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La mattina, nessuno andò a scuola.

Quando Jisung vide Jeno per la prima volta dopo che Renjun gli aveva detto cosa fosse successo, gli venne voglia di saltargli addosso e strangolarlo, ma nella situazione in cui si trovavano non era di certo la cosa più saggia da fare.

In quanto al ragazzo cinese, non riusciva a guardare in faccia Jeno, anche se quest'ultimo non se ne importava più di tanto, gli mancava Jaemin e si incolpò per non aver fatto nulla quando era stato ucciso.

Intanto Donghyuck pensava. Pensava a come uscire da quella situazione, spremendo le meningi ma senza arrivare a risultati utili.

Quel pomeriggio Renjun trovò il coraggio di parlare con Jeno.

Prese un respiro e si sedette sul divano vicino al più piccolo, che fissava il vuoto con sguardo perso.

"Jeno.." disse.

In un primo momento il coreano non rispose, ignorando l'altro che sospirò.

"J-jeno.. So che n-non è un buon momento..J-jaemin manca tanto anche a me.."

Jeno alzò di scatto la testa. "No tu non puoi capire. Tu non capisci quanto io lo amassi. E prima di.. P-prima della sua morte.. L'ho anche tradito. Io lo amavo davvero, potevamo essere felici.."

Il maggiore si morse il labbro sentendo gli occhi nuovamente lucidi.

"J-jeno.. Volevo dirti una cosa.."

"non voglio ascoltarti."

"Ti prego Jeno.." supplicò il cinese con le lacrime che scorrevano copiose sulle sue guance.

"No" disse deciso Jeno alzandosi ed allontanandosi dal più grande.

"ti amo... Era il mio obbligo dichiararmi" sussurrò Renjun prima di iniziare a tossire sangue.

truth or dare? [NCT Dream] {in Revisione} Where stories live. Discover now