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Dopo due mesi

"Aaron"urlo in preda al panico. Stavo sistemando i vestiti in camera di Justin, quando mi si sono rotte le acque.

"Che succede mamma?"mi chiede Justin.
Da quando Justin ha picchiato quel bambino, non si stacca un attimo dalla sottoscritta. Vuole sempre starmi vicino e diventa aggressivo se qualcuno vuole toccarmi la pancia. Ho cercato di spiegargli che se mi accarezzavano la pancia, non facevano del male al fratellino o alla sorellina, ma lui non ha sentito ragioni e ha continuato con il suo atteggiamento.

"Chiama papà per favore"lo supplico, in preda alle contrazioni. Mugugno di dolore e sento la vocina di Justin urlare il nome di Aaron.
Dopo qualche secondo Aaron e Justin sono difronte a me.

"Ti porto dal dottore"sussurra Aaron accarezzandomi la fronte, ormai sudata.

Justin ci segue come un soldatino e dopo pochi minuti arriviamo dal dottore del branco.

"Falla stendere sul letto"ordina il dottore ad Aaron. Lui fa come dice e poi porta fuori Justin per rientrare dopo poco.

Il dolore è così forte che non riesco a trattenere le urla. Aaron si accovaccia al mio fianco, stringendomi la mano e sussurrandomi che andrà tutto bene.

"Allarga le gambe"mi chiede il dottore, che si guadagna un'occhiataccia da parte di Aaron.

"Bene vai così, bravissima"mi incinta il dottore.

E così continua per quasi quattro ore. Spingere, urla e sudore. Sono stremata e quando sento il pianto di un bambino, sorrido.

"Sei stata bravissima Kim"si congratula il dottore, mentre taglia il cordone ombelicale.

Ad Aaron si riempiono gli occhi di lacrime e afferra con estrema delicatezza il bambino. È avvolto in un asciugamano bianco e Aaron continua a guardarlo adorante.
Anche se stremata, il desiderio di vederlo vince. Allungo le braccia verso Aaron che me lo porge delicatamente e io lo afferro. Mi muovo come se in mano avessi un vaso di cristallo, pronto a rompersi con qualsiasi movimento.
Piango di gioia appena lo vedo, ha gli occhi chiusi, pochi capelli in testa e piange. Ed è bellissimo.

"È femmina"sussurra incredulo Aaron guardando la sua intimità.

"Lo sapevo"sussurro con soddisfazione accarezzandolo con un dito la guancia della bambina.

"Come la vogliamo chiamare?"chiede il dottore mentre si asciuga le mani con un panno.

"Josephine"dico e Aaron mi guarda come a concordare la mia risposta.

"Benvenuta nella famiglia piccola Josephine"sussurro prima di cadere nel sonno.









La piccola creatura tra le mie braccia mi stringe il seno, succhiando avidamente il latte. Justin è al mio fianco e guarda in silenzio Josephine, con occhi adoranti.

"Mamma?"mi chiede Justin all'improvviso.

Stacco gli occhi da Josephine per poi portarli su Justin.

"Dimmi tesoro" gli rispondo.

"Josephine avrà un compagno?"mi chiede.  L'improvvisa domanda mi fa rimanere per qualche secondo stupefatta. Cerco di scorgere divertimento sul suo viso, ma è serio.

"C'è ancora molto tempo prima che lei possa trovare un compagno"gli rispondo sorridendo. Nella mia mente già si proietta l'immagine dei miei due figli abbracciati ai loro compagni che vivono una vita serena.

"Non voglia che lei abbia un compagno"mi risponde, mettendo il broncio e guardando la sorellina.
Gelosia ereditata dal padre.

Risi di gusto alla sua reazione.

"Ci sarà tempo, piccolo mio" gli sussurro sulla nuca prima di dargli un bacio  e accarezzargli la guancia.


"Come ti senti?" chiede Aaron entrando nella stanza. Alzo le spalle come a dire "sto bene".

Lui si stende sul letto, attento a non svegliare i due bambini, e mi fissa con uno strano luccichio negli occhi. Nell'ultimo periodo non l'ho considerato molto e forse si è trascurato anche lui. L'accento di barba e le occhiaie sono evidente sul suo volto stanco. So che sta lavorando molto, essere Alpha non è solo un lavoro, ma un modo di vivere. Tutto il branco si affida a lui e non è facile tollerarne il peso.

Gli accarezzo dolcemente il viso, cercando di muovermi il meno possibile.

"Ti amo"sussurro.

"Ti amo"mi dice avvicinando il suo viso al mio.

"Siete la cosa più bella che io possa avere"dice stringendomi a se. Anche io avrei voluto una famiglia così..unita.

Non nego che i miei genitori mi abbiano donato molto affetto, e gliene sono grata, ma avere una famiglia unita su cui contare, poter passare le vacanze tutti insieme non ha prezzo.

"A cosa pensi?"mi chiede Aaron accarezzandomi la guancia.

"Sono felice di avere la mia famiglia" gli rispondo stringendo più a me Josephine e Justin.

Aaron mi bacia con desiderio. Mi porta della ciocche di capelli dietro l'orecchio e stringe con la mano la mia guancia.
Poi si stacca e si alza di scatto. Volge lo sguardo verso il basso come se stesse ascoltando qualcosa.

Poi mi guarda.

"Qualcuno è entrato nel branco" mi dice prima di fuggire via.

Per un attimo trattengo il respiro. E se fossero altri cacciatori?
Non faranno del male alla mia famiglia, penso alzandomi.
Josephine e Justin sono rannicchiati sul letto, Justin ha un braccio posato sulla sorella, come se volesse vegliare su di lei.

A risvegliarmi dai miei pensieri è una voce familiare.

"Assurdo che io debba venire a scoprire le cose da tuo padre"grida una voce dal piano di sotto.

Mi assicuro che i due stiano ancora dormendo per poi scendere le scale.

Un profumo familiare mi invade le narici. Capelli fatti, trucco perfetto e tacchi a spillo.

"Mamma?"

MY POSSESSIVE ALPHA 2 |SOSPESA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora