Su un'altalena

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Cuori In Tempesta

Capitolo Sedici

Ho sempre amato le altalene, amavo guardare il cielo diventare di qualche passo più vicino, amavo anche la vertigine che mi correva giù per la schiena quando tornavo verso terra.
Trovo che l'altalena sia la miglior metafora della vita: la spinta verso futuro, il brivido nel rivangare il passato.
(Anonimo)

"Monica, hai saputo che hanno aperto un nuovo parco vicino alla casa della signora Camilla?"

Gioacchino mi guarda sorridente.

Oggi fa caldo, ed è una bella giornata.

Il sole si staglia dietro di lui, regalandogli così tanta luce che sono costretta a mettere una mano sulla fronte per proteggermi gli occhi.

"Davvero?" sorrido anch'io, molto felice.

"Vieni, andiamo. Mia mamma ha già parlato con la tua e ha detto che possiamo andarci."

Mi porge la mano. Gliela stringo forte forte, come ogni giorno.

Quando usciamo dal giardino della sua villa, salutiamo le nostre mamme. Stanno chiacchierando vicino quella che è diventata la mia casa, da ormai due anni. Non appena ci vedono, ci fanno 'ciao ciao' con la mano  e ci dicono di fare i bravi e di tornare presto.

La passeggiata non è molto lunga. La casa della signora Camilla non è molto distante dalla nostra. Intorno a noi ci sono varie abitazioni e alcuni prati con tanti fiorellini, tutti colorati. Quanto mi piace stare a vederli!

Ogni tanto Gioacchino si volta a guardarmi e mi sorride.

Ha un bel visino lui, lo dice anche la mamma.

Assomiglia ad un principe. Un principe dall'armatura scintillante e dal cuore buono. Sempre sorridente, splendente e luminoso.

"Siamo arrivati, principessa!" mi dice, dopo poco.

"Wow!"- osservo ciò che mi circonda con gli occhi spalancati.- "Che bello!"

Tutto è colorato e fatto di legno.

Per fortuna il parco è libero e non ci sono altri bambini al di fuori di noi due.

Proviamo subito tutte le giostrine che ci sono: la casetta con lo scivolo, i dondolini, la girella e, infine, per ultima, ci lasciamo l'altalena.

Ce n'è solo una, e Gioa mi dice che posso salirci per prima e che mi spingerà lui. Mi promette anche che mi farà toccare le nuvole del cielo.

Rido, tanto felice.

Riesce a mantenere la sua promessa. Ad ogni spinta, mi sembra di toccare il cielo.

Il vento mi accarezza e mi fa solletico al viso, facendomi ridere ancora di più.

Dopo un po', Gioacchino smette di spingermi e ferma l'altalena, fa qualche passo e mi si para davanti.

Avvicina il mignolino al mio viso e mi guarda dritto negli occhi.

Ce li ha verdi. A volte sono chiari come il gelato al pistacchio- quello che mangiamo quando facciamo i bravi e la domenica a pranzo.- a volte sono scuri come le foglie delle rose che papà ha regalato alla mamma la scorsa settimana.

Io ce li ho sempre scuri, invece. Come le castagne, il cioccolato e gli scoiattoli.

"È vero che saremo sempre amici noi due e che mi vorrai sempre bene?" mi chiede.

Cuori In TempestaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant