Buon senso o gentilezza?

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CUORI IN TEMPESTA

Buon senso o gentilezza?

Non c'era bisogno di sguardi, di parole, di gesti, di contatti: solamente il puro stare insieme.
(Goethe)

Saranno passati sì e no dieci minuti da quando io e Giordana ci siamo messi in cammino. Adesso siamo fermi ad un semaforo rosso.

Fra una quindicina minuti dovremmo arrivare a Rimini, traffico permettendo. Ma, al momento, ci sono solo poche macchine in giro quindi dubito che ce ne sarà parecchio.

Mi auguro che il mercato non sia troppo gremito di gente, visto che di solito il momento privilegiato dai più per andare a fare la spesa è il mattino.

Ovviamente non mi va di passare troppo tempo con il tipaccio. Anche se ho apprezzato il suo gesto di poco fa, quando mi ha aiutato a salire sulla moto, di certo non mi diverte passarci del tempo insieme.

L'avermi dato una mano, in tutti i sensi, non è stata di certo una gentilezza.

"Devo uscire stasera e voglio sbrigarmi" mi ha detto.

In pratica mi ha aiutato solo perché anche lui vuole stare solo, il più lontano possibile da me e farmi salire sulla Vespa è stato un modo per accelerare i tempi. Tutto qui.

D'altronde sono la persona che più odia al mondo, quella che lo infastidisce, quella da prendere in giro, quella su cui riversare antipatia e rabbia. Quella che... uff, ma perché devo mettermi a pensare a queste cose proprio in questo momento?

Ecco cosa succede ad essergli così vicina.

Come se non bastasse, vedo con la coda dell'occhio che lui mi guarda dallo specchietto retrovisore. Il tutto dura solo un momento, ma me ne accorgo lo stesso.

Che ha da guardare?

Comunque chissà dove andrà stasera  e con chi. Ho pensato subito ad Eva, lo ammetto. L'altra sera è rientrato dopo un bel po' dalla casa dei Fiore, e sicuramente in quel momento, se non in questi giorni, si sono organizzati per vedersi. Immagino si siano scambiati i numeri di cellulare e che si stiano conoscendo tra un messaggio e l'altro.

Benissimo. È una splendida notizia questa.

Domani uscirò con Zeno e sinceramente non vedo l'ora che arrivi il momento. Mi ha fatto proprio una bella impressione questo ragazzo e sono curiosa di approfondire la sua conoscenza. Spero che confermi l'idea che mi sono fatta su di lui. Rivedere il suo sorriso e i suoi occhi cerulei mi farà più che bene.

Poi, immersa nei miei pensieri, vengo bruscamente riportata alla realtà.

Succede tutto molto velocemente.

Il semaforo diventa verde , Giordana riparte e tutto è così improvviso e veloce che sento l'equilibrio venirmi meno.

Mi sento come si sentirebbe un pesciolino rosso catapultato all'improvviso fuori dalla sua boccia di vetro: confusa e smarrita.

Istintivamente porto le mia braccia attorno a lui, posando le mie mani sul suo petto.

Lo sento irrigidirsi al mio contatto, così come io mi sciolgo dalla vergogna e dall'imbarazzo.

Giuro che non era mia intenzione toccarlo. Il mio intento era quello di starmene ferma e tranquilla, evitando anche solo di sfiorarlo. Ma poteva andare tutto secondo i piani? Ovviamente no.

Che imbarazzo. Che imbarazzo. Che imbarazzo.

Ma dico, non poteva essere un po' meno brusco nel ripartire?

Cuori In TempestaWhere stories live. Discover now