Capitolo Dodici

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Scherzo del destino oppure coincidenza? Julian non sapeva cosa rispondere quando lesse sul display quel familiare numero sconosciuto. Prese un respiro profondo e rispose :
<<Edenberg...>>
<<Detective, che sorpresa. Hai risposto subito invece di ignorarmi>> disse sorridendo.
<<Ho le mie buone ragioni>>
<<Quali sarebbero?>>
Julian non rispose, inizialmente. Cosa doveva dirgli? Come diavolo aveva fatto a cacciarsi in una situazione così assurda e bizzarra?
<<Sei invitato a cena>> disse semplicemente. Un brivido di soddisfazione lo colse quando sentì il tono stupito di Hevan.
<<Come?>>
<<Sei invitato a cena. Heather ha insistito affinché il mio informatore cenasse con noi questa sera>>
<<La tua ragazza? E lei non sa nulla di noi?>> domandò beffardo.
<<Non c'è nessun "noi">> ringhio' Julian.
<<Calma, detective. Comunque accetto molto volentieri>> disse sorridendo.
<<Ti sarei grato se usassi una delle tue identità. Non voglio coinvolgere anche Heather in questa storia assurda>>
<<Quindi non vuoi vedermi così come sono?>>
<<No. E ti ho anche spiegato la motivazione. Almeno lei deve starne fuori. Se si venisse a sapere...>>
<<Sono un mago del travestimento. Non si noterà nulla>>
Julian sospirò e si massaggio' la tempia con le dita.
<<Suppongo che tu sappia già dove viviamo>>
<<Ovviamente>> disse sorridendo.
<<Alle otto. Sii puntuale>>
<Dovresti sapere benissimo che lo sono. Ci vediamo tra poco>>
Hevan chiuse la chiamata. Julian osservò il cielo ormai scuro. L'aria gelida gli sfiorava il viso ed il primo fiocco di neve della giornata cadde. Doveva avvisare Heather.

Hevan osservò soddisfatto il suo travestimento allo specchio : capelli biondo cenere e lenti a contatto verde scuro. L'abbigliamento era semplice e comprendeva un maglione nero a collo alto e jeans blu. Julian non avrebbe avuto nulla da ridire dato che era irriconoscibile. Controllo' l'orario. Erano le sette e mezza. Sorrise e prese la busta mentre usciva e si avviava verso il taxi.

Julian era teso. Molto teso. Più che una cena, sembrava in un campo minato. Heather cucinava felice, il profumo dell'arrosto circondava la cucina. Bux la osservava con i suoi occhioni di ghiaccio, pregando di avere qualche bocconcino di carne. Alla fine, Heather cedette per somma gioia del cane. La tavola era apparecchiata in modo impeccabile e quando suonarono il campanello, Julian ebbe un sussulto.
<<Amore, vai ad aprire?>> chiese Heather.
Il detective andò a passo lento e quando aprì la porta, fu stupito da chi aveva davanti. Hevan poteva davvero ingannare chiunque voleva. Persino lui.
<<Buonasera, detective>> disse sorridendo.
<<Eden...>>
<<Nick>> lo ammoni' ridendo.
Julian si morse il labbro. Stava per chiamarlo con il suo vero nome, come uno stupido. Hevan rimase ipnotizzato nel fissare quelle labbra. Heather uscì dalla cucina e disse sorridendo :
<<Buonasera. Benvenuto nella nostra casa. Io sono Heather, la fidanzata di Julian. È un vero piacere conoscerti>>
Hevan le restituì il più seducente e affabile dei suoi sorrisi e le strinse la mano che porgeva.
<<Buonasera. È un vero onore, per me, conoscere la fidanzata  di Julian. Grazie molte per l'invito. Il mio nome è Nick. Mi sono preso la libertà di portare una cosa>> disse mentre donava alla ragazza un bellissimo mazzo di fiori ed una bottiglia di vino.
<<Sono bellissimi, ti ringrazio. Non dovevi disturbarti>> disse Heather sorridendo.
<<L'ho fatto con immenso piacere>>
<<Li metterò nel vaso a centro tavola>>
Heather andò in soggiorno. Julian si avvicinò e disse :
<<Li hai rubati?>>
<<Ma quanta poca fede hai. Così mi insulti. Li ho comprati>> disse sorridendo.
<<Cerca di fare il bravo>> disse duro.
<<Agli ordini, detective>>
Julian raggiunse Heather, ma se si fosse voltato, avrebbe sicuramente notato il lampo di pura malizia negli occhi del ladro.

<<Allora Nick, da quanto tempo lavori per Julian?>> domandò curiosa Heather.
La cena stava procedendo senza intoppi, per la somma felicità di Julian. Anche se non vedeva l'ora di finirla. Hevan si stava comportando bene, anche se era seduto accanto a lui per evitare che commettesse qualche stronzata. Heather era di fronte a loro. Doveva trovarsi al suo fianco, ma il maledetto campanello d'allarme aveva ripreso a suonare forte nella sua testa. Non c'erano molti oggetti di valore, eccetto l'anello che doveva darle e alcuni gioielli che indossava raramente.
<<Da parecchio tempo. Sembra di conoscerlo da una vita>> disse sorridendo. Ma Julian notò la sfumatura seria della sua voce. Decise di non pensarci e si concentrò sull'arrosto, ma si bloccò con la forchetta a mezz'aria quando sentì una mano salire dal suo ginocchio fino all'interno coscia in una languida carezza. No! Non era così pazzo da farlo. Non a casa sua. Non con Heather presente. Eppure sembrava proprio così. Hevan non lo fissava, dato che era concentrato su Heather a chiacchierare allegramente. L'istinto di Julian fu quello di chiudere le gambe, come una fanciulla pudica, e bloccargli quella maledetta mano. Ma il ladro fu più veloce e la posò sul cavallo dei pantaloni. Il detective si morse il labbro per non imprecare. Hevan voltò di poco la testa verso la sua direzione e sorrise appena.
<<Tutto bene, amore?>> domandò Heather.
<<Cosa? Certo, va tutto bene. Il tuo arrosto è favoloso, come sempre>> disse sorridendo nervosamente.
Julian ringraziò la lunga tovaglia rossa e dorata che copriva la mano e bevve un sorso di vino dal calice di cristallo.
<<Sembri teso. Sicuro che va tutto bene?>> chiese preoccupata.
<<Effettivamente, sembri sulle spine>> disse Hevan con un piccolo sorrisino.
Maledetto stronzo, avrebbe voluto urlargli Julian. Questa era la volta buona che lo mandava in ospedale.
<<Sto bene>> disse sforzandosi di sorridere.
Hevan strinse la presa sul cavallo dei pantaloni e iniziò a massaggiare con movimenti lenti e circolari. Julian si morse la lingua per non gemere spudoratamente mentre il ladro beveva tranquillamente. Come se non lo stesse masturbando con la mano sotto il tavolo. Il suono del cellulare di Heather attirò la loro curiosità.
<<Oh, mia madre. Mi allontano un momento. Dopo prendo il dolce. Nick, spero ti piaccia la Red Velvet>> disse sorridendo Heather.
<<Adoro quella torta>> disse ridendo mentre aumentava il massaggio e sentì Julian incredibilmente duro.
Heather andò in cucina a rispondere. Julian aveva gli occhi lucidi e le guance rosse. Con voce minacciosa sussurrò :
<<Hai tre secondi per togliere la mano prima che la infilzi con il coltello>>
<<La mia mano è in un punto molto delicato, detective. Ti faresti male anche tu. E poi, perché non mi hai allontanato subito?>> sussurrò al suo orecchio.
Brividi di eccitazione percorsero il corpo di Julian e lo resero ancora più duro. Perché non aveva tolto la mano? La sua testa rischiava di esplodere. Doveva sentirsi disgustato e non eccitato.
<<Ti farò venire>> disse Hevan con voce carica di erotismo.
Julian lo fissò sconvolto, talmente preso da quelle parole, che si accorse troppo tardi che la mano maledetta si era fatta strada dentro i suoi pantaloni. Dentro i suoi boxer. Non appena quelle dita pallide e delicate toccarono la carne bollente, il detective si coprì la bocca con la mano per non farsi scappare un urlo di piacere. Hevan sorrise e disse :
<<Non so quanto durerà la telefonata. Heather potrebbe arrivare tra pochi minuti. Avanti, Julian>>
Julian aveva gli occhi chiusi e quel delizioso rossore sulle guance lo rendeva doppiamente irresistibile. Hevan avrebbe voluto usare la bocca. Baciare quelle belle labbra e giocare con la sua lingua. Sorrise quando Julian assecondo' i movimenti della sua mano con piccole spinte di bacino. Non aveva ancora aperto gli occhi e la mano copriva la bocca. Rischiava di avere un'erezione anche lui.
<<Julian...>> sussurrò al suo orecchio.
Sarà stata la situazione, il brivido di venire scoperto, ma Julian raggiunse il culmine con un gemito virile attenuato dal morso alla mano. Hevan sorrise e lasciò la presa quando si rilasso'. Julian aprì gli occhi. L'azzurro ghiaccio era lucido e liquido di piacere. Stupendo.
<<Vattene>> disse Julian mentre si risistemava i pantaloni.
<<Ma volevo il dolce>>
Lo sguardo che ricevette dal detective fu più significativo di ogni minaccia. Julian era furioso. Hevan si alzò e andò via. Poco dopo Heather tornò in sala da pranzo e disse stupita :
<<Dov'è Nick?>>
<<Ha ricevuto una chiamata urgente ed è dovuto andare via>> rispose Julian con ritrovata compostezza.
Heather lo fissò preoccupata.
<<È stato gentile. Non l'ho nemmeno salutato>>
Julian non rispose. Non le chiese nemmeno cosa volesse sua madre. In quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa purché si aprisse una voragine e lo inghiottisse.

L'ultima sfidaWhere stories live. Discover now