25.

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LILY

Se pensavo che tornare a casa sarebbe stato un gioco da ragazzi, mi sbagliavo di grosso.
Come al solito ho sottovalutato parecchio la mia sfiga e la mia innata propensione per la goffaggine.
Ormai dovrei esserci abituata, invece ogni volta mi sorprendo come se fosse la prima.

Percorro gli ultimi metri che ci separano dall'entrata di quella che ormai considero casa a piccoli passi, cercando in questo modo di diminuire le fitte di dolore che inevitabilmente percepisco a ogni mio movimento.
Con risultati a quanto pare piuttosto buffi, perché a ogni mio passo, corrisponde un ghigno di mia sorella.
Sorella che non appena arriva di fronte alla porta, estrae le chiavi di casa dalla borsa e finalmente apre, consentendomi così di entrare e andare a sedermi sul divano.
Non appena mi sdraio, stendo le gambe sul poggiapiedi esattamente di fronte a me e come ultima mossa prima di chiudere gli occhi, abbandono la testa all'indietro.

Silenzio. Voglio solo silenzio e pace fino a che non mi sarò ripresa.

<< Lily...?>>.

Ma chiaramente non avevo tenuto conto di mia sorella, altro errore che tendo a fare troppo spesso insieme a molti altri.

<< Si?>>.

<< Vuoi che ti porti del ghiaccio?>>.

In effetti del ghiaccio non sarebbe male, considerando che la zona colpita sta iniziando a pulsare sempre più forte e se non voglio che il livido diventi delle dimensioni di un melone, qualcosa devo pur fare.

<< Sarebbe fantastico, grazie mille.>>

Dopo neanche due minuti di attesa, sento le dita di mia sorella punzecchiarmi delicatamente il braccio, gesto che mi costringe inevitabilmente ad aprire gli occhi e ad afferrare lo strofinaccio con al suo interno il ghiaccio.

<< Quale dei due punti colpiti duole di più? Chiappa destra oppure fianco?>>.

Impiego meno di un secondo a dare una risposta a mia sorella, perché ormai il dolore inizia davvero a farsi sentire e considerando che non sono una che fa molte scene se si fa male, qualcosa significa.

<< Fianco.>>

<< Su, alza la maglietta che cerco di posizionarlo nel modo migliore.>>

Non appena la parte fredda entra il contatto con quella pulsante, la prima sensazione che percepisco è di sollievo puro e immediato. Chiudo gli occhi e per un istante mi concentro soltanto su quello.

<< Sis... Dai, poteva capitare a tutti. Anche se ammetto che queste cose tendono a succedere più a te che alle altre persone.>>

<< Guarda, dopo oggi posso dire di credere fermamente nella parola KARMA.>>

Nel sentire la mia ultima frase, mia sorella sorride e per un attimo rivivo mentalmente la scena successa neanche un'ora prima, con il risultato che spunta un piccolo sorriso pure a me.

<< Certo che però anche tu... Ridere di un bambino e di fronte al suddetto che scivola per il ghiaccio, finendo poi dentro un cumulo di neve... Non e' un comportamento molto maturo!>>

<< Direi che il volo che ho fatto subito dopo grazie alla non suola degli Ugg, con conseguente battuta del mio sedere e del fianco, per non parlare poi del gestaccio del nano malefico, rappresentano una giusta punizione, tu che dici?>>.

<< Dico che per una volta concordo pienamente! E dato che mi sento buona, prometto di non aprire bocca al riguardo a cena.>>

Dato che mia sorella non fa mai niente per niente, questa sua uscita mi suona leggermente strana, per cui la guardo attentamente, in attesa di un qualsiasi segno rivelatore che mi aiuti a capire questo suo improvviso gesto di bontà.
Ma più la guardo, più la presenza di un qualsiasi segno inizia a svanire.

All I want is you ( SEQUEL DI I HATE YOU, CAMERON DALLAS) Where stories live. Discover now