MISSING MOMENT 4

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LILY

Fin da quando ero piccola, ma soprattutto memoria, ho sempre avuto una fantasia non ordinaria.
E uso questa definizione rifacendomi a quanto detto dai miei insegnanti in primis e dai miei genitori poi.
Che fosse nei racconti scritti a mano oppure narrati a voce, riuscivo sempre ad aggiungere quell'elemento in grado di differenziare la presentazione e tal volta di renderla innovativa. Secondo mia madre ciò derivava dai geni materni, essendo lei una scrittrice piuttosto affermata, mentre secondo mia sorella era a causa di quella caduta in bicicletta avvenuta quando avevo sei anni, caduta che mi aveva portato a battere piuttosto forte la testa e così facendo il mio cervello si era avviato sulla via del trash, del disagio e anche un po' della pazzia.

Perché dico questo?

Semplice.

Perché pur avendo una tendenza ad immaginare il non immaginabile, mai avrei pensato di ritrovarmi in questa situazione, specialmente in questo giorno così importante.
Al momento mi trovo infatti chiusa nel bagno della mia università, seduta a gambe incrociate sul water e con nessuna intenzione di uscire, nonostante oggi sia il giorno della mia laurea.

<< Sis, sei ancora viva?>>.

Mia sorella Amanda, vestita di tutto punto e più agguerrita che mai, si trova al momento dalla parte opposta rispetto al mio nascondiglio, probabilmente appoggiata ai lavandini e divisa tra la voglia di buttare giù questa porta e prendermi a schiaffi finché non mi passa la paura e dall'altra invece animata dalle migliori intenzioni, pacifiche e assolutamente non diaboliche.

<< Si, sorellina. Viva e vegeta, ma comunque animata da un impellente e costante bisogno di vomitare. Ti giuro, più ci penso, più la situazione peggiora.>>

E mentre pronuncio l'ultima frase, faccio un lungo sospiro, per poi buttare fuori l'aria, cercando al contempo di regolarizzare il mio respiro.

<< Beh, se ci pensi potrebbe andarti peggio.>>

<< Peggio in che modo?>>.

<< Chicca mi ha raccontato che in Italia, se scegli un percorso che dura cinque anni, che a quanto ho capito si chiama laurea magistrale, non soltanto devi scrivere una tesi di almeno cento pagine, ma devi anche discuterla di fronte a una commissione composta da professori.>>

<< Discuterla?>>.

<< Si. Esporla, spiegarla e talvolta anche rispondere a delle domande, se ti va di sfiga.>>

<< Santissimi numi ! Lì si che c'è da andare nel panico più totale.>>

Ma prima che mia sorella abbia anche solo la possibilità di replicare, la porta del bagno si apre, rivelando così la presenza di una nuova persona. Persona che viene accolta da mia sorella con un alleluia neanche troppo sussurrato, che mi fa così capire così l'identità dell'intruso.

<< Bionda, non per metterti ansia, ma tra quindici minuti tocca alla tua classe.>>

E quando Cam pronuncia quella frase, percepisco chiaramente il panico impossessarsi di nuovo del mio corpo, motivo per cui chiudo gli occhi e inizio a respirare piano, contando mentalmente fino a dieci.
Anche se razionalmente mia sorella ha ragione, perché di fatto potrebbe andarmi molto peggio, ho comunque paura quando penso di dover uscire di qui, affrontare la consegna della pergamena che attesta la conclusione del mio percorso universitario e soprattutto abbandonare il mio porto sicuro.
Diventare definitivamente adulta, non so bene dove e in che ambito.

All I want is you ( SEQUEL DI I HATE YOU, CAMERON DALLAS) Where stories live. Discover now