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È notte fonda. Mi sono addormentata sul divano con Aaron quando un pianto ci risveglia dal nostro sonno. Ci guardiamo disorientati, attizzando per bene le orecchie, cercando di capire da dove provenisse il pianto. Aaron si mette in allerta e chiama i suoi uomini. Apriamo di poco la porta di casa per capire se qualcuno ci possa tendere una trappola.

"Via libera, Alpha"sussurra un uomo. Aaron annuisce ed esce allo scoperto. Io lo seguo.

Il pianto si fa più forte e proviene dal bosco. Adesso è più udibile, poiché in casa ci arrivava ovattato, ed è Josephine. Gli occhi mi si riempiono di lacrime al solo pensiero della mia bambina ferita. Corro disperata fra i folti alberi del bosco. Aaron mi è alle calcagna sotto forma di lupo, è quasi più veloce di me. Dopo quasi venti minuti a vagare fra i boschi, troviamo Josephine.
È poggiata su un tronco spezzato, avvolta da una coperta e continua a strillare e piangere. Sorrido felice e corro ad afferrarla.

"No, ferma!"urla Aaron, ma è troppo tardi.

Una freccia d'argento mi trapassa il fianco. Josephine è ancora stretta tra le mie braccia e quando cado per terra, in preda al dolore, alzo le braccia per evitare che Josephine possa cadere. Trattengo il respiro, il dolore è allucinante e lo sento espandersi per tutto il fianco. L'argento sta lentamente corrodendo la carne del mio corpo.

Sento ringhi e spari. Da lontano vedo delle figure saltare giù dagli alberi e dal loro abbigliamento comprendo che sono cacciatori.

Inizia un combattimento fra lupi e cacciatori, urla e spari riempiono il silenzio inquietante del bosco. Stringo al petto Josephine che piange ancora e inizio a sudare. L'argento mi sta uccidendo.

Aaron mi si avvicina e mi prende in braccio.

"Non ti permettere a lasciarmi"ringhia con le lacrime agli occhi. Non ti lascio amore mio.

"Non un altra volta"ringhia sconfitto, una lacrima bagna la sua guancia sinistra.

Gli sorrido e poi svengo.












Quando mi sveglio è notte fonda, ci metto un po' a capire che non sono nella mia stanza. Le pareti sono bianche e spoglie, il mio letto è affiancato da una culla e la mia mano stringe quella di un Aaron addormentato con il busto sul letto. Sorrido a quella scena è gli accarezzo con delicatezza il viso.
Solo quando allungo le mani verso Aaron, però mi rendo conto dei tubi che ho nelle braccia. Mi alzo di poco la maglia e per poco non vomito alla vista della mia pancia. Sembra che il mio fianco sia andato in putrefazione, i capillari e le vene sono visibili ad occhio nudo, ma la maggior parte della ferita,per fortuna, è coperta da una benda.

In quel momento Aaron si sveglia e si mette sull'attenti vedendo sveglia.

"Oh grazie alla dea Luna, come ti senti? Hai bisogno di qualcosa?" chiede.

"Sta calmo Aaron"lo tranquillizzo. Gli poso una mano sulla sua e lui si gira a guardarmi.

"Cos'è successo?"sussurro senza forze.

Aaron sembra abbastanza calmo. E lui non è mai calmo.

"Dopo che sei svenuta, vi ho portato qui. Stavi morendo Kim e Josephine con te"sussurra le ultime parole.

"Che vuoi dire?"mi allarmo agitandomi sul letto. Il macchinario che controlla i miei battiti cardiaci comincia a suonare più forte. Aaron mi afferra la mano e mi solleva il mento con due dita.

"Kim, rilassati, non posso dirti nulla se tu ti agiti"il tuo tono estremamente pacato di conseguenza calma anche me. Faccio un lungo respiro, per dimostrargli di essermi calmata e con la testa lo incito a continuare.

Aaron abbassa la testa, sospirando.

"È difficile da spiegare, neanche i medici sono riusciti a spiegarselo" dice con ansia.

"Non girarci intorno, parla"ringhio. Sta girando intorno all'argomento ed è alquanto snervante.

"Josephine..lei è diventata umana"sgancia la bomba. Spalanco la bocca, sorpresa dalle sue parole. Mi siedo meglio sullo schienale del letto, aspettando maggiori informazioni.

"Credo che le abbiano iniettato qualcosa per distruggere i suoi geni da licantropo"continua, insicuro delle sue parole.

"È possibile?"domando sconcertata. Non sono preoccupata per il fatto che Josephine sia umana, ma ho paura che l'eliminazione dei suoi geni possa avere qualche effetto collaterale su di lei.

"Credevo di no.."mi risponde Aaron, lasciandomi intendere che era stupito quasi quanto lo ero io.

"Dov'è Justin?"gli chiedo. "E mia madre?"continuo.

Aaron sorride e per un attimo dimentico tutto. I suoi lineamenti, anche se tracciati dalla stanchezza, sono bellissimi. Il colore dei suoi occhi mi hanno fatto innamorare ma ora non brillano più come prima. Adesso è un uomo rispetto al ragazzo che ho conosciuto. E può sembrare strano, sono passati solo pochi mesi, ma è come se ci conoscessimo da sempre. Adesso capisco quel legame di cui parlano i lupi.
Non puoi vivere senza la tua metà, il tempo non lo vedi scorrere se passato in sua compagnia, gli altri sentimenti ti sembrano infimi all'amore che provi per il tuo lui. Il legame che ci tiene uniti lo considerano come un filo rosso invisibile, legato alle dita di entrambi. Se ci allontaniamo troppo, ci facciamo del male, ma se stiamo vicini il filo si intreccia, rafforzandosi. Non si può spezzare e non si può scegliere un'altra persona a cui legare il filo. Tu appartieni a lui come lui appartiene a te.






#sorry

So che è corto, ma nel prossimo capitolo i protagonisti cambieranno. Non vi spoilero nulla, anche se molte di voi hanno già capito.
Detto questo quanto sono carini i nostri protagonisti?

Ps. Dovremmo trovare un bel nome alla nostra ship

MY POSSESSIVE ALPHA 2 |SOSPESA|Where stories live. Discover now