1

18.4K 457 34
                                    

Diin, diin, diin...

Quel rumore fastidioso proveniente dai macchinari, mi fa innervosire ancora di più. Grugnisco, cercando di mantenere la calma mentre continuo ad accarezzarla. La mia donna. I suoi capelli sono pettinati, gli occhi chiusi e il viso pallido, come se fosse morta. La sua pelle è cianotica, ha perso quel colore roseo che amavo. E che amo ancora.
Le afferro la mano e le accarezzo il dorso, delicatamente, quasi come se avessi paura di farle del male. Ironico vero?
Un Alpha potente come me, che ha affrontato guerre e portato con se le ferite, piange indifeso sul letto della sua donna.
Sono ormai tre giorni che Kim dorme. Il mio cuore ha smesso di battere, quando ho visto la vita abbandonare il suo corpo, in macchina. Se solo fossi stato più attento, se solo non fossi stato distratto dalla sua bellezza, lei sarebbe ancora qui. Con quei suoi occhi da cerbiatta, con il suo sorriso lucente e caloroso.

"Non la perderemo" mi sussurra il mio lupo.

Non sono così sicuro, mio caro amico. I medici quando non ti guardano in faccia, vuol dire solo una cosa, morte. Penso.

"Hai un'altra scelta" mi sussurra.

Scordatelo. Ringhio.

"Sai bene che se non lo fai, morirà"dice il mio lupo, preoccupato.

Il cuore comincia a battermi forte nel petto, non per amore, ma per paura. Non posso perderla.

In quel momento la porta si apre, rivelando la figura del padre. Lo guardo solamente, non ho le forze di abbandonare questa sedia e allontanarmi da lei. Mi guarda duramente, le occhiaie nere sotto gli occhi sono segno di stanchezza e gli occhi rossi e gonfi, sono segno di chi ha pianto per giorno e notte per la propria figlia. Lo so che mi odia, lo percepisco, ma questa è la più grande punizione che io
possa avere per averle fatto del male. Vederla soffrire e non poter fare niente, mi uccide.
Il viso del signor Harris abbandona la sua maschera e rilassa il viso.

"Ragazzo va' a casa, riposati e poi tornerai qui" le sue parole mi colpiscono. Il tono gentile che ha usato, è così strano. Sembra un padre premuroso che consiglia il proprio figlio. Così decido di ascoltarlo, rivolgo un ultimo sguardo a Kim, e senza proferire parola, esco.

La luce dei led mi acceca, abituato al buio che era presente nella camera di Kim. Mi strofino gli occhi e sbadiglio, non ricordo quando mi sono addormentato l'ultima volta o quando ho mangiato. Sento dei tacchi correre verso la mia direzione. Rivolgo lo sguardo verso il rumore, ma non ho nemmeno il tempo di girarmi, che delle esili braccia mi stringono.

"Cosa ci fai qui?"sussurro ad Emily, mentre lei singhiozza.

"Scherzi vero? Oltre al fatto che la mia migliore amica è in coma, non ho tue notizie da tre giorni. Sei come un fantasma. Justin ha bisogno di te" dice, i suoi occhi mi supplicano di tornare a casa.

"Lo farò, ma devo prima sapere quante speranze ha" le dico. Lei sembra ricordarsi qualcosa e abbassa la testa.

"Emily se sai qualcosa, sputa il rospo" le ringhiò usando il tono da Alpha. Non m'interessa che le ho appena ordinato qualcosa e che è mia sorella, devo sapere a tutti i costi.

Lei mi guarda e poi parla
"Ho sentito il padre di Kim parlare con il dottore. Il dottore ha rivelato che Kim è.."

"È cosa?"urlo.

"È incinta!" Dice tutto d'un fiato.

Mi accascio per terra, con gli occhi persi nel vuoto. Kim è incinta, del nostro bambino. Le lacrime mi scendono copiose sul viso, incontrollabili.

"Kim è incinta"sussurro, come se volessi verificare che tutto ciò sia vero.

"Si Aaron, ma ascoltami.C'è dell'altro.
Il bambino, anche se piccolo, ha dato delle difficoltà durante l'operazione, ed è per questo che non si sveglia. Ha ancora dei pezzi nel suo organismo" la ascolto senza fiatare.

"Quindi gli hanno chiesto detto che se il bambino non verrà levato di mezzo, Kim morirà" mi sussurra piangendo.

Come può la Dea Luna essere così crudele?
Mettere un uomo davanti ad una scelta, uccidere un bambino o lasciare che la figlia rimanga in coma?
Mi asciugo il viso e senza parlare mi dirigo a casa.


Appena entro in casa, tutti mi si avvicinano per dimostrarmi il loro dolore e per sentirli vicini.
Poi un piccolo esserino mi si aggrappa alla gamba e mi urla 
" PAPÀ SEI TORNATO"

Prendo in braccio Justin, e salutando tutti, mi dirigo nella mia stanza. Ho bisogno di una doccia.

" Come sta mamma?" Chiede Justin, infilandosi un dito in bocca. Glielo levo e gli rispondo.

"Sta bene, sta solo riposando" sta morendo.

"Voglio vederla"dice incrociando le sue piccole labbra.

"La vedremo al più presto" anche io muoio dalla voglia di vederla vivere.

"Quando tornerà?" mi chiede, mentre si infila sotto le coperte del mio letto.

"Tra poco" Mai più.

Gli do un bacio sulla guancia, e mi assicuro che si addormenti, prima di andare in bagno. Mi spoglio e mi infilo sotto la doccia. Nessuno posto mi fa pensare meglio della doccia. Quando l'acqua ti scende addosso, sembra che lavi via anche tutti i tuoi problemi e ti liberi la mente, ti fa pensare lucidamente.
Cosa devo fare?
Non voglio rovinarle la vita. Ma voglia che almeno viva.
Devo scegliere se farle vivere una vita che odierà per sempre o lasciarla andare. Ma credo che in entrambi casi soffrirebbe, ed io con lei. Forse anche di più.
Mi asciugai ed infilai un pantalone, per poi affiancare Justin.
Lo strinsi a me, come se potesse trasferirmi tutto l'amore che Kim gli ha donato, a me. Sono ferito e solo. Ho solo mio figlio al mio fianco.

Con questi pensieri mi addormentai, sperando di aver preso la scelta giusta.

MY POSSESSIVE ALPHA 2 |SOSPESA|Where stories live. Discover now