochi minuti, oh, 37.2, non male!"
Deglutii a fatica l'ennesimo antidolorifico, sorridendo appena al piccolo successo con cui in realtà non avevo nulla a che fare.
"C-c'è già qualcuno?"
Lei mi spostò una ciocca dalla fronte, aggiustandomi appena i capelli con le dita affusolate.
"Aspetta da ore qui fuori."
Arrossii appena, sentendo il cuore andare a mille al pensiero di Chanyeol che aspettava che mi svegliassi, per poi ricordare la situazione in cui ci trovavamo ed il quasi certo motivo per cui era lì fuori.
La donna si allontanò dopo aver dato uno sguardo all'orologio da polso dall'aspetto vintage e mi strizzò un occhio prima di uscire.
"Fallo tuo!"
Abbandonai il capo sul cuscino ancora caldo, sbuffando.
Magari potessi.

Così concentrato sul soffitto non feci caso a Chanyeol poggiato contro la porta con uno sguardo afflitto finché la sua voce non mi riportò alla dura realtà.
"Baekhyun ah."












Ha parlato almeno, dai.

Chanbaek Is The WayWhere stories live. Discover now