Sesta MacroSessione -La Fuga-

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Il gruppo era diviso: Oxin lo Yuan-Ti,  Alston e Juan erano rimasti nascosti in uno degli ascensori. Alston e Juan privi di sensi. Gli altri arrivarono e si divisero in coppie all'interno delle  cabine degli ascensori. Gael e Otus, Doonar e Duma, 

EPILOGO

Macrosessione

Il nostro gruppo, diviso, stava cercando di riunirsi.
Condotto nelle profondità dei covi di Delta da Duma, si divise ancora negli stretti ascensori, lasciando Hayko solo con una altra figura spaventosa.
Una donna dallo sguardo serio e aggressivo, un occhio bianco e un lato del volto percorso da un profondo taglio che passa per la palpebra dell'occhio pallido stesso e incide nella pelle un solco color grafite, come se rivelasse una natura metallica sotto la maschera del volto.
Insieme scendettero, vennero fatte domande velate da richieste sincere, leggere. Hayko esaudiva i desideri della donna, che decise di non essere aggressiva e non iniziare nulla, a differenza del suo compagno che in precedenza aveva quasi steso da per sé Oxin, Alston e Juan.

Arrivarono tutti sani e salvi alla fine del viaggio, all'ultimo piano sotterraneo, ma di Duma e Doonar non vi era alcuna traccia, né del loro ascensore.
Nell'attesa, il gruppo trovò tracce di colluttazione della precedente battaglia.
Qi'ra seguì le sanguinose tracce fino a raggiungere l'entrata di un'altra cabina. Un ascensore leggermente aperto proiettava da uno spiraglio delle ombre ad intermittenza lampeggiando.
La ragazza chierica aprì lentamente le ante di ferro trovando avanti a sé uno Yuan-Ti albino. Oxin, accovacciato sui corpi di Juan e Alston, che sibilava come un serpente a sonagli, ostile poiché chiaramente ignaro.
Qi'ra urlò di terrore e tutto il gruppo accorse attaccando il serpentoide, ma prima che potesse essere inflitta una sola ferita, Oxin riuscì in modo esaustivo a sbrogliare il misfatto.
Nel frattempo, la donna meccanica aveva già compreso tutto, aveva trovato il corpo disassemblato del suo compagno in un'altra cabina e intravisto un uso magico da parte di Fjodor.
Iniziò a correre per fuggire mentre Otus faceva ripendere i due membri morenti.
Il gruppo, in parte, riuscì a vedere questo tentativo di fuga e iniziò ad inseguire l'androide.
Riuscirono a bloccarla per chiedere spiegazioni, circondandola, lei alzò la mano alla tempia per chiamare soccorsi, Fjodor reagì avvicinandosi con un pugnale per fermare la donna, ricevendo in cambio una spinta, seguita da un colpo come un raggio luminoso di plasma che usciva dai palmi della macchina, annerendone le mani.
Corse di nuovo, sfuggendo il gruppo attraverso i corridoi abbastanza da incontrare le sue pattuglie alleate. Sei uomini armati voltarono l'angolo dopo svariati tentativi di comunicazione mentale di Oxin con la donna, che ebbero successo e misteriose conseguenze.
Ora il gruppo era in fuga, un dettaglio del corridoio svelava un vano sotterraneo che conduceva a cave scure.
Fjodor assieme a Gael riuscirono a scoperchiare delle mattonelle di ferro accedendo alle profondità delle gallerie, Otus e Alston seguirono e con loro tutti gli altri mentre Hayko copriva Qi'ra dal fuoco nemico e dal plasma dell'androide, cui sembianze ingannevoli riproducevano esattamente il comportamento umano. Chiusero il passaggio sopra di sé trovandosi in un dedalo di gallerie, con due paia di rotaie, un'intensa luce rossa ad illuminare il buio delle polverose rocce, che a prova di Hayko, erano solide, cemento armato come base di costruzione dell'intera struttura.
Una leva arrugginita comandava qualche meccanismo a cui tutti erano all'oscuro. Esplorando, parlarono con una voce proveniente da degli altoparlanti che prevedeva a breve una loro dipartita.
Combattevano contro il tempo, ma non si sa per quale esatto motivo.
Esplorando l'oscurità agli estremi delle gallerie scoprirono altri meccanismi, alcuni non funzionanti.
Composero un pattern sulla ferrovia, immaginando che ciò che li minacciava potesse essere il treno, che era probabilmente in arrivo.

Le gallerie erano alte e squadrate, alte una decina di metri. A terra si vedevano impronte, fori come di speroni.

Juan ad un certo punto tornò da una delle leve, con innocente curiosità di esperimento. Non si sarebbe mai aspettato quello che vide dopo.
Un mostruoso essere si muoveva su degli arti a forma di lunghi speroni. Un essere metallico dalvolto umano, deforme e rachitico. Le sue ossa erano di ferro, le sue budella cavi che pendevano dondolando sotto la figura che si ergeva a quattro zampe a cinque metri d'altezza. Sulla sua testa un casco metallico con due antenne che vibravano come quelle di una cavalletta.
Storceva il collo in modo anomalo di scatto, cercando di percepire movimenti di altre creature.

Il guardiano, tramite le vibrazioni percepiva gli intrusi.
Juan rimase immobile dopo aver compreso questo, cercando di comunicare con i compagni.
L'immonda creazione gli passò sopra, quasi sfiorandolo con i cavi, il resto dell'indovinello, doveva essere compiuto senza bruschi movimenti.
Sembrava reagisse anche alla magia, in qualche modo, percepiva anche quella.

Il rumore cupo nelle gallerie del treno si intensificava, non si riusciva a capire esattamente da dove venisse, l'eco intenso, intossicava l'area con il panico, ogni singolo movimento era tracciato da queste creazioni abominevoli che si muovevano avanti ed indietro, nel mentre il gruppo doveva comprendere i meccanismi delle leve, per evitare il treno.
Degenerò nel momento in cui Qi'ra venne toccata dai cavi, che iniziarono a muoversi meccanicamente come tentacoli di una medusa.
La cassa toracica metallica si aprì rivelando una luce di un faro, e un meccanismo a macina di ovvia pericolosità.
Qi'ra veniva tirata dentro il meccanismo, e chiunque provasse ad aiutarla.
Tuttavia, riuscirono comunque a tirarla fuori rischiando parecchio da parte di Oxin e venne sacrificata la staffa di Hayko. Si aggiunse un secondo guardiano che complicava le cose.
Già uno sembrava abbastanza resistente, non valeva la pena scontrarsi.
Il rumore del treno in arrivo si intensificava.
Il gruppo si spostò dove pensava fosse al sicuro.
Fortunatamente i calcoli tornarono, e il treno in arrivo li mancò.

Tuttavia fu un evento che portò enorme stupore, il treno era un enorme concatenazione di altissimi vagoni luminosi che si muovevano a impressionanti velocità, il vuoto provocato dallo spostamento creò una corrente spaventosa.
Nessuno ci lasciò la pelle.


Le macchine che adesso tornarono ad essere l'unico problema.
Pensando che comunque uno di questi poteva essere sconfitto, il gruppo riuscì a finirlo.
Un allarme scattò al cadere dell'abominio, mettendo in fuga il gruppo dall'altro guardiano delle gallerie che cercò prima che il gruppo creasse distanze, di afferrare Alston e distruggerlo, con un arpione che poteva lanciare come una ballista dalla gola.
Gael si interpose con lo scudo per proteggere lo gnomo, ma l'arpione prese lui, fortunatamente riuscì a cavarsela, gravemente ferito dopo essere stato ciancicato dal mostro.

Fuggirono nei cunicoli, seguendo la ferrovia nel buio, correndo tutta la notte, esausti e senza una meta precisa, continuarono imperterriti accumulando una fatica terribile. Dopo tre ore, riuscirono a vedere la prima luce del giorno.

Si trovarono in un grosso hangar, colmo di enormi veicoli a rotaie. I vagoni di questi erano alti e bianchi, pieni di androidi identici ad umani e tiefling. Molte razze riprodotte della città di Exa Vixiris.
Estimati circa mezzo migliaio.

Finalmente Juan aveva campo.
Chiamò rinforzi della polizia contattando il suo capo ed esplicando la situazione, che a sua volta chiamò altre forze dell'ordine per salvare il gruppo, che attese pazientemente concedendosi un riposo. Nel frattempo, piccoli turni per sorvegliare il sonno.
Juan si fece avanti osservando cosa fosse dopo l'hangar.

Vide un'enorme arena, come per corse di veicoli. Un buco al centro.
La cupola da stadio era aperta e si vedevano volare uccelli bianchi su sfondo di nuvole illuminate dalle proiezioni dell'alba. Non era solo. V'erano droni della polizia, ma il fatto che sorvegliassero un avamposto di Delta dove venivano tenuti centinaia di Androidi illegali era sospetto.
Juan decise di non confrontarsi e rimanere nascosto.
Il tempo passò, Otus decise di tornare indietro a trovare il fratello e Il dragonide, che erano ancora dispersi.
Squadre di Vex sopraggiunsero con svariati mezzi sul luogo, quello che non si aspettava il gruppo era l'intervento di Vex in persona.
Quello che non si aspettava il gruppo oltre questo, è che intervenisse caricando di esplosivi tutti i vagoni e detonando tutti veicoli.
Le vittime furono gli androidi.
Il gruppo se ne lavò le mani, salendo sul piccolo bus offerto dal capo della polizia (un androide legale) che era completamente d'accordo con le azioni di Vex, e in un certo convinse il gruppo allo stesso.


Il gruppo tornò in città, compreso Oxin che grazie alla collaborazione di Qi'ra riuscì a farsi raccomandare usando una vecchia carta della Ennet Lab, quella che apparteneva al padre di Qi'ra. Accompagnati anche dalla polizia, riuscì ad infiltrarsi ad Exa Vixiris.
Piano completo, ma c'era di più. Parlarono del portale. Il portale della Ennet Lab e Oxin si interessò particolarmente. Ora avrebbe seguito il gruppo fino all'ufficio, sperando di avere accesso.


Rientrati alla Ennet Lab, provarono a dare a Oxin un posto di lavoro al laboratorio, ma non c'era spazio disponibile. Gli vennero però comunque conferite le chiavi e lasciato entrare nel palazzetto avrebbe potuto seguire il gruppo, ma non pagato.
Oxin era d'accordo.
Eris guardava strano, Oxin in qualche modo, il suo nome non risuonava. Faceva fatica a rammentare ma la cosa rallentava il gruppo che non voleva altri strani conflitti, Fjodor e Juan la distrassero andando a montare la batteria nuova al portale. Tutti si recarono ai propri alloggi.


Nel riposo, Qi'ra e Oxin erano assieme nella stanza,
Dormivano saltando il turno mattutino per recuperare il pomeriggio. Oxin, svegliato dalla luce del corridoio fingeva di dormire e osservava una misteriosa figura, che senza fare alcun rumore e senza bisogno della carta della Ennet Lab era entrato nella stanza.
Aveva poggiato a fianco dello Yuan Ti albino una lettera e silenziosamente, voltatosi, se me andò.

Oxin non aspettò un istante a svegliare Qi'ra e a leggere assieme la lettera che leggeva:
"Lei è con noi, sappiamo dove ti trovi -i tuoi carissimi cugini"
Oxin spiegò l'esistenza di questi due cugini pericolosi e quello che vide. In allarme, la sessione si concluse misteriosamente. Minacce ignote e nuove si presentavano.

D&D-5e Il pulsare di Exa VixirisHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin