Anime Affini

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CUORI IN TEMPESTA

Anime Affini

Una parola delicata, uno sguardo gentile, un sorriso bonario possono plasmare meraviglie e compiere miracoli.
(William Hazlitt)

Non so come, ma ieri, alla fine, io e Giordana siamo riusciti ad arrivare al vigneto sani e salvi.

L'ultimo tratto di strada siamo stati costretti a farlo a piedi, perché per lui era diventato troppo difficile guidare, per cui sostenendo la Vespa dai due manubri, l'abbiamo condotta fino a casa.

Con un po' di imbarazzo, poi, abbiamo sistemato la spesa.

Ovviamente non ho mancato di fare una ramanzina, seppur in maniera gentile, al nonno. Gli ho fatto capire che quando vuole che io e il tipaccio facciamo una spesa così abbondante, un motorino anni'50 non è proprio il massimo.

Mi ha dato ragione, dicendo che la prossima volta ci segnerà meno cose sulla lista. Però si è anche fatto due risate quando gli ho raccontato della nostra situazione tragi-comica, aggiungendo che questa esperienza ci avrà senz'altro giovato.

Io non avrei proprio detto che ci ha "giovato", ma è stata meno peggio del previsto, questo posso dirlo.

Poi la giornata è trascorsa in maniera tranquilla. Verso le nove, Giordana è uscito di casa per la sua uscita serale, mentre io me ne sono rimasta chiusa in camera, a finire di leggere "Oliver Twist".

O almeno, io volevo leggere, ma mentirei se vi dicessi che sono riuscita nel mio intento senza distrarmi. Ad ogni rigo mi fermavo per scambiare messaggi con Zeno (dovevamo discutere gli orari per il nostro incontro ), ma anche perché ho ripensato più volte al momento in cui ho riso con lo zuccone e al gesto molto gentile, ops... volevo dire, dettato dal buon senso, che ha avuto nei miei riguardi quando mi ha regalato la pomata per il polso.

Ho ripensato ai suoi occhi luminosi e al modo in cui per un momento, un solo piccolo momento, sembrava che io e lui fossimo tornati indietro nel tempo. Nel frattempo credo anche di aver tenuto un sorriso ebete sul viso per un bel po' di tempo, ma questi sono dettagli.

Ho provato una dolcezza che definirei inquieta( Montale sarebbe fiero di me!). Mi sono sentita felice perché era da anni che non passavo un momento di pura ilarità con Gioacchino, e seppur tra di noi le cose non vadano bene e non rientri più nella mia stretta di amicizie, mi è piaciuto il nostro momento. Sarebbe inutile negarlo. Ma, sono consapevole che il nostro momento di "pace" è stato qualcosa di passeggero, quindi la mia felicità è stata, inevitabilmente ,anche vestita di amarezza.

Seppur il mio cervello abbia insistito nel dirmi: "Guarda che ha avuto questa premura nei tuoi confronti solo perché tu possa lavorare senza problemi e di conseguenza il nonno possa pagare entrambi, come concordato, e non di certo per gentilezza", il cuore si è contrapposto, dicendomi: "Magari si è davvero preoccupato per te, perché anche se ti odia, un tempo siete stati legati da un legame molto profondo".

Alla fine ho deciso di ascoltare entrambi: era davvero preoccupato che il mio dolore al polso avrebbe potuto influenzare il mio operato al vigneto, ma allo stesso tempo, una parte recondita, molto recondita, del suo cuore si è preoccupata per me.

Ovviamente ,dopo aver sistemato la spesa e prima di immergermi nella mia lettura, ho telefonato subito a Penelope chiedendole un parere su quanto fosse successo.

A parte i diversi minuti iniziali in cui era rimasta in silenzio, (conoscendola direi che aveva assunto un 'espressione da cartone animato: occhi sgranati e mascella fino al pavimento.) incredula che Giordana avesse fatto un gesto carino verso di me e che fossimo riusciti a ridere insieme, passando del tempo senza ucciderci, la nostra conversazione è stata più o meno così:

Cuori In TempestaWhere stories live. Discover now