Quarta Sessione: -Onde-

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EPILOGO:

Il gruppo uscì dalla sessione e di lavoro relativamente soddisfatto. Le innumerevoli domande sul posto facevano pensare ad una seconda escursione all'interno del portale.
Una volta usciti, incrociarono Duma e Fjodor, che avevano passato i momenti precedenti indagando con Juan sulla scena del crimine dei Dottor Dennet, lo psicologo. I risultati della ricerca erano esigui, qualcuno aveva pulito la scena con cura.
Fjodor invece aveva accumulato più informazioni sugli esperimenti di Psiche condotti da Hugo Dennet, ma che decise di non condividere a causa dei singolari indizi che avrebbero solo turbato probabilmente gli altri, senza condurre da nessuna parte.
Vicolo cieco, nella scena c'era poco altro degno di nota, come una macchina per elettrocardiogramma, pillole per il sonno, appunti con coordinate barrate scritte in fretta, buchi di pallottola nei vetri e il singolare lettino da seduta. Il resto della scena era oscurata da un drone della polizia, che faceva da muro e impediva l'accesso agli alloggi.

Duma aveva appena corrotto la segreteria per far aggiungere il suo nome nella lista e fare il colloquio come gli altri, appena finita la loro sessione di lavoro mattutina.

Duma non venne accolto in modo gioioso, in particolar modo da Doonar, che conclusi gli effetti dello charme in assenza di Duma stesso, stava covando profonda vendetta.
Dopo un breve inseguimento riuscì a catturarlo e gli impose di rimuovere quella assicurazione che era stato forzato a firmare. Duma accettò il tempo a lui concesso per sbrogliare l'accordo maledetto, di 24 ore. Se la cavò quasi incolume.

Data l'ora, il gruppo voleva avviarsi a pranzare tra hot dogs e piadine prese sulla strada. Parlarono a lungo della paga e accennarono al lavoro, prima di tornare a parlarne nel laboratorio stesso.
Sulla strada incrociarono un paio di androidi che discutevano con foga parlando di rivoluzione, causa la scomoda situazione, il gruppo proseguì cercando di non infastidire nessuno nel locale, che sembrava aver acquisito una losca atmosfera. Dopotutto era noto che in quel quartiere come quelli nei dintorni, la sorveglianza non fosse molto intensa. Questo da voce a parecchi movimenti rivoluzionari e associazioni mafiose.


Tornando al laboratorio, Duma e Fjodor passarono il colloquio e conobbero Eris e il signor Ennet, proprietario della Ennet lab. Un vecchio molto vecchio.
Eris invece era una Tiefling olivastra, capelli neri mossi e occhi castani.
Mostrava ostilità verso Duma, tuttavia decise di accoglierlo comunque.
Il signor Ennet avrebbe lasciato il laboratorio il pomeriggio nelle mani della Nipote, (che è Eris)


Tornarono assieme nella dimensione K-119-8**, per vedere come ottenere il quegli artefatti intravisti la volta prima che luccicavano nell'ombra.
Aprirono nuovamente il portale avendo accesso nuovamente al luogo roccioso.
Attraversando la landa desolata, incapparono nuovamente nel promontorio roccioso, e la cupola di pietra naturalmente formata che stava sopra. Notarono grosse nuvole nere di pioggia avvicinarsi da nord, proseguirono senza preoccuparsi troppo.
Seguendo svariati tunnel trovarono nuovamente accesso al vano sotterraneo.
Avevano rimosso la roccia che bloccava il passaggio la volta prima, quindi fu facile accedere questa volta.
Tuttavia sembravano aumentate le creature in quel buco sotto la terra.

Fuori tempesta, luce di lampi e pioggia cadevano dalle spaccature sulla cupola.

I tuoni illuminavano ad intermittenza figure vermiformi muoversi nell'ombra.

"Passare senza lasciare traccia" era in utilizzo per entrare senza farsi sentire, magia lanciata da Fjodor nei tunnel sul gruppo. Tuttavia Duma, attento su cosa accadesse nell'ombra e non ai suoi piedi, pestò un secchissimo esoscheletro di granchio.
Il rumore riecheggiò nella stanza come un tuono, allertando tutti i presenti.

La copertura era caduta.
Magie difensive vennero lanciate da Duma, che così rivelò la sua natura da incantatore (Armatura magica), e Alston l'artificiere, ora coperto da una barriera sferica elettrica.

Procedendo in formazione vennero subito assaltati dalle creature nella caverna.
Pronto all'imboscata, Doonar scagliò immediatamente un giavellotto contro il verme immondo, ma l'oscurità bon aiutava. Il giavellotto impattò contro le rocce della caverna e diede una chance al nemico di attaccare Duma. I tentacoli uncinati del verme lo afferrarono trapassando la sua armatura magica che si spezzò come fosse vetro, col becco successivamente cercò di colpirlo al petto, ma l'armatura resistette questa volta minimizzando i danni. Qi'ra corse in salvo di Duma curando quanto più potesse, mentre Alston pensava al mostro.
Gael invece era occupato, un altro di questi era riuscito ad attaccarlo di sorpresa dal buio, ma i suoi pronti riflessi e un fortuito posizionamento dello scudo gli fecero guadagnare abbastanza tempo da invocare l'aiuto del resto del gruppo, che concentrando il suo fuoco e grazie ad una potente magia di Fjodor, difesero Gael e si liberarono del mostro in fretta.
In quel momento i boati attirarono un alfa, che con un goffo e cupo strisciare nevrotico batteva il becco famelico in cerca di prede.
Prima che raggiungesse il gruppo, Duma uccise il Grick avanti a sé deflagrandolo con una magia oscura da warlock, liberandosi dalla sua presa.
Qi'ra avvolse tutti in un sortilegio (benedizione) e il gruppo intero riformò il posizionamento e assaltò il mostro impavidamente. Gael corse dritto nelle sue fauci fameliche colpendolo con la spada e cercando di infilzarlo, la pelle del Grick era dura e l'ombra in cui tutto era immerso era mitigata solo dalla luce delle magie e dei lampi.
L'Alfa, immenso avanti a Gael cercò di inghiottirlo afferrandolo con i tentacoli, ma tra i due ancora una volta, era interposto un resistente scudo.
Il verme inferocito se ne sbarazzò strappandolo dal braccio di Gael e lanciandolo come una moneta. Ma nel frattempo Doonar, aveva chiuso le distanze
con il nemico. Cercò di colpire con l'ascia ma la creatura massiccia reagì, infastidita da questo tentato assalto colpendo il rabbioso barbaro con la coda. Ma insieme, i poteri di tutti erano troppo per la famelica creatura, che venne infine sopraffatta prima che potesse divorare nessuno.
Il silenzio piombò riempito solo dal rumore della pioggia, che ormai cadeva in tutta la caverna dalla cupola completamente spaccata dalle svariate magie lanciate nel corso della battaglia. Prima che si riempisse di acqua, la squadra portò via quanto più potesse dal mucchio di oro e artefatti runici, che avevano intenzione di studiare. Uscirono dal portale con il fiatone, ma sguardi senza parole avevano ormai legato i sei in eterno.

Otus e Hayko, che erano fuori, si ritrovarono a confrontare il gruppo nuovamente e a riunirsi alla fine della sessione.

D&D-5e Il pulsare di Exa VixirisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora