Capitolo quattro ; desiderio

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Lo sguardo di Paulo su di me è qualcosa di magnifico, che non si può spiegare.

Le sue mani che vagano sul mio corpo sono una sensazione paradisiaca la quale non si può nemmeno descrivere.

«Noemi, se andiamo avanti di questo passo, non sono sicuro che poi riusciremo a fermarci...» sussurra al mio orecchio, ma io lo bacio con ancora più desiderio di prima.

Allora lui chiude la porta alle mie spalle e poi mi fa appoggiare contro di essa, portando le mani ai lati della mia testa mentre intanto continuiamo a baciarci con sempre più necessità.

Lui si stacca da me un secondo, per riprendere fiato e allora io porto le dita sul suo petto, per poi spingerlo all'indietro.

Il numero dieci mi lascia fare e così finiamo seduti sul letto; o almeno, lui si siede mentre io mi metto a cavalcioni sulle sue gambe ed inizio a baciarlo con ancora più voglia di prima.

«Certo che di una donna minuta come te, non si direbbe mai che possieda così tanto fuoco e passione all'interno...» mormora, per poi succhiare e leccare lentamente, il mio labbro inferiore.

«Ho mille assi nella manica» rispondo, gemendo.

Mi allontano di pochi centimetri dal suo viso per sfilarmi velocemente la felpa, rimanendo con la maglietta a collo alto abbastanza aderente.

Allora Paulo fa lo stesso, rimanendo a petto nudo e io non posso fare a meno di notare che i suoi muscoli siano paragonabili a quelli di un Dio greco.

«Ma non hai avuto freddo oggi?» domando mentre noto sento le sue mani iniziarsi a infilare sotto la mia maglia color panna.

«Abbiamo lasciato i cappotti giù nella hall, non ricordi? Indossavo anche quello questa mattina» risponde e poi, lentamente, mi sfila la maglietta, lanciandola in un punto indeterminato della stanza.

In seguito, ricominciamo a baciarci con ancora più trasporto di prima, mentre io, con le dita inizio a tracciare le linee dei suoi addominali, fino ad arrivare alla V dei pantaloni.

Allora inizio a slacciare il primo bottone e poi anche il secondo. Paulo mi lascia dei baci lunghi e languidi sul collo, fino ad arrivare ai miei seni, dove si blocca.

Gli abbasso lentamente la zip, ma a causa della posizione scomoda in cui ci troviamo, per sbaglio mi struscio contro il suo bacino.

«N-Noemi» geme. Allora lo guardo e noto che ha gli occhi spalancati e le pupille più grandi del solito.

«Paulo...» mi struscio di nuovo, questa volta volontariamente.

Lui geme ancora più forte.
Quel suono mi fa perdere la testa, mi fa sentire potente.

Il ragazzo dai capelli castani si sfila i pantaloni velocemente, rimanendo i boxer. Porta due dita dietro la mia schiena, iniziando a giocherellare con il gancetto del mio reggiseno.

«Ne sei sicura?» sussurra, prima di sfilarmelo.

«Non lo sono mai stata così tanto»

Allora mi toglie anche i pantaloni, lanciandoli accanto alla mia maglietta, chissà dove.

Con la lingua arriva di nuovo fino ai miei seni, iniziando a leccarli prima lentamente fino ad arrivare ad un ritmo sempre più veloce, facendomi diventare i capezzoli turgidi.

Ad un tratto lo fermo, portando due dita sotto il suo mento e costringendolo a guardarmi dritto negli occhi.

Intanto lui, con le mani libere, inizia a sfilarmi con una lentezza estrema, gli slip.

Hurricane - Paulo Dybala [IN REVISIONE] #Wattys2019Where stories live. Discover now