Epilogo- Cuori In Tempesta

Mulai dari awal
                                    

Poi, un gruppo di strumentisti composto da ragazzi che hanno suonato gli archi e i legni, si posiziona al centro del palco, facendo un inchino e ricevendo uno scrosciante applauso.

Minuti dopo sono sostituiti da altri musicisti, tra cui... lui.

Quando lo vedo, il mio cuore salta un battito. I miei occhi sono calamitati sulla sua figura alta, slanciata e vestita di tutto punto, e non lo lasciano nemmeno per un secondo.

Noto che alza lo sguardo verso il pubblico, facendo un piccolo sorriso. Non so se mi abbia visto, dato che sono seduta ad una delle file centrali ed è tutto abbastanza buio, ma mi piace pensare di sì.

Si accomoda, insieme agli altri suoi compagni.

Dopo poco, la magia ha inizio.

Insieme al resto dell'orchestra, impreziosisce le colonne sonore più belle che il cinema abbia regalato, passando da "L'ultimo dei Mohicani" a "Il gladiatore", da "Nuovo Cinema Paradiso" a " La vita è bella", osservando attentamente, in maniera alternata, il direttore d'orchestra e il suo fidato violoncello.

Quando è il momento della sua esibizione e si allontana dagli altri per prendere posto al centro del palco, mi sento tesa e nervosa come se toccasse a me suonare. Ma non è una novità.

Da quando cinque anni fa abbiamo imparato a conoscerci di nuovo, il nostro legame si è fatto così forte che a volte ho come l'impressione che i nostri corpi siano legati , all'altezza del cuore e della mente, da un nastro stretto e che ciò ci permetta di provare le stesse cose nello stesso momento. Se lui è felice, lo sono anch'io. Se lui è triste, lo sono anch'io. Se c'è qualcosa che lo turba, quel qualcosa turba anche a me. E viceversa.

Quando ero una ragazzina, pensavo che queste sensazioni fossero pure invenzioni di quei romanzi rosa che a volte hanno la colpa di illudere un po' troppo quei giovani cuori in cerca dell'amore vero, eppure... eppure la vita mi ha dimostrato che tra due anime si può creare davvero una alchimia pazzesca. Ed io non le sarò mai abbastanza grata per questo.

Lo vedo trarre un profondo respiro prima di sedersi e sistemare il suo strumento. Uno spartito gli è di fronte.

Ha scelto di suonare "Sayuri's theme" tratto dal film "Memorie di una Geisha". Sono mesi che me ne parla. Ad accompagnarlo c'è un direttore d'orchestra che è già seduto allo sgabello del piano.

Quando comincia a suonare capisco perché non mi abbia permesso di ascoltarlo in tutte queste settimane. Potevo assistere solo ad alcune sue prove, ma a questa proprio no. Mi diceva che voleva che le mie sensazioni fossero... autentiche. Che quello che lui sperava riuscissi a provare oggi non fosse una copia di ciò che avevo potuto provare durante le sue prove. Solo adesso capisco cosa intendesse dire.

Oramai sono anni che gli sono vicina, che lo ascolto suonare, che vedo e sento sulla mia pelle l'amore che prova per la musica e per i suoi strumenti, eppure lui ha l'incredibile potere di farmi provare quelle sensazioni meravigliose che provai la prima volta che mi accorsi che lui era bravo davvero, ogni volta.

Il modo in cui le sue mani affusolate stringono l'archetto permettendogli di accarezzare le giuste corde per ricreare certi suoni, come mantiene gli occhi chiusi ricordando ogni nota a memoria, come scuote leggermente la testa per stare al passo con quel flusso musicale che solo lui è in grado di creare, riesce a farmi venire la pelle d'oca, insieme agli occhi lucidi.

La sua è una vera e propria fusione panica con la musica. È come se le sue dita diventassero un tutt'uno con le corde e l'archetto si muovesse al ritmo dei battiti del suo cuore.

Le sue dita danzano, corrono e si divertono sulla tastiera del violoncello. Si aggrappano a quelle note che tanto lo fanno sentire vivo. Credo che in questo momento nulla potrebbe allontanarlo da quello che sta facendo.

Cuori In TempestaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang