Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019

Capitolo ventidue ; il silenzio fra due persone che si amano

È bellissimo. Di una bellezza da mozzare il fiato, quasi disarmante. Ogni volta che studio i lineamenti del suo viso mi torna in mente la scultura del Dio greco Apollo in marmo, bello e irraggiungibile.

E invece io Paulo l'ho raggiunto. Anzi, ci siamo raggiunti a vicenda. Ci siamo trovati.

Ed io conto sul fatto di non perderlo più.

-Sì, ma tu non capisci. Io ti amo più della mia stessa vita- mi guarda dritto negli occhi, provocandomi mille brividi lungo la spina dorsale. -Per te io salterei giù da un treno e mi prenderei una granata. Ti amo più di me stesso-

Non so se per la profondità delle sue parole o per altro, ma arrossisco e visto il mio pallore, lui se ne accorge subito.

-Sei bellissima, sai anche questo, vero?-

Gli angoli delle mie labbra si alzano verso l'alto. -Me lo ripeti ogni giorno-

Allora anche il suo sorriso si amplia. -Dovrei dirtelo ogni ora. Anzi, ogni minuto. Non avevamo detto minuto per minuto?-

Ridacchio e stringo la sua mano un po' più forte.

-Piaceresti molto a mio padre- dico all'improvviso.
-Come fai a saperlo?- domanda.

Ha ragione. Come faccio a saperlo, se non l'ho mai conosciuto e probabilmente mai lo farò?

-Sinceramente non lo so. Ora se la starà spassando da qualche parte in Norvegia e di lui non saprò mai niente, però non avendolo mai conosciuto non mi interessa più di tanto. Per me, mio padre è il mio patrigno, perché è lui che mi ha cresciuta...però non era questo il discorso, ho perso il filo-

Il numero dieci scoppia a ridere e così anche io, e le nostre risate riempiono il silenzio della notte torinese.

-Mia madre mi ha raccontato solo una cosa su di lui perché è stata una delle poche cose che lui le ha detto prima che andassero a letto insieme e facessero, appunto, me. Mi ha detto che credeva molto nel silenzio. Diceva che quando il silenzio fra due persone non è opprimente né stressante o altro, vuol dire che due persone stanno bene insieme.-

-Ma questo accade anche fra amici- ribatte Paulo.

-Sì, infatti diceva anche il silenzio fra due persone che si amano è diverso. Diceva che fra loro è puro e semplice, carico di "ti amo" non detti e di parole dolci mai scambiate perché si preferisce rimanere zitti e stringere l'altra persona a sé-

-È troppo confuso questo discorso. Tuo padre era un vero filosofo, perché io non ci ho capito un cazzo- dice.

-Forse. Non lo sapremo mai- rido.

-Anche lui sarebbe fiero della donna che sei diventata- mormora. -Insomma, quale persona sarebbe riuscita ad anticiparsi tutti gli esami della sessione estiva?-

-Infatti io sono un genio. Ora però ci conviene tornare a casa che domani ho l'ultimo-

-Dai, sii carica e pensa che poi il tre agosto partiamo per Parigi e finalmente visiterai la città dei tuoi sogni dopo vent'anni- sorride.

-Non vedo l'ora di andarci, ti giuro- dico mentre imbocchiamo la strada per arrivare alla sua macchina e tornare a casa.

-Io non vedo l'ora di andarci con toi-

Ridacchio. -Non farei un misto fra francese e italiano se fossi in te, visto che già sbagli molto spesso la pronuncia delle parole nella seconda lingua-

Lui mi fa la linguaccia ma poi sorride.

E il suo sorriso è come un raggio di sole. Pieno di felicità, di spensieratezza e soprattutto di speranza. Speranza nel fatto che tutte le battaglie che dovremmo affrontare d'ora in avanti, le affronteremo insieme. Speranza nel fatto che domani sarà una giornata ancora più bella di oggi.

Speranza nel fatto che io ho lui e lui ha me e che le cose staranno così ancora a lungo.

Perché anche se a Paulo dovesse comprarlo un'altra squadra e se ne dovesse andare in un altro paese, anche se io dovessi fare uno stage o un tirocinio in Francia, so che la nostra relazione è più forte di tutto e che la distanza non sarebbe altro che un numero.

Allora lo guardo e mi sembra la prima volta che lo vedo veramente.

E capisco che è lui l'uomo con cui voglio passare il resto della mia vita.