Capitolo Tre

180 21 20
                                    

Un'ora prima

Heather stava sistemando le ultime decorazioni sull'albero di Natale. Julian la osservava con un sorriso mentre coccolava Bux. Il cucciolone, un husky di otto mesi, scodinzolava felice.
<<Ha chiamato mia madre>> disse la ragazza mentre si allontanava per ammirare il lavoro fatto. L'albero, con decorazioni argentate e blu, non sfigurava di certo nel grande e spazioso salone.
<<È successo qualcosa?>> chiese preoccupato.
<<Ma no. Ci ha invitati da lei a Natale. Ti piacerebbe passare le feste in Florida, amore?>>
Julian si sedette sul divano. Aveva detto  a Heather della mostra di zaffiri proprio la settimana prima di Natale. E in quella settimana c'era in ballo tutto. Se fosse riuscito a catturare Edenberg, perché no? Heather gli strinse le mani e lo guardò negli occhi.
<<Julian, ho fiducia in te. Ho fiducia nelle tue capacità. Il viaggio da mia madre pensala come un'opportunità di totale relax. Le sei anche simpatico e ce ne vuole per conquistarla>>
Julian le accarezzo' i capelli e la baciò dolcemente. Cosa aveva fatto per meritarsi un simile angelo? Bux si mise tra i due e lecco' loro il viso.
<<Bux!>> esclamò ridendo Heather mentre lo riempiva di baci.
<<Ora devo darmi una ripulita. Ho preparato la Red Velvet>>
<<La mia torta preferita>> disse sorridendo Julian.
Heather si allontanò verso il bagno mentre Julian andò in camera da letto. Aprì il cassetto del suo comodino e osservò la scatola di velluto blu. Farle la proposta ora, oppure aspettare la fine del caso?. Non fece in tempo a finire il pensiero che il suo cellulare squillo'. Quando vide una chiamata anonima sul display si incupi', ma decise di rispondere.
<<Moore>>
<<Ciao, detective>>
Il sangue si gelo' nelle vene. Quella voce l'avrebbe riconosciuta ovunque.
<<Edenberg>> disse freddo.
<<Bingo! Cosa succede, non sei felice di sentirmi?>> domandò ridacchiando.
<<Non ti chiedo come hai fatto ad avere il mio numero, visto che sarai entrato in qualche database. Ma non ti facevo così stupido da chiamarmi personalmente e senza camuffare la voce>>
<<E che gusto ci sarebbe farmi sentire da te con una voce raccapricciante? Meglio quella originale, no? Tu sapevi che mi trovavo in città>>
<<Sapevo che non ci avresti messo molto a farti sentire. So a cosa punti>>
<<Gli zaffiri, mi sembra ovvio>>
<<Non sarà così semplice>>
<<Vedremo, caro il mio detective. Nella vita non si dà mai nulla per scontato>>
<<Sei un pazzo a sfidare la sorte. Non metterai le mani su quelle pietre>>
<<Sbaglio, o dicevi la stessa cosa anche del collier di diamanti che, puntualmente, ho rubato proprio sotto il tuo naso?>>
Julian strinse a pugno la mano sinistra e si impose di stare calmo. Poche cose riuscivano a farlo innervosire e una di queste era proprio lui.
<<Non succederà questa volta. Mesi fa mi prendesti alla sprovvista. Non sono più così>>
Hevan rise dall'altra parte del cellulare.
<<Spero di provare gli stessi brividi di quella volta, detective. Non sforzarti ad intercettare la chiamata, questo cellulare finirà tra i rifiuti. Ma riferisci ai tuoi colleghi questo messaggio : io, Hevan Edenberg, rubero' gli zaffiri di William Bawlding e sfido apertamente il dipartimento di polizia di Chicago. Una settimana. Vediamo se riuscirai a prendermi, Julian>>
Hevan riattacco' e Julian fissava lo schermo del cellulare con aria grave. Osservò il cofanetto e sentì Heather chiamarlo per la cena. Chiuse il cassetto. La proposta era momentaneamente rinviata.

----------------Note dell'autore------------

Salve a tutti. Ecco per voi il terzo capitolo. Hevan ha lanciato apertamente la sfida. Come risponderà Julian? Grazie a chi legge e commenta ^^. Se avete curiosità, sarò ben lieta di rispondere. A Venerdì ^^

L'ultima sfidaWhere stories live. Discover now