Capitolo ventiquattro ; godt nytt år, Noemi

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«Non credi che faccia troppo freddo per rimanere ancora qui fuori?»

Riconosco subito quella voce.

Giro di scatto il capo e trovo Paulo davanti la porta del terrazzo, in tutta la sua bellezza disarmante.

Con due grandi falcate si avvicina a me ed io, istintivamente, indietreggio, poggiando una mano sulla ringhiera della terrazza, decorata con mille lucine di natale.

«Sono già passati dieci minuti, dovresti tornare dentro. Fra quattro minuti inizierà il conto alla rovescia» sospira, passandosi una mano fra i capelli castani. La sua voce è atona, priva di qualsiasi emozione.

Io non rispondo e abbasso gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo che sembra leggermi dentro la mente ogni volta.

«Cosa stai facendo qui fuori, tutta sola?» chiede ad un tratto, sussurrando.

Penso e ripenso più volte a cosa dire, prima di rispondere. «Sto solamente pensando» mormoro.

«Oh, e a cosa, se posso sapere?» i suoi occhi, al contrario, non si spostano nemmeno un secondo da me e cercano in ogni modo di incontrare nuovamente i miei.

«Niente che ti possa interessare, Dybala»

Lui sbuffa ed alza quest'ultimi al cielo.
«È una settimana che andiamo avanti con questa storia. La vogliamo finire?»

Io mi volto immediatamente verso di lui, spalancando la bocca. «Ti ho già detto come la penso, mi sembra. Io non posso più farlo. Quante volte te lo devo ripetere? Allontanati da me e facciamo finta che nulla sia successo.» sollevo le mani verso l'alto.

«L'hai detto anche tu la prima volta:"È stato solo un errore"»

Silenzio.

Non imbarazzante, ma opprimente e pressante, quasi da far male.

«Però l'altra volta non hai fatto parlare me. Non hai aspettato che io rispondessi. Non hai sentito come la penso io»

I suoi occhi si incastonano nei miei per l'ennesima volta e sento di nuovo quel filo invisibile che mi attira verso di lui, verso le sue braccia accoglienti.

«Come la pensi tu?» ripeto.

Si avvicina lentamente a me e poggia i gomiti sulla ringhiera in metallo: adesso siamo uno affianco all'altro.

«Io non voglio che ciò che c'è fra di noi finisca»

Sussulto e sento il cuore iniziare a battere più velocemente nel petto.

«Sinceramente: non so neanch'io se io e te possiamo definirci un "noi" so solo che qualsiasi cosa sia, il nostro rapporto, non voglio metterci un punto.»

Lui torna a guardarmi, distogliendo lo sguardo dal paesaggio di una Torino notturna, illuminata solo dalle luce artificiali.

«Non posso dimenticare tutte le emozioni che provo quando le nostre labbra si incontrano. Non posso seppellire le sensazioni, che tu e solo ed esclusivamente tu, Noemi Sabatini, mi fai provare. Io non posso farcela»

Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019Où les histoires vivent. Découvrez maintenant