Chapter 1.

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"Quindi vai via?" mi chiese "Sì, domani ho il volo alle 11, ho bisogno di tornare a casa mia, questa città è piena di ricordi che fanno male" risposi al mio amico Rafi "E con l'università come farai?" continuò lui "Rafi non lo so, so solo che ora ho bisogno di tornare a Milano, dalla mia famiglia, dai miei amici, lontano da questa città e soprattutto lontano da lui!". Già, lui, l'uomo che pensavo che un giorno mi potesse portare all'altare ma l'unica cosa che fece fu quella di piazzarmi in testa due belle corna grandi come quelle di un cervo. "Va bene allora per le nove andiamo in aeroporto, ti accompagno" disse "Grazie piccolo Alcantara" lo ringraziai e lo abbracciai, penso che se in quel momento non ci fosse stato lui al mio fianco non ce l'avrei fatta. Erano passati già due mesi da quel "tradimento", avevo perso qualche chilo ma con Rafi sempre in casa nell'ultimo periodo me li fece recuperare e prenderne anche altri. Convivevamo ormai da cinque anni e ancora non mi capacitavo della quantità di cibo che ingurgitava. Lui ovviamente tutto quello che mangiava lo bruciava alla velocità della luce, allenamenti tutti i giorni, io invece ero quella che poltriva sul divano tra libri, esami e metabolismo azzerato. "Jenny nemmeno oggi vuoi venire agli allenamenti?" mi chiese ormai affranto "No oggi vengo" risposi e sul suo volto uscì un'espressione mista a shock e incredulità. "No ma io non ci credo, manchi da due mesi su quel campo" disse "Sì lo so Rafi, non ricordarmelo altrimenti me ne pento e non vengo" dissi sorridendo "Sì sì allora preparati così andiamo." Ci preparammo, lui mise la tuta del club, io jeans, maglioncino e giubbino. Andammo con la sua macchina e al ritorno sarei rientrata con l'autobus. Arrivammo alla Ciutat Esportiva Joan Gamper. Il mio cuore batteva forte e veloce, è vero mancavo da due mesi su quel campo, due mesi dove avevo smesso praticamente di vivere. "Sai Rafi, abito qui da 5 anni e non ho mai avuto tutta quest'ansia, mai!". Eh già, abitavo in quella città da cinque anni ormai, Barcellona, la città dei miei sogni sin da bambina. Mi trasferii in quella città appena finii le superiori, a 18 anni, e mi iscrissi alla facoltà di medicina e chirurgia all'Universitat de Barcelona. Feci il test consapevole di non averlo passato e tornai a Milano, quando un giorno mi arrivò la mail dell'università dove aspettavano la mia immatricolazione. Feci le valige, salutai la mia famiglia ed i miei amici e partii. Partii per una città dove non conoscevo nessuno, in aeroporto grazie a mio zio mi venne a prendere un suo collega e proprio questo collega diventò con il passare dei giorni il mio pallino, la mia colonna, il mio uomo. Feci amicizia quasi subito all'università, iniziai ad uscire la sera, ad organizzare feste con gli amici, insomma, la vita sociale non mi mancava di certo. Mi fidanzai con il "collega" circa sei mesi dopo il mio arrivo a Barcellona e iniziai a frequentare giornalmente la ciutat esportiva. Lì conobbi altra gente tra cui il mio braccio destro, Rafael Alcantara, meglio noto come Rafinha. Lui 26 anni di nazionalità brasiliana con l'argento vivo addosso, io 24 e italo argentina. Più italo che argentina però, nata a Milano da mamma italiana e papà argentino. Eravamo ancora fermi all'ingresso, io guardavo fisso verso il cancello d'entrata. "Vado Je?" mi chiese Rafi "Sì vai". Entrammo e arrivammo ai parcheggi. Dovevo farlo, non potevo andare via senza salutare la mia seconda famiglia, coloro che mi avevano accolta come una sorella per cinque anni. Scendemmo dalla macchina e feci un enorme sospiro, Rafi mi abbracciò e disse "Sei forte tu, lo sai" e mi diede un bacio in fronte. In campo c'erano già Leo, Phil e Arturo che appena mi videro spalancarono le loro bocche. "Ehilà tutto questo effetto vi faccio?" dissi sfottendoli un po'. "Tu cosa ci fai qui?" disse Phil correndomi incontro abbracciandomi "sono venuta a salutarvi, purtroppo" dissi un po' giù di morale "come a salutarci?" rispose Leo "ma va piccolina, ti mancavamo così tanto?" aggiunse Arturo che si avvicinò anche lui. Non avevo il coraggio di dirglielo, ma dovevo, feci un lungo respiro e dissi "Ragazzi domani torno in Italia, per un po' di tempo, forse giorni, mesi, anni o magari tra una settimana sarò di nuovo qui, non so niente ora della mia vita, è tutto un punto interrogativo, so solo che ora devo tornare e andare via da qui". Finii la frase con la voce un po' spezzata ma mi ero ripromessa di non piangere. "Jenny ma che dici? No, non puoi andare via per tutto questo tempo!" disse Phil. Con lui avevo un rapporto speciale, lo conobbi a Milano a cena a casa di mio zio e poi agli allenamenti. "Sì, Cou, devo andare, ti prego non controbattere perché fidati, ho davvero bisogno di tornare a casa." Rimasero tutti e tre in silenzio e mi abbracciarono uno alla volta, Rafi ascoltava e osservava tutto a testa bassa. Era triste e lo capivo. Arrivarono anche gli altri e salutai tutti, tranne uno. Salutai tutti in fretta proprio per evitare di vederlo. "Beh io vado ragazzi" diedi un ultimo abbraccio a Phil "Resta fino alla fine dell'allenamento, fallo per me". Sapevo che mi avrebbe fatto male restare ma alla richiesta di Phil non potei dire di no. Mi sedetti sugli spalti e proprio nel momento in cui lo feci, fece il suo ingresso lui, colui che mi aveva completamente prosciugato le emozioni. Rimasi un attimo incantata ma poi mi venne subito in mente tutto quello che mi aveva fatto. Una fitta allo stomaco mi pervase e sentii i miei occhi bagnarsi un po'. Cercai di non farmi vedere e scrissi un messaggio alla mia migliore amica.
Io: Stronza domani torno a Milano e ti avviso, penso che ci starò per un bel po'!
Lei: No va be e quando volevi dirmelo?
Io: E' una cosa decisa al momento, ho preso stamattina il volo! Atterro alle 13 a Malpensa!
Lei: Ti vengo a prendere allora...
Io: Sì ma non dire niente a Keita perché voglio fargli una sorpresa!
Lei: ricevuto tro!
Le risposi con un cuore e nel frattempo si fecero le 18 e loro finirono l'allenamento. Mi alzai dagli spalti e andai incontro a Rafi. "Jenny tutto ok?" mi chiese Rafi "Certo, tutto alla grande!" risposi "il tempo di farmi una doccia e andiamo" e se ne andò nello spogliatoio. Rimasi sola ed andai verso il bar per prendermi qualcosa da mangiare, avevo un po' di fame. Presi delle patatine ed un estathè. "Sempre fedele alla pesca..." sentii una voce dietro di me "cosa vuoi?" dissi nervosa "Parlarti..." rispose lui "non abbiamo nulla da dirci Gerard, nulla!". Già, Gerard, Gerard Piqué, proprio lui. Colui che spezzò il mio cuore e lo ridusse in miliardi di pezzettini. "Perché vai via?" mi domandò "Non sono affari che ti riguardano, per favore lasciami in pace!" cercai di allontanarmi ma lui continuò "Ti prego resta" disse con un tono di voce leggermente più basso. "Gerard tu sei proprio l'ultimo che deve chiedermi di restare, dopo quello che mi hai fatto, dovresti stare solo zitto e andartene a fanculo!" iniziai ad alterarmi "Lo so Jenny ho sbagliato, ma sono due mesi che non ci vediamo, due mesi dove non vivo più!" continuò "Ah, tu non vivi più, tu. Tu che te ne sei andato a letto più e più volte con quella lì, tu che quando ho scoperto delle molteplici corna che mi mettevi mi hai dato della pazza, mi hai fatto litigare con Rafi per proteggerti, tu che mi hai illusa dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti..." iniziai a piangere senza volerlo "Jenny lo sai che non è così, ti ho amato e ti amo ancora!" disse avvicinandosi a me "Mi ami? Tu non sai nemmeno cosa sia l'amore, non è un sentimento che ti appartiene!" mentre continuavo ad urlare non so per qual motivo ma si scaraventò sulle mie labbra e mi baciò. Non mi staccai ma rimasi immobile. Lo amavo, ancora, dopo tutto quello che mi aveva fatto ma non riuscivo e non potevo dimenticare il dolore passato in quegli ultimi due mesi. Mi staccai e ci guardammo negli occhi per qualche secondo "mi manca sentirti chiamarmi Nasone, mi manca il buongiorno la mattina tra le tue braccia, mi mancano le nostre serate pizza e partita, mi manchi tu!" disse "E' finita Gerard, dimenticami come mi hai dimenticata mentre scopavi con un'altra!" Rimase zitto e gli scesero due lacrime. Uscirono gli altri dagli spogliatoi, salutai di nuovo tutti e ce ne andammo. Lui rimase ancora fermo fuori il bar per qualche minuto. Durante il tragitto Rafi mi disse che ci aveva visti, ci aveva visti parlare, piangere, gridare e aveva visto soprattutto il bacio. "Quindi com'è ora la situazione tra di voi?" mi chiese "Sempre la stessa, non voglio più vederlo, per me è morto!". Rafi mi mise una mano di consolazione sulla gamba. Arrivammo a casa, feci le valige e decidemmo di andare a cena fuori, solo io e lui. L'ultima serata a Barcelona. "Sushi, pizza o paella?" mi chiese "Io direi decisamente paella". Ci preparammo, lui pantalone sportivo nero con cavallo basso, felpa e giacca di pelle nera con superstar e cappello, io pantalone rosa antico, maglione e cappotto lungo con superstar. Uscimmo di casa e andammo a El Rey de la gamba alla barceloneta, il posto migliore per poter mangiare la migliore paella della Spagna. Entrammo e ci sedemmo. "Non sono pronto a salutarti Je" disse Rafi un po' sconsolato "Non pensiamoci ora, godiamoci la serata e poi tu a Milano devi tornare, no? Mi hai lasciata per sei mesi qui da sola per andare lì e ora non vuoi tornarci?" gli feci la linguaccia. Lui sapeva bene a cosa mi stessi riferendo. "Sai quanto vorrei tornare a milano!" mi rispose lui "E allora torna con me!" lo guardai io "La società non fa niente, non mi vogliono!" disse lui amareggiato "Rafi fidati che tutti vorrebbero il tuo ritorno, ti giuro che la prima cosa che farò domani sarà parlare con mio zio di questa situazione!". Continuò la serata e finimmo di mangiare, andammo sul lungomare per fare una passeggiata e tornammo a casa. "Notte Jenny!" mi disse baciandomi sulla guancia "notte Alcantara" risposi ricambiando il gesto affettuoso. Andammo ognuno nelle proprie stanze, misi il pigiama e mi addormentai subito dopo.

Buonasera a tutti,
È la prima storia che carico qui su Wattpad e diciamo che ero abbastanza scettica nel farlo. Ho voluto postare questo primo capitolo per vedere un po' voi cosa ne pensiate, se continuare o mettere da parte la mia fantasia e finirla già qui!
Beh fatemi sapere e al prossimo capitolo semmai lo vogliate 🤗
- Shalala 🙊

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