Capitolo Sei

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Ancora non riusciva a credere ai propri occhi. Hevan era davanti a lui e lo fissava con quel sorriso beffardo che detestava. Che fare? Chiamare il suo tenente e arrestarlo ora?
<<Non ti conviene, Julian. Potrei essere una fonte di informazioni molto preziosa>>
Prima che il detective aprisse la bocca, Hevan gliela chiuse con una mano e lo trascinò in un vicolo.
<<Non mordermi, okay?>> disse ridacchiando.
Julian lo fulmino' con lo sguardo e si ritrovarono completamente soli. Hevan si tolse il cappello e in un lampo vide le manette ai suoi polsi. Questa situazione lo fece sorridere di più.
<<Non riderai più quando ti porterò dal tenente Hammer>>
<<Ed io che volevo mi portassi dalla tua collega. Lopez, giusto? Molto caliente>>
Fu Julian a ridere questa volta.
<<Sei caduto come un dilettante. La troppa superbia è stata la tua rovina. Tanto meglio, la mostra e gli zaffiri sono salvi e tu andrai dove meriti>>
<<Non mi piace molto Stateville come penitenziario>>
<<Ma che peccato. Cammina, forza>> disse mentre iniziò a strattonarlo.
<<Ho informazioni molto importanti, detective. Non c'è di mezzo solo la droga, ma anche giovani donne>>
Julian si bloccò e lo fissò negli occhi. Hevan era serio, molto serio. Ma non riusciva a fidarsi. Eppure...
<<Chi mi dice che non stai mentendo?>>
Hevan alzò gli occhi al cielo e sospirò.
<<Hai trascorso molti anni a catturare criminali di ogni genere, Julian. Dovresti capire quando una persona mente oppure no. Mi stai fissando negli occhi. Tu sai che dico la verità. Toglimi le manette e saprai tutto>>
<<Oh, assolutamente no. Pensi di fregarmi in questo modo? Cosa ti importa dei Narcos? Non sei coinvolto nei loro sporchi affari>>
<<No. Ma detesto che parlassero di quelle ragazze come se fossero carne da macello>> disse duro.
Julian si stupì del cambiamento espressivo di Hevan. Lo aveva visto beffardo, provocatorio e malizioso. Ma mai così arrabbiato. Però era ancora esitante.
<<Julian, non si tratta di oggetti ma di vite. Tu sai come funziona il traffico di essere umani con i Narcos. Le illudono con la promessa di una vita migliore. Sai che quelle donne ingeriscono ovuli di cocaina per poi essere fatte a pezzi una volta arrivate in terra americana. E da quello che ho sentito, ne stanno arrivando trenta>>
<<Trenta?>> chiese sconvolto.
Hevan annuì e avvicinò le mani a Julian. Il detective gli tolse le manette, rassegnato.
<<Se mi hai mentito...>>
<<Non l'ho fatto. Devi fidarti di me>>
<<Di un ladro?>> chiese beffardo.
Fu Hevan, questa volta, a guardarlo negli occhi. E Julian si sentì improvvisamente piccolo e stupido. Perché, in cuor suo, sapeva che Hevan diceva la verità.
<<Hai la parola di un uomo. Ladro, sì. Ma uomo. Un uomo che non ha mai fatto del male a nessuno e detesta ogni forma di violenza>>
Julian sospirò e disse :
<<Avrei potuto catturarti>>
<<E poi la nostra sfida? Detective, c'è un altro motivo per cui ti sto aiutando. Io voglio essere al centro dell'attenzione. Della tua attenzione. Quei Narcos sono solo una seccatura. Hanno intenzione di portare quelle ragazze in un luogo isolato, vicino le rive del lago Michigan. Stanotte. Ci sono molti silos>>
Julian annuì ed Hevan riprese quell'aria beffarda di sempre.
<<Direi che merito un premio, no?>>
<<Ma cosa cazzo dici?! Il tuo premio è la libertà che ti ho appena concesso. Non fare scherzi o potrei cambiare idea>>
Hevan sorrise, gli occhi brillarono di pura malizia.
<<Mi devi un bacio, detective>>
Julian si strozzo' con la sua stessa saliva e tossi' forte.
<<Tu, stronzo. Io non ti devo proprio niente>> sbotto' con le guance rosse.
<<Mi hai morso, anche se hai ricambiato all'inizio>> disse Hevan sfoderando il suo miglior sorriso.
Julian dovette trattenersi per non prenderlo a pugni dato che avrebbe attirato troppo l'attenzione.
<<Io non ho ricambiato proprio niente. Sei matto, per caso? Sparisci immediatamente>> disse in un mix tra rabbia e imbarazzo.
<<Avrei dato qualsiasi cosa per vedere la tua faccia quando i tuoi colleghi ti trovarono ammanettato e stordito>>
<<L'unica cosa che vedrai, se non te ne vai ora, sarà il mio pugno che ti spacchera' il naso>>
Hevan sorrise e alzò le mani in segno di resa. Dopo uscì dal vicolo e sparì tra la folla. Julian sospirò e si massaggio' le tempie. Cosa avrebbe detto al suo tenente? Quando lo raggiunse, Amber gli chiese :
<<Ma dove ti eri cacciato?>>
<<Un testimone mi ha detto tutto>>
La Lopez e Hammer lo fissarono incuriositi e Julian mantenne la voce calma.
<<Vuole che la sua identità resti anonima per tutelarlo>>
<<Questo lo concedo. Avanti, ora parla>> disse Hammer.

Hevan stava camminando per le vie della città. Se la cattura dei Narcos sarebbe andata a buon fine, e non aveva nessun dubbio, Julian si sarebbe potuto concentrare su di lui. Avrebbe potuto liberarsi facilmente dalle manette, ma voleva guadagnare la sua fiducia. Forse si era esposto troppo, ma l'espressione del bel detective valeva tutto il rischio. Sorrise tra sé. Beffardo e sensuale. Julian gli doveva un bacio e sarebbe stato proprio lui a chiederglielo.

------------- Note dell'Autore------------

Ciao amici ^^. A sorpresa, ecco il nuovo capitolo. Purtroppo i prossimi giorni avrò degli impegni e ho preferito anticipare la pubblicazione ^^. Cosa ne pensate? Hevan e Julian si sono parlati faccia a faccia. Ma cosa si nascondera' nel profondo del nostro bellissimo ladro? Alla prossima settimana ^^

L'ultima sfidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora