14.

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Il giorno successivo i ragazzi si diressero verso il luogo di incontro, un vicolo abbandonato nella zona meno abitata della città.

Erano tutti pieni d'ansia e anche un po' spaventati, e l'atmosfera che c'era in quel posto di certo non aiutava.

Avanzarono nel vicolo fino a quando non videro una figura avvicinarsi.

Era un ragazzo molto alto, quando si avvicinò riuscirono a vedergli anche il viso ed era molto bello.

"T-tu sei Lucas?" Chiese Donghyuck.

Il ragazzo annuì.

"Scusatemi tanto" aggiunse un paio di secondi dopo.

I ragazzi si guardarono confusi.

"Cos-" iniziò Jeno ma si bloccò quando vide il viso del ragazzo contorcersi in quel sorriso inquietante che ormai popolava i loro incubi.

Fecero tutti un passo indietro ma il ragazzo estrasse velocemente un coltello da una tasca interna della giacca e lo lanciò nella loro direzione, precisamente verso Jisung.

Il ragazzo chiuse gli occhi, aspettandosi il peggio, ma li riaprí quando non sentí nulla colpirlo.

Ma quello che vide fu di gran lunga peggiore dell'essere ucciso, per lui.

Chenle era in ginocchio davanti a lui con la schiena inarcata in avanti e le mani.. Le mani insaguinate erano attorno al coltello conficcato nel suo addome.

Tutti i ragazzi si lanciarono attorno al piccolo cinese, che tremava.

Sentirono un rumore e si girarono a guardare Lucas, si era appena tagliato la gola con un coltellino svizzero.

Chenle non riusciva più a stare in ginocchio e Jisung lo lasciò stendere con la testa poggiata sulle sue gambe.

"Nonono Chenle va tutto bene starai bene" disse Jaemin spaventato, stringendosi a Jeno.

Donghyuck si teneva due mani davanti alla bocca, anche lui in lacrime, ripetendo a bassa voce "è colpa mia..è stata una mia idea..".

Jisung prese ad accarezzare la fronte di Chenle, singhiozzando.

Il più grande tra i due lo guardò negli occhi e sorrise, per quanto riuscisse a farlo in quelle condizioni, e gli disse semplicemente "l'ho detto c-che sarei m-morto per te..T-ti amo Ji.." prima di fare una smorfia di dolore e tossire.

Un rivolo di sangue gli scendeva dalle labbra.

"No Chenle n-non stai morendo t-ti prego..T-ti amo.." rispose singhiozzando e stringendo il suo piccolo corpicino tra le braccia.

Chenle tossí ancora, fino a che non gli mancò il respiro e chiuse gli occhi.

Jisung urlò, e strinse di più a se il gelido corpo senza vita del ragazzo, due giovani innamorati, distrutti così presto.

truth or dare? [NCT Dream] {in Revisione} Where stories live. Discover now