Capitolo Due

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Adorava l'atmosfera natalizia, con negozi decorati e alberi in prima fila. Aveva lo stesso stupore di quando era bambino. Hevan sorseggio' il caffè beandosi del suo sapore e calore. Lo preferiva di gran lunga alla cioccolata calda. Il locale dove si trovava era molto carino, con cameriere gentili e sorridenti. Aveva fatto colpo su una di loro, Elizabeth. Sapeva di avere fascino. Era una delle sue qualità, ma non la più importante. Il suo punto di forza era l'astuzia. Senza quella, non sarebbe diventato ciò che è adesso. Molteplici identità, passaporti falsi e gioielli rubati. Elizabeth si avvicinò a lui, con un sorriso che le illuminava gli occhi.
<<Deve già andare via, signor Miller?>>
<<Esatto. Il lavoro chiama, signorina Elizabeth. Ma la ringrazio per la sua gentilezza>>
L'uomo si alzò e, da vero galante, le baciò la mano. Elizabeth arrossi', completamente rapita da quegli occhi color zaffiro. Hevan sorrise e le lasciò la mancia. Quando uscì dal locale poté, finalmente, togliersi gli occhiali da vista e sistemarsi i capelli. Era di nuovo Hevan Edenberg e non una delle sue false identità. Non era facile passare inosservato con la polizia alle costole, per questo aveva aspettato mesi per il prossimo colpo. Ma quel detective, quel biondino arguto riaccendeva il senso della sfida. Sapeva di rischiare, ma solo così si sentiva vivo. Amava le sfide e Julian Moore era la sua. Hevan sapeva cosa ci sarebbe stata, tra una settimana, a Chicago. Per questo si trovava lì e sapeva che il detective Moore lo stava aspettando. Il Millennium Park era affollato, come sempre. Perciò non fu particolarmente difficile passare accanto ad un uomo e sfilargli il portafoglio dalla tasca della giacca.

Al distretto erano tutti in fermento. Julian ed i suoi colleghi erano stati chiamati con urgenza dal loro tenente, un uomo che sapeva il fatto suo e non voleva sentire parlare di andare in pensione.
<<Allora ragazzi, come ben sapete la settimana prima di Natale il miliardario William Bawlding organizzerà al Willis Tower una mostra. Esporrà gli zaffiri più belli della sua collezione. Sapete cosa significa questo?>>
<<Edenberg>> rispose Julian con voce dura e risoluta.
Il tenente annuì e continuò :
<<Sono mesi che non si fa vedere. Un ladro come lui può lasciarsi sfuggire un'occasione simile? Io direi proprio di no. Dobbiamo aumentare la sorveglianza e impedirgli il furto, per poi catturarlo una volta per tutte. L'ha già fatta franca in passato, non ricapitera' lo stesso errore. Moore, fai un resoconto>>
Julian annuì e si voltò verso i suoi compagni
<<Sono stato vicino parecchie volte a catturare Edenberg, ma riesce sempre ad anticipare tutti quanti. Non è un caso se la polizia di parecchi stati non è mai riuscita a prenderlo. È astuto ed è un mago del travestimento. Non sappiamo se ha dei complici o agisca da solo. La sua mente è complessa, per questo bisogna tenere gli occhi ben aperti>>
<<Sei quello che si è avvicinato più a lui. Si farà vivo>>
<<Lui è già a Chicago. Me lo sento>>
Il tenente piantò i suoi occhi di ossidiana in quelli chiari e limpidi di Julian.
<<Tenente Hammer, il mio intuito di solito non sbaglia mai>>

Era sera inoltrata quando Hevan tornò nella stanza dell'albergo dove alloggiava. Preferiva quelli grandi e lussuosi, ma era meglio non dare troppo nell'occhio. Per questo ne aveva scelto uno piccolo ed economico. Tirò fuori un cellulare di seconda mano dal borsone e sorrise mentre compose un numero
<<Ciao, detective Moore>>

L'ultima sfidaWhere stories live. Discover now