Chapter 18.

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Le 8:00 accompagnate da una sveglia che suonava all'impazzata. Mi alzai dal letto e scesi al piano di sotto per andare a fare una colazione rapida visto che per le 9:30 sarei dovuta essere a Milanello. Mi trovai davanti una persona inaspettata "Cosa cazzo ci fai tu qui?" dissi saltandogli addosso e abbracciandolo "Mi mancavi Jè e siccome non posso nemmeno giocare ho pensato di venire a fare un salto qui per te e salutare anche la squadra!" mi disse Rafi. Era venuto a trovarmi senza avvisarmi e nessuno poteva capire la mia felicità "Ma quando sei arrivato?" gli domandai "Un'oretta fa più o meno!" mi disse "No ma davvero sono troppo felice Raaa" continuavo ad urlare e a sorridere.

@JennyZanetti

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I love you, Rafi 💙 @rafalcantara

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@milanskriniar: Io il mi piace non ve lo metto!
@JennyZanetti: Gelosone 😂❤️
@milanskriniar: Vaffanculo.🖕🏻
@rafalcantara: Dai che sto venendo anche te Skri!
@milanskriniar: Non ti voglio nemmeno vedere!

@marcelo_brozovic:Questa è la ship delle ship.
@JennyZanetti:Questa te l'appoggio 😍

@claudia_lai_nainggolan: Che belli che siete!
@JennyZanetti: grazie 😊

"Pure le foto ti commenta ora ahahah" disse Rafi ridendo "Siii per favore, non so come fare" risposi "Va be è convinta che sia io il tuo ragazzo, sicuro!" mi disse "E noi questo le faremo credere" dissi abbracciandolo "Sai che non è una cosa giusta, vero?" mi fece notare lui "Sì, lo so Rafi, lo so ma non riesco a smettere e la cosa che mi fa più rabbia è che non capisco cosa voglia lui da me, all'inizio scopavamo e basta, mi contattava e ci vedevamo, ultimamente passiamo più tempo a parlare che a farlo!" continuai io "Forse un po' ci tiene pure lui!" mi disse "Ma io ne sono sicura, ma non capisco perché continuare se tu hai già una tua famiglia!" continuai "Proprio per questo dovresti smetterla, uno normale non te lo puoi cercare?" mi domandò lui "Fosse semplice Ra..." risposi io. In tutto questo dovevo ancora prepararmi ed il tempo stava scorrendo a più non posso "Allora Rafi io salgo su a prepararmi, sono in netto ritardo" dissi guardando l'orario sullo schermo del mio telefono "Cosa devi fare?" Mi domandò lui "Inizio il tirocinio" dissi sorridendo e salendo su per prepararmi, lui ovviamente mi seguì e si stese sul mio letto "Quindi hai deciso di farlo qui?" Mi domandò lui "Sì sì, poi torno a Barcellona quando ho finito" risposi io "E dove dovresti farlo?" Mi chiese lui curioso "Milanello" dissi ridendo "No non ci credo, mi stai prendendo per il culo" continuò lui ridendo "Rafi te lo giuro ahahah guarda" dissi porgendogli il telefono per fargli leggere l'e-mail di conferma "Ma io già ti immagino vestita tutta a puntino che mi fai conquiste nello spogliatoio" mi sfottè lui "Ma a bellezza non stanno messi mica male eh" risposi io continuando a ridere "Dai io vado che è tardi" dissi io prendendo tutto quello che mi sarebbe servito "Io vado da Mauro a salutarlo, so che non sta passando un bel periodo" disse lui "Ti accompagno io". Lo accompagnai sotto casa di Mauro e poi mi diressi verso Milanello. Dopo una mezzoretta arrivai, mi avvicinai con la macchina al custode e mostrai il pass per poter accedere ai parcheggi. Dietro di me c'era una macchina che si parcheggiò a fianco alla mia, scesi, presi il necessario e mi trovai un ragazzo dai lineamenti stranieri "Ehi tu sei la nuova?" mi chiese il brasiliano con un sorriso smagliante "Sì, bravissimo e tu sei Lucas Paquetà invece" risposi io sorridendo anche "Si sono io" mi disse lui "Ah io sono Jennifer comunque" dissi porgendogli la mano "Piacere mio Jennifer, sai già come funziona qui?" mi domandò "Sìsì ci sono già stata un paio di giorni fa" continuammo a parlare e nel frattempo ci incamminammo verso gli uffici ed il campo "Dai vieni che ti offro un caffè" mi disse sempre sorridendo "È inutile, non beve caffè!" disse una voce dietro di me la quale avevo perfettamente riconosciuto "Romagnoli buongiorno" dissi io "Buongiorno a te Zanetti" disse Alessio avvicinandosi per schioccarmi un bacio sulla guancia con un enorme sorriso sulle labbra mettendo in mostra quelle fossette di cui mi innamorai all'istante perdutamente "Sai, mi sento un po' affaticato qui, non è che potresti visitarmi?" Disse il capitano toccandosi un fianco "Romagnoli nemmeno mi conosci e già tutta questa confidenza?" Dissi io sfottendolo "Ma già vi conoscete quindi?" Domandò il brasiliano al nostro fianco "Per modo di dire" risposi io "Ma certo che ci conosciamo, lei è la mia dottoressa personale, curerà me e solo me" disse Alessio "Tu hai bisogno di altre cure, ma serie" risposi ridendo. Nel frattempo, ci avviammo al bar, presi un cornetto, stavo morendo di fame, trovarmi Rafi in salotto mi aveva fatto perdere il motivo principale per il quale ero scesa in cucina, la colazione. "Dai ragazzi forza" si sentì una voce dal campo chiamarli, era quella del mister Gattuso "Beh ci vediamo dopo allora" disse Lucas "Certo, io vado da Leonardo" risposi io "A dopo bella" disse Alessio salutandomi con l'occhiolino e io ricambiai con un sorriso. Mi diressi verso lo studio di Leonardo e nel frattempo mi guardavo intorno, foto del Milan, tutto rossonero, non avrei mai pensato che un giorno sarei finita a lavorare, seppur per poco, lì. Arrivata davanti la porta bussai e dopo aver sentito avanti detto da Leonardo entrai "Buongiorno Jennifer" mi disse anche lui con un sorriso "Buongiorno Leo" risposi sorridente "Allora il dottore ti sta aspettando sotto, per fortuna non abbiamo nessuna fisioterapia da fare però ti farà un quadro generale della situazione, come agiamo noi in caso di infortuni, eccetera. Non essendoci alcun tipo di fisioterapia da fare penso che ti porterà lui stesso in campo per le presentazioni. Hai tu il tuo camice o te ne diamo uno noi?" mi disse lui "Ah perfetto, ho il mio camice" dissi sfilandolo dalla mia borsa ed indossandolo "Bene, ora metti questo però" aggiunse lui allungando la sua mano verso di me "Non attaccherò questa cosa al mio camice..." dissi guardando quel cartellino con su scritto "Tirocinante in medicina sportiva J. Zanetti presso il centro sportivo Milanello A.C. Milan" di colore rossonero "Mi dispiace per te ma dovrai indossarlo" mi disse Leonardo con un sorrisetto beffardo. Lo presi dalle sue mani e sbuffando lo attaccai al taschino del mio amatissimo camice "Vedi come sei più bella ora?" mi sfottè lui "Non credo proprio" risposi io prendendo dalla mia borsa la mia cartelletta dove poter prendere appunti "Allora puoi scendere sotto che ti aspetta il dottor Melegati ad attenderti" gli feci un cenno con la mano e scesi al piano di sotto.

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@javierzanettiCome sei bella a zio 💙

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@javierzanetti
Come sei bella a zio 💙

Grazie zio, ma voglio tornare da voi ☹️

Tranquilla, qui ti aspettano tutti e lo sai!
Ora vai a lavorare e rendimi fiero di te
anche se lo sono già 😘

Grazie zio, ti voglio bene 💙

Scesi finalmente al piano di sotto pronta per iniziare questa nuova avventura "Tu devi essere Jennifer, giusto?" mi domandò una figura con il camice di fronte a me "Sì sono io, lei deve essere il dottor Melegati, giusto?" domandai io "Sì sono io, benvenuta in casa Milan, penso che Leonardo ti abbia già detto che per nostra fortuna non ci sono infortunati a cui fare fisioterapia quindi ti porto in campo per le presentazioni e poi andiamo nel mio studio dove inizieremo a prendere confidenza con i macchinari!" continuò lui, io annuii e lo seguii fino a quando arrivammo al campo di allenamento, il dottore di fermò a parlare con il mister, io lo conoscevo bene ma non sapevo se lui in quel momento si potesse ricordare di me "Ma tu sei Jennifer?" mi domandò Gattuso con gli occhi sgranati "Sì, sono io" risposi un po' intimorita "Vieni qua e fatti abbracciare, come sei cresciuta, saranno anni che non ti vedo" mi disse lui e io mi avvicinai per abbracciarlo "Ragazzi venite qui" disse richiamando tutti all'attenzione, i ragazzi arrivarono tutti intorno a noi e il mister teneva ancora un suo braccio intorno alle mie spalle "Ragazzi volevo presentarvi una persona che da oggi per un periodo di tempo farà parte della nostra equipe medica, lei è Jennifer, è una ragazza molto in gamba, studiosa ed è la nipote di un grandissimo professionista, Javier Zanetti!" disse Rino a tutti "Io già la conosco" disse un piccolo Patrick Cutrone che mi salutò con la mano e io ricambiai con un sorriso. Mi salutarono tutti e dopo un po' continuarono con il loro allenamento "Allora noi andiamo ora nel mio studio" disse il dottore e io lo seguii, iniziò a farmi vedere molti macchinari, passammo un bel po' di tempo là dentro, diciamo che mi stava confondendo abbastanza le idee, troppe cose in troppo poco tempo. Mentre mi stava illustrando l'ultimo macchinario bussarono alla porta "Abbiamo un problema con il Capitano, il solito problema al ginocchio" disse quel qualcuno che non conoscevo, vidi sbucare dalla porta lui, Alessio con una faccia abbastanza seria "Jennifer è il tuo momento, vediamo se hai capito come funzionano le cose" disse il dottore rivolgendosi a me. Mi avvicinai a Romagnoli e lui sembrava non guardarmi, vuol dire che il problema allora era serio, più che altro era preoccupato di dover saltare il derby che si sarebbe tenuto la domenica. Lo feci stendere sul lettino e feci tutti gli esami possibili sotto la supervisione dello specialista "Finito, dobbiamo aspettare solo i risultati che arriveranno tra poco" dissi rivolgendomi al calciatore. Aspettammo per un tempo infinito i risultati dove non proferimmo parola. Nel frattempo, Leo venne a chiamare il dottore per non so quale motivo "Allora tu aspetta i risultati, io tra poco arrivo" disse andando via. In tutto questo il silenzio stava continuando e decisi di romperlo "Stai tranquillo Ale, non sarà nulla" dissi io "Non voglio saltare il derby" mi rispose lui abbastanza acido e contemporaneamente arrivarono i risultati, diedi una sbirciata e dissi "Tranquillo, non lo salterai, non hai nulla Romagnoli, bastano solo un paio di massaggi oggi e domani e domenica sera potrai giocare come se nulla fosse" mentre dicevo queste parole alzò lo sguardo e fece un enorme sorriso "Vedi come sei bello quando sorridi?" dissi anche io sorridendo senza rendermene conto "Ah sì?" disse lui guardandomi "Sì, cioè caspita, quando ridi ti si fanno sulle guance due fossette che prenderei a morsi" continuai io, forse stavo parlando troppo e decisi di smetterla di blaterare e tornare in me "Comunque dicevo che bastano un paio di massaggi e tutto passerà" dissi "E questi massaggi me li farai tu?" mi domandò "Non dipende da me, non sono fisioterapista io" risposi facendogli la linguaccia "Senti ma alla partita ci sarai?" mi domandò "Che domande fai Romagnoli, sono già in mood derby" risposi io "E ti volevo proporre una scommessa, se vinciamo noi mi devi un appuntamento, se vincete voi, cosa improbabile, decidi tu tutto quello che vuoi" mi propose lui "Ci sto" risposi sorridendogli e ci demmo la mano. Il mio turno nel frattempo era finito e io salutai il bel calciatore, andai a cambiarmi e mi incamminai verso il parcheggio.

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