Decima sessione -Il silenzio-

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Un nuovo strumento venne presentato al gruppo, dalle mani di Eris a quelle di Alston, un palo molto più corto delle altre cellule fotografiche che servivano a scannerizzare la zona, questo avrebbe osservato il fenomeno del campo magnetico del pianeta per comprendere se le supposizioni di Donaar e di Fjodor potessero avere luogo: Che il portale conducesse solo in altri luoghi dello stesso mondo.  Così equipaggiati entrarono tutti attraverso il portale, eccetto Donaar che voleva fare un lavoro cartaceo e ritagliarsi un po' di tempo per parlare con Eris. Così i rimanenti otto ebbero accesso alla nuova dimensione scoperta. 
Una volta catapultati in questo luogo, scoprirono di essere all'interno di un tempio, un tempio in rovina da molto tempo, coperto da folta vegetazione e radici di cespugli e muschio. Il pavimento era irregolare, poiché composto da parte del tetto crollato e poi coperto dalle radici e dalla vegetazione, un portone alto quattro metri, dietro il portale, conduceva fuori intuitivamente, casa l'arancione luce che proiettava il sole dal tetto e in egual modo dalla fessura dell'antico portone. Duma e Qi'ra uscirono dal tempio per vedere cosa fosse oltre il portone, Otus, Alston, Hayko e Gael guardavano sparsi nel tempio dettagli per comprendere cosa fosse potuto accadere. Sembrava un luogo deserto, rovinato dal tempo e dalle tempeste, ma il silenzio era assordante, niente uccelli, niente animali. Solo uno scarafaggio, trovato da Otus, rappresentava la forma di vita in questo luogo oltre l'incontrollata vegetazione. Juan osservava l'altare cerimoniale, che ricordava molto quello di una chiesa, tuttavia comprese che non fosse stato creato apposta questo luogo per cerimonie, ma probabilmente adattato. Sotto la tovaglia di Seta sgualcita e invecchiata l'altare era di pietra un incisione di una data ricordava l'anno 1748 nel calendario di Exa Vixiris, l'anno del tempo era 1749. Sotto di esso un'ampolla di vino rosso e altri oggetti cerimoniali riposavano nella polvere, intaccata solo dal vento e le piogge.  Fuori Duma e Qi'ra avevano scoperto il tempio fosse in cima ad una montagna, che solcava un letto di nebbia sottostante che copriva la vista di un ipotetico paesaggio. Ai fianchi del portone, due guardiani in armatura costrutti attendevano vigili brandendo uno spadone. Uno dei due si attivò preoccupando i due avventurieri, ma presto collassò. Il suo collo di pietra si sgretolò e la testa cadde rotolando giù per la via, il guardiano era indebolito dal tempo. Hayko accorse fuori per osservare con gli altri, e cercando di rianimare il guardiano, che una volta riattivato si mostrò ostile e lo attaccò. Otus poi successivamente accorse e riuscì a distruggerlo una volta per tutte. La magia colava dal costrutto come sangue, incapace di essere contenuta in un involucro così fragile. Il gruppo continuò facendosi strada in uno stanzone più grande, saturo di aria consumata che non circolava da secoli. Il pavimento era di marmo nero, al centro della stanza un enorme calendario fatto di tasselli nel marmo segnava una scena di una Luna ed un sole. Elfico e Nanico uniti, raccontavano una volta decifrati, solo altri misteriosi codici simili a date, una in nanico, evidenziata poiché in tasselli di marmo rosso annunciava il solstizio d'estate. Due porte conducevano poi ai fianchi dell'edificio in stanze mistiche dove vennero trovati libri oscuri e cosmici. Qi'ra suppose tutto il tempio fosse dedicato ad una identità celestiale misteriosa. In una piccola stanza, Otus trovò una piuma poggiata a terra, chiara, brillava di luce tenua e candida, sembrava quella di un'aquila ma egli riconobbe fosse quella di un Aasimar. Quando la toccò, ebbe una visione: Una entità con la pelle color notte, poggiava la piuma al centro della stanza sussurrando il nome di Otus, il clima era teso e la luce magenta accecante, l'entità confidente. Dentro il corpo dell'entità costellazioni si muovevano come se fosse fatta di galassie e un cielo notturno scorresse nella sua pelle. 
Conclusa la visione, Otus era confuso quanto tutti gli altri, ma sentiva che l'entità poteva essere quella a cui era dedicato il tempio.
Nella sala scura intanto, Juan aveva trovato un passaggio segreto dietro un organo distrutto. Così seguendo un budello misterioso rischiando l'asfissia, si scontrò contro un funzionante enorme guardiano che proteggeva una tomba, giacente su un'altura raggiunta da scale che salivano un'enorme mano di pietra. Gli altri seppero la notizia da Gael che era andato ad avvertire tutti gli altri. Accorrendo in suo aiuto, il poliziotto se la stava cavando, destreggiandosi contro l'enorme colosso cui testa era formata da un cristallo luminoso capace di lanciare  un raggio di gelo magico letale. La stanza era enorme e sferica, come fatta di ghiaccio, a terra, sotto la vegetazione e le radici, giacevano scheletri di morti, fragili come se le loro ossa fossero fatte di sabbia. Il gruppo combatté il guardiano, Gael e Fjodor rischiarono la vita ma grazie ad Otus se la cavarono fino alla fine. Duma distrusse la testa di cristallo del golem con una deflagrazione occulta, che fece collassare ed implodere il potente artefatto. Il soffitto, già compromesso dal combattimento a causa dei potenti attacchi del guardiano, iniziò parzialmente a crollare, mettendo il gruppo in fuga, ma Juan, che aveva previsto che questa cosa potesse accadere addirittura durante il combattimento, aveva già parzialmente depredato la tomba, cui dettagli rimangono scarni e strani poiché non ci fu abbastanza tempo per controllare. Lo scheletro teneva tra le mani un piccolo artefatto di natura tecnologica, Juan se ne appropriò e con esso parte delle monete d'oro all'interno del sarcofago di pietra. Una volta usciti dal budello e tornati del tempio, analizzarono e osservarono che le monete potessero appartenere alla vecchia Agalon e che in questo posto ci fosse molto più di quanto sembrasse. Ormai in ritardo, il gruppo si trovò a dover uscire di fretta infrangendo la regola delle due ore all'interno del portale. Eris non era contenta, ma il signor Ennet, piuttosto vivace ed elastico, preferiva tutto fosse accaduto comunque in questo modo. Aveva anche raccontato come suo padre seguisse una vita spericolata simile a quella che stavano seguendo loro adesso, e che costruì il portale per emularlo. La sessione si concluse con molte domande, e un meritato riposo da parte del gruppo.

D&D-5e Il pulsare di Exa VixirisWhere stories live. Discover now